Sofia Goggia, l’argento dopo l’infortunio e quella forza che è di ispirazione
Un infortunio, una profonda sofferenza e tanto sconforto: tutto cancellato in poco più di un minuto e mezzo sul tracciato cinese, lasciando spazio a una gioia immensa e a una commozione che rimane difficile da raccontare. Attraverso le sue traiettorie lunghe e distese tipiche della discesa libera, Sofia Goggia disegna perfettamente la narrazione di come da una posizione di svantaggio ci si possa affrancare per risalire la china fino ai gradini più alti del podio.
Uno sforzo titanico dopo un infortunio che risale solo al 23 gennaio e che intimoriva persino i suoi medici, prima di quest’attesa Olimpiade. Un'impresa coraggiosa che le ha fruttato una medaglia d’argento, che vale oro e pesa più di qualsiasi altra vittoria prima.
La storia di Sofia
Ma cosa sappiamo di Sofia Anna Vittoria Goggia, oltre al fatto che è un esempio di determinazione e coraggio? Intanto che è una bergamasca doc come ci tiene lei stessa a precisare. Ha 29 anni ed è una delle sciatrici italiane più vincenti di sempre.
Ha un rapporto viscerale con la sua città e una famiglia molto unita, che l’ha portata a sfidare le pendenze nevose dall’età di 3 anni
La mamma Giuliana è professoressa di lettere, mentre il papà Ezio e il fratello Tommaso – entrambi con un passato da discesisti - sono ingegneri. Sofia è un concentrato di energia e passioni: coltiva diversi hobby tra cui quello della lettura e della fotografia, e si allena ascoltando musica.
Durante il lockdown ha iniziato a suonare il piano per curiosità e ha un cane di nome Belle a cui è molto legata. Ha iniziato il percorso universitario con Economia e poi Filosofia, optando poi per gli studi online per potersi concentrare meglio sugli impegni sportivi. Ma il suo cuore, ovviamente, batte per gli sci.
Le conquiste
Tra un battito e l'altro, la medaglia d'argento conquistata a Pechino è solo l'ultima delle sue conquiste. Campionessa olimpica nella discesa libera a Pyeongchang 2018, vincitrice della Coppa del Mondo di discesa libera nel 2018 e nel 2021 e di due medaglie mondiali: è una donna dei record.
È stata infatti la prima olimpionica in discesa libera nella scena azzurra e la prima sciatrice italiana della storia a essere salita sul podio in quattro diverse specialità - gigante, superG, discesa, combinata - nella Coppa del Mondo di sci alpino, grazie a 13 podi stagionali che le hanno permesso di superare un’altra icona di questo sport come Deborah Compagnoni.
Annovera anche un argento nel supergigante ad Are 2019, un bronzo in gigante a St. Moritz 2017 ai Mondiali e due Coppe del Mondo di discesa libera nel 2017/18 e 2020/21. Nella scorsa stagione ha inanellato uno storico poker di successi consecutivi in discesa libera. In quella in corso ha centrato sei vittorie in Coppa del Mondo tra discesa e superG, e un secondo posto in superG.
Cadere, per poi rialzarsi
Un susseguirsi di successi che, però, non le ha risparmiato diversi infortuni, da cui si è sempre rialzata con una determinazione tale per cui ogni volta ne è uscita più forte. Il primo a un ginocchio risale al 2009, poi accade di nuovo nel 2011.
Nella stagione 2013-2014 è stata la volta dei legamenti crociati del ginocchio sinistro, nel 2019 il malleolo. Nel 2020 arriva una frattura scomposta del radio sinistro. L'ennesimo stop è datato a inizio 2021, con tante rinunce e lacrime. Ma l'infortunio più doloroso risale al 23 gennaio.
L'infortunio più doloroso
Dopo il trionfo in discesa sulla pista Olympia a Cortina, Sofia cade. La diagnosi? Distorsione al ginocchio sinistro con parziale lesione del legamento crociato e microfrattura peroneale. Ma se c'è qualcuno che poteva riuscire nel miracolo, era proprio lei. In un post celebrativo, ha scritto:
Sono le interminabili lacrime in elicottero ed è l’esito delle risonanze che non voglio sentire, ma che mi toccherà sapere. È un crociato lesionato che ha bisogno di tempo, ed è proprio il tempo, ciò che non ho. È l’ennesimo urlo che verrebbe naturale scagliare contro il cielo. Ed è invece la forza, la luce che sai trovare dentro di te e che non ti farà perdere la calma
Sofia Goggia
La voglia di vincere, di riuscire, di fare ha fatto sì che Sofia fosse stata protagonista di un recupero che ha del prodigioso e che l'ha portata a conquistarsi sulla pista di Yanqing un argento leggendario e a lanciare un messaggio forte, d'impatto, che tutte dovremmo ricordare: «occorre CREDERCI»!
Una carriera che “accarezza” il limite
Sofia vive da sempre l’agonismo come un modo di esprimersi. Si è guadagnata il conio di un neologismo: la «goggiata» rappresenta un’azione al limite del rischio calcolabile, a volte causa di rovinose cadute e, spesso, di problematici infortuni.
Ma Sofia ma definirsi uno spirito libero e non ha mai avuto paura di nulla. I genitori raccontano che quando era piccola scivolò da una seggiovia ma ebbe la prontezza di rimanere aggrappata al poggiapiedi fino a quando non arrivarono a recuperarla con la scala senza spaventarsi. Lei stessa ammette sia anche un difetto:
Ho sempre inseguito il limite per batterlo, col tempo ho imparato a fermarmi un passo prima, accarezzandolo
Nonostante questo, non ha mai perso la voglia di spostarlo sempre più in là.
Curiosità
Ha aperto un bar-ristorante a Ibiza perché ha un’economia sostenibile e investito in un’azienda agricola bergamasca che alleva galline destinate a produrre uova bio.
È grande amica della snowboarder Michela Moioli, sua conterranea e come lei olimpionica nel 2018, con cui si diverte a uscire. Le prodezze eccezionali le riserva alla pista e agli annali di questo sport: non a caso il Coni l’aveva scelta come portabandiera a Pechino, prima che l’infortunio la costringesse a lasciare il ruolo all’amica Michela Moioli. Il riscatto con l’argento a Pechino 2022 però ripaga tutte le fatiche. Con gli interessi.
Insieme a Federica Brignone e Arianna Fontana, Sofia è una vera WonderWom. Una donna che ispira e che, ogni giorno, ci ricorda che tutto è possibile.