Verso il cielo e la Luna: la viticoltura al femminile di Sarah dei Tos
Tra le varie conseguenze del progressivo allontanamento dell’uomo dalla natura c’è quella di esserci dimenticati della Luna, o meglio di quanto essa influenzi numerosi aspetti biologici della nostra vita. Pensiamo al ciclo mestruale femminile, ma anche alle maree e alla crescita delle piante: ogni fase lunare condiziona in modo profondo la vita sulla Terra.
A ricordarci questa connessione sono spesso le persone che più di altre si mettono in ascolto della natura, dei suoi cicli e dei suoi bisogni. Una di queste è Sarah Dei Tos, produttrice di vino biologico a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.
Il suo Grappoli di Luna, un Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG, viene prodotto utilizzando uva vendemmiata durante la Luna piena: un processo produttivo che sfrutta le particolari influenze del plenilunio per creare un vino morbido e dai tratti femminili, accogliente
Sarà che i 18 ettari di vigne di Sarah si trovano in un luogo particolare: il Col de Luna, un colle che secondo antiche leggende subisce particolarmente i condizionamenti del satellite terrestre. Vignaiola per vocazione, nel 2014 Sarah Dei Tos ha trasformato l’azienda agricola di famiglia in La Vigna di Sarah, agriturismo e cantina vinicola biologica che produce 5 etichette di Prosecco.
Un esempio di imprenditoria al femminile che nasce da una concezione sacrale della natura e dell’ambiente che ci circonda: un ambiente fatto di energie e di vibrazioni, dove le sensazioni si mischiano alle intuizioni
Ogni anno, poi, Sarah Dei Tos consegna un premio alle realtà in tutta Italia, ma non solo, che si occupano di agricoltura eroica, ovvero che coltivano territori impervi o particolarmente difficili da curare. Quest’anno il premio è andato alle monache di clausura del Monastero Cistercense dei Santi Gervasio e Protasio, a Vittorio Veneto, che insieme a Sarah produrranno una nuova etichetta che verrà presentata verso la fine di quest’anno.
Quando e perché hai deciso di trasformare l’azienda di famiglia in una cantina vinicola biologica?
La mia famiglia ha sempre avuto vigneti ma vendevamo uva: nel 2014 ho voluto cambiare percorso intraprendendo la strada della produzione vinicola e trasformando questa struttura, un tempo disabitata, in un agriturismo. Ai tempi il turismo a Conegliano era agli albori, quindi è stata una scommessa. Nel frattempo ho anche deciso di percorrere il sentiero verso la sostenibilità, iniziando a ridurre l’utilizzo di pesticidi chimici fino ad arrivare a un’agricoltura biologica. Oggi sento il bisogno di spingermi oltre, poiché anche nel biologico si usano i trattori e si utilizza molto gasolio.
vorrei avviare un tipo di agricoltura ancora più rispettosa di ogni singola pianta, una viticoltura di precisione e rispettosa. Ogni pianta ha bisogno di un percorso a sé
L’agriturismo negli anni è cresciuto, abbiamo ampliato la nostra offerta di camere inaugurando le stanze nelle botti, le Lunotte, e nel 2015 ho iniziato a fare la Vendemmia Notturna, durante la Luna piena.
In che modo vendemmiare di notte, soprattutto durante il plenilunio, influenza la qualità del vino?
Su questo ho fatto molte ricerche: la Luna governa moltissimi aspetti della nostra vita, spesso nella nostra completa inconsapevolezza. Nella foresta del Cansiglio, ad esempio, in provincia di Belluno, il taglio di alcuni alberi – necessario a mantenere in salute il bosco - viene fatto a seconda delle fasi lunari.
Nel mio orto biodinamico l’influenza della Luna è fortissima, così come nella nascita dei bambini e nella ciclicità femminile, come ci insegna Alexandra Pope, psicoterapeuta e grande esperta di mestrualità
Inoltre, qui ci troviamo sul Col di Luna: un territorio da sempre soggetto alle influenze lunari. Ultimamente abbiamo organizzato anche dei cerchi di donne qui. Io mi ispiro moltissimo alla Luna, tanto che me la sono tatuata! C’è inoltre un’altra motivazione dietro alla Vendemmia Notturna: di notte la temperatura è più bassa e ci sono dei profumi diversi che influenzano poi la qualità del vino. La mia volontà ora sarebbe di fare tutte le vendemmie di notte proprio per questo motivo.
Com’è nato il tuo premio?
Il premio è nato cinque anni fa per avvicinarmi all’agricoltura e ai vigneti eroici. Inizialmente era limitato alla viticoltura eroica – il primo lo abbiamo dato a un viticoltore a Pantelleria – poi ho deciso di allargarlo a tutte quelle realtà agricole situate in territori difficili e impervi. Quest’anno abbiamo premiato un gruppo di donne del Monastero di Vittorio Veneto che si occupano della coltivazione di aloe, piante officinali, miele e uva. Insieme a loro sto realizzando una nuova etichetta che presenteremo tra novembre e dicembre.
In generale mi piace dare un riconoscimento agli agricoltori coraggiosi che amano la loro terra tanto da prendersene cura nonostante le avversità: persone che producono prodotti biologici ma non solo, che sono biologiche nell’anima