La ricerca dell’anima gemella è al centro di 4 metà, film originale Netflix disponibile dal 5 gennaio. Prodotto dalle italiane Cattleya e Bartlebyfilm in collaborazione con Vision Distribution, 4 metà è diretto da Alessio Maria Federici, regista e sceneggiatore romano che ha alle spalle diverse commedie romantiche di successo – da Stai lontana da me a Terapia di coppia per amanti – e la co-regia della serie Generazione 56k.
Ma di cosa racconta 4 metà? Come si interroga sule relazioni di coppia? Che temi affronta? Chi ne sono i protagonisti?
Il mito dell'ermafrodito
Cosa racconta 4 metà, la commedia romantica targata Netflix, è presto detto. Al centro della storia ci sono quattro giovani, due uomini e due donne, alle prese con la più atavica delle ricerche: quella dell’anima gemella.
Sin dalla notte dei tempi, sia l’uomo sia la donna sono alla ricerca di colui o di colei che possa completarlo/a. Platone, non spaventatevi!, nel suo Simposio aveva ben descritto le ragioni per cui tutti noi non riusciamo a sentirci completi senza la persona amata accanto. Ma perché accade?
Secondo il mito dell’ermafrodito, “Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v’era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione”.
Tanti quindi possono essere i tentativi, sempre secondo la tradizione platonica, che si possono fare per ritrovare l’antica perfezione. La perenne ricerca di qualcuno che possa amare i nostri difetti e diventare lo specchio della nostra anima, per farla breve, ha trovato un valido aiuto in Eros, dio dell’Amore che con le sue frecce ci permetterebbe di lasciarci alle spalle l’infelicità.
Un rondò sull'amore
Ma siamo sicuri che due metà facciano davvero un essere completo? Siamo sicuri che per essere felici occorre trovare qualcuno che rispecchi le nostre caratteristiche? O, forse, qualcuno di completamente diverso da noi è tutto ciò di cui abbiamo bisogno?
Per rispondere a queste domande, 4 metà, il film sull'amore targato Netflix, ci propone la storia di Dario, Matteo, Chiara e Giulia, quattro giovani millennial che, seppur in carriera, sono dirottati sulla strada impervia dell’amore. Confrontandosi con gravidanze inattese, relazioni aperte, legami monogami infranti dal tradimento, amicizie che mutano forma e, inevitabili, liaison a distanza, si interrogano sul più nobile dei sentimenti per giungere a una risposta (forse) definitiva.
La struttura narrativa di 4 metà, la commedia romantica tutta italiana di Netflix, è piuttosto ambiziosa. E fa bene a esserlo. Destinato a diventare anche un romanzo scritto dallo sceneggiatore Martino Coli (in uscita a metà gennaio), 4 metà ci mostra come potrebbero cambiare le vite dei quattro protagonisti dopo un casuale incontro a cena a casa di amici (non a caso il titolo con cui sarà distribuito in oltre 190 paesi nel mondo sarà Four for Dinner, quattro a cena).
- Uno Slinding Doors amplificato
In parallelo, 4 metà ci racconta cosa potrebbe accadere dopo la cena se le i quattro si scegliessero o in base alle differenze o in base alle somiglianze. Le varie situazioni danno vita a una sorta di rondò sentimentale che trasforma 4 metà in uno Sliding Doors, la commedia inglese sulle possibilità con Gwyneth Paltrow diventata un cult, ampliato e aggiornato. I quattro innamorati, non importa chi di chi, si trasformano ognuno in metà dell’altra con la messa in scena di altrettante differenti relazioni, ognuna frutto di una doppia combinazione.
Con un montaggio senza soluzione di continuità, che sfrutta gli elementi di congiunzione in maniera fluida e che sapientemente non interrompe mai il racconto si alternano due differenti linee narrative. Nella prima, vediamo Dario, Matteo, Giulia e Chiara seguire la via più semplice: Dario comincia a frequentare Giulia mentre Matteo si avvicina a Chiara. In questo caso, le coppie si formano scegliendo il criterio della somiglianza. Nella seconda, invece, complice un destino alquanto capriccioso, le coppie che nascono sono frutto della dissomiglianza: Matteo e Giulia finiscono per il creare insieme una (bella) famiglia mentre Dario e Chiara vincono le divergenze scoprendo come l’amicizia spesso sia l’anticamera dell’amore.
Gelosie, tradimenti e lontananze
La sceneggiatura di 4 metà, film sentimentale che Netflix propone dal 5 gennaio, sa come tirare le frecce a sua disposizione. Non perde mai di vista le psicologie e le personalità dei quattro personaggi centrali, ponendoli davanti a mille ostacoli, apparentemente, insormontabili. Le situazioni che le coppie vivono in entrambe le situazioni sono speculari e utili a capire le reazioni in gioco.
- La gelosia
Nonostante le diverse combinazioni di coppia, esistono problemi simili da affrontare. Cosa può minare una relazione? Innanzitutto, la gelosia, l’altra faccia dell’amore. Non esiste relazione che non sia toccata dalla gelosia, che scaturisce da quell’idea di possesso che tutti, chi più e chi meno, condividiamo. Ma fa davvero bene ai legami? Oppure li annienta?
