Rai 4 trasmette la sera del 30 gennaio in prima visione tv il film Adios. Thriller diretto da Paco Cabezas, il film di Rai 4 Adios he per protagonista l’attore e regista Mario Casas nei panni di Juan Santos, un uomo in libertà vigilata che cerca di farsi giustizia a Siviglia dopo che sua figlia resta uccisa.
Regista dalla fama internazionale, con il film di Rai 4 Adios Paco Cabezas realizza un’opera che nulla ha da invidiare ai thriller statunitensi grazie anche all’interpretazione di Casas nei panni di un padre alla ricerca di giustizia sullo sfondo di una città a lui ostile, segnata da corruzione e bugie.
La trama del film
Juan Santos, il protagonista del film di Rai 4 Adios, è un componente del potente clan dei Santos che esce temporaneamente di prigione solo per prendere parte ai festeggiamenti della comunione della figlia Estrella. Tuttavia, quello che dovrebbe essere un giorno di festa con la sua famiglia si trasforma in tragedia quando, durante il tragitto di ritorno, un incidente spezza la vita di Estrella.
Juan giura allora di vendicarsi non solo nei confronti del conducente responsabile della morte ma anche dei mandanti: ben presto, infatti, quello che sembra inizialmente un tragico indicente automobilistico di rivela essere una rappresaglia tra famiglie rivali. Sulle sue tracce si mette però la poliziotta Eli (Ruth Diaz), determinata a fermare Juan e a porre fine una volta per tutte alla guerra tra bande per le strade di Siviglia.
Thriller neo-noir al cardiopalma, il film di Rai 4 Adios si svolge sulle polverose e calde strade di una Siviglia in piena estate, portando lo spettatore a non distinguere più tra chi è amico e chi nemico. Per dirigere il film, il regista Paco Cabezas è tornato in Spagna dopo il successo riscontrato negli Stati Uniti grazie a serie tv come Into the Badlands, Fear the Walking Dead e American Gods.
Un film personale
Adios, il film trasmesso da Rai 4, si ispira a fatti realmente accaduti a Las tres mil viviendas, uno dei quartieri più ostili e periferici di Siviglia. “Sono cresciuto non molto lontano da lì, a Rochelambert, una zona povera e operaia della città”, ha ricordato il regista Paco Cabezas.
“Fare cinema mi sembrava un’utopia ma ci sono riuscito. Tuttavia, non avevo mai avuto modo di raccontare qualcosa che mi toccasse davvero come questa storia. Dentro ci sono molte cose che ho visto da bambino con i miei occhi. Ero molto curioso nei confronti di ciò che è bene e ciò che è male e Adios è un film che parla anche di questo, del fatto che la polizia non è così buona come sempre e di come non sempre i criminali siano così cattivi come li si dipinge. Ma è anche una storia di donne forti, come quelle appartenenti alle generazioni di mia madre e di mia nonna”.
“Per me, Adios parla di molte cose: la morte, la perdita, il dolore, l’amore, la vendetta”, ha continuato il regista del film di Rai 4. “La trama poliziesca è una scusa per parlare delle mie radici. Ma è anche un pretesto per portare nel mio mondo elementi della cultura e del cinema americano che adoravo da bambino. In più, c’è molta azione che mi sono divertito a girare: volevo che il pubblico vivesse una montagna russa di emozioni… quando ho visto per la prima volta Taxi Driver è stata un’esperienza così viscerale da pensare che prima o poi avrei fatto la stessa cosa”.
“Sono sempre stato fan di Natalia Molina (che nel film interpreta la compagna del protagonista, Triana) e la prima cosa che ho chiesto è stata di avere lei nel cast. Volevo che facesse coppia con Mario Casas perché lei rappresenta un cinema d'autore e lui, un cinema più commerciale, una miscela con la quale mi identifico".
"Lavorare con lei è un'esperienza incredibile perché appartiene a quel tipo di interpreti, spesso donne, capaci di connettersi con il dolore in modo così primitivo e profondo che mi lascia stupefatto. Per quanto riguarda Mario, lo dirò chiaro e tondo: mi infastidisce molto il modo in cui a volte viene sottovalutato come attore perché è un grande attore che si impegna a fondo. A Siviglia passava la giornata con dei pugili per lavorare sull'accento”.