- La lontananza
Non dimentichiamo, poi, come, in una società sempre più globalizzata, uno dei nemici dell’amore sia la possibile lontananza. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore recita un vecchio detto popolare. Il lavoro e la carriera da perseguire possono portare le due metà ad allontanarsi, facendo aumentare le insicurezze di chi in amore è solo superficialmente il più fragile.
- Il tradimento
Gelosia e lontananza possono sfociare nel tradimento. Quando si tradisce, chi è più colpevole il traditore o il tradito? E, soprattutto, perché si tradisce? Lo si fa per colmare un’assenza? E come si deve reagire di fronte a un tradimento? Con una scenata davanti alla commessa del negozio di articoli da bambini in cui siete entrati per comprare un vestitino al bambino che portate in grembo? O con la maturità di chi sa che il domani è più importante del singolo attimo del presente?
- La gravidanza
Tra le possibili combinazioni messe prima su carta da Coli e poi in scena da Federici grande ruolo gioca anche la gravidanza e la costruzione del proprio nucleo familiare. Inattesa o ricercata, porta chi la vive a dover rivedere la propria esistenza, non senza traumi. Nel caso in cui sia inattesa, in 4 metà, porta alla scoperta di come una notte di evasione possa generare non solo una nuova vita ma anche un’esistenza all’insegna di un amore imprevisto. Nel caso in cui sia voluta, invece, spinge a riflettere su come incida su una coppia che, nonostante le venti cose in comune, deve ancora trovare un proprio equilibrio, una propria stabilità.
- L’amicizia
E nello studio di ciò che trasforma in amore una conoscenza 4 metà non dimentica la più classica delle situazioni. Tutti noi almeno una volta nella vita ci siamo chiesti se l’amicizia possa trasformarsi in amore. Se quell’amico o quell’amica a cui ci siamo legati sia in realtà qualcosa di più. Perché diventiamo gelosi se frequenta qualcuno che non siamo noi? Qual è il valore aggiunto che porta nelle nostre vite? Cosa scatta nelle nostre menti?
- Il cambiamento
Ma ciò che più conta in 4 metà è il messaggio finale che ci lancia. Che si sia simili o che si sia diversi, in amore quello che vince è quanto ognuno di noi è disposto a mettersi in gioco per trovare l’anima gemella. L’altra metà non è la persona in cui possiamo rispecchiarci, un altro io a nostra immagine o somiglianza. E non è nemmeno chi, agli antipodi, ci completa con ciò che in noi manca. L’altra metà è chi, come noi, riesce a smussare la propria personalità per avvicinarsi all’altro. In una relazione, il cambiamento è la chiave vincente. Chi rimane fermo nelle proprie posizioni, innamorato del proprio io, non avrà mai vinto la battaglia se non impara a guardarsi dentro e a mettere in atto il motore del cambiamento.
Gli attori protagonisti
4 metà, il film romantico di Netflix, non ha nulla da invidiare alle produzioni statunitensi. Con una sceneggiatura perfetta a non perdersi tra le fila che muove e una regia partecipe ma attenta a non giudicare le situazioni, la trama prende il volo grazie ai quattro attori protagonisti, tra i più bravi che il cinema italiano abbia scoperto negli ultimi anni.
Dario, Giulia, Matteo e Chiara hanno infatti il volto nell’ordine di Giuseppe Maggio, Matilde Gioli, Matteo Martari e Ilenia Pastorelli. Perfetti nell’incarnare personaggi che appaiono come cuciti loro addosso.
Maggio, ad esempio, con quella sua aria tanto da mascalzone latino quanto innocente, non delude nei panni di Dario, avvocato donnaiolo che, sapendo di piacere, punta sulla sua strafottenza per mietere conquiste su conquiste in attesa che Giulia o Chiara gli rubino il cuore.
Gioli, nei panni di Giulia, è la quintessenza della donna moderna. Sicura, schietta, determinata e pragmatica, tira dritto per la sua strada e non si lascia intimorire dagli ostacoli della vita. Che stia con Dario o con Matteo, sa cosa vuole dalla vita e pretende da lei in massimo, fino a quando non troverà chi la completa, sorprendendola o travolgendola.
Martari, con la sua espressione candida, fa sue con naturalezza le caratteristiche di Mattero, intellettuale che, lontano dall’essere noioso o saccente, ha nella spontaneità il suo tratto dominante. Sebbene ami scherzare, è pronto a mettersi da parte anche quando, resosi protagonista del peggior errore in amore, dà priorità alla vita che verrà.
Pastorelli, infine, è perfetta come Chiara. Con lei, condivide un’apparente aria svagata e ingenua. Medico, Chiara nasconde sotto lo scudo che usa per proteggersi dai sentimenti un forte istinto e un’innata passione. È alla ricerca della storia seria e, statene certi, la troverà.