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Adiós: Su Rai 4 un thriller spagnolo che sconvolge tutti quanti

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Adiós è un film che, grazie a una narrazione serrata e a interpretazioni di altissimo livello, riesce a toccare corde emotive profonde, senza mai perdere di vista l'aspetto spettacolare del thriller. In un mondo in cui la giustizia non è mai garantita e dove ogni personaggio è costretto a fare i conti con le proprie scelte, un padre non riesce a riprendersi dalla morte della figlia.

Rai 4 propone la sera del 5 ottobre il film Adiós. Diretto da Paco Cabezas, il film di Rai 4 Adiós è un thriller drammatico che mescola tensione, dolore e vendetta. Ambientato nel quartiere popolare delle 3000 viviendas di Siviglia, esplora le conseguenze di una tragedia familiare che svela un intricato tessuto di corruzione e criminalità, mostrando quanto le dinamiche di potere possano devastare la vita delle persone. Il regista, Paco Cabezas, noto per la sua carriera a Hollywood e il suo stile ispirato al cinema d’azione, in questo film ritorna alle radici spagnole per raccontare una storia dura e intensamente emotiva.

La storia ruota attorno a Juan, interpretato da Mario Casas, un ex detenuto che ottiene un permesso per partecipare alla comunione di sua figlia. Questo evento, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di gioia per la famiglia, si trasforma rapidamente in un incubo quando la bambina muore in un tragico incidente legato a una rete di corruzione poliziesca e narcotraffico. Distrutto dal dolore e mosso dal desiderio di giustizia, Juan si trova ad affrontare un viaggio oscuro verso la vendetta, in cui sarà costretto a confrontarsi non solo con i suoi nemici, ma anche con la sua stessa anima e i confini della moralità.

Il film si sviluppa su più livelli: da una parte, la dimensione intima e familiare del lutto; dall'altra, una complessa trama criminale che svela i meccanismi corrotti della polizia e la brutalità dei narcotrafficanti. L'intreccio, denso di tensione, conduce lo spettatore in un susseguirsi di colpi di scena e rivelazioni, mantenendo alta l'attenzione e offrendo un ritratto crudo della violenza e della sofferenza.

I personaggi principali

Uno degli elementi di forza del film di Rai 4 Adiós è certamente il cast, capitanato da Mario Casas, che si allontana dal ruolo di "ragazzo bello" per dare vita a un personaggio profondamente segnato dal dolore. Juan non è solo un uomo in cerca di vendetta; è un padre ferito, combattuto tra l'amore per la sua famiglia e l'istinto di sopravvivenza in un ambiente che non perdona. Casas, attraverso una performance intensa e fisicamente trasformata, incarna la disperazione di un uomo che si trova a dover fare i conti con la brutalità del mondo in cui vive.

Accanto a lui, Natalia de Molina offre una performance altrettanto potente nel ruolo di Triana, la madre devastata dalla perdita della figlia. Il suo personaggio è l'emblema del dolore materno, una figura forte ma spezzata, che rappresenta la resilienza femminile in un contesto dominato da uomini violenti.

Ruth Díaz, nel ruolo dell'ispettrice Eli, introduce un altro personaggio femminile rilevante: una donna che, nonostante le difficoltà, combatte per portare alla luce la verità e per fare giustizia, rappresentando l'integrità in un sistema corrotto. La presenza di Mona Martínez come matriarca del clan criminale aggiunge un ulteriore livello di complessità al film, incarnando una donna forte e implacabile, pronta a tutto per proteggere i suoi cari.

Il poster originale del film di Rai 4 Adiós.
Il poster originale del film di Rai 4 Adiós.

Tra bene e male

Il film di Rai 4 Adiós affronta numerosi temi complessi. Il più evidente è quello della vendetta, che permea tutta la vicenda raccontata. La ricerca di giustizia di Juan si trasforma in un viaggio personale e morale, in cui il confine tra bene e male si fa sempre più sottile. La corruzione della polizia è un altro tema centrale, che svela le distorsioni di un sistema che dovrebbe garantire sicurezza ma che, invece, si rivela intrappolato in una rete di compromessi e violenza.

Il film esplora anche le dinamiche familiari, mettendo in luce il ruolo della famiglia come rifugio ma anche come fardello. La morte della bambina diventa il catalizzatore che smuove tutto, costringendo i protagonisti a rivedere le loro priorità e a interrogarsi su cosa sia veramente importante. Il quartiere delle 3000 viviendas, con la sua povertà e le sue regole non scritte, diventa quasi un personaggio a sé, un luogo dove la vita si muove su binari di disperazione e lotta continua.

Infine, c'è una forte presenza femminile che contrasta con la brutalità maschile tipica del genere. I personaggi di Triana, Eli e María rappresentano, ognuna a suo modo, donne che, pur in contesti diversi, sfidano le convenzioni e lottano per ciò in cui credono, offrendo un punto di vista che arricchisce la narrativa e rompe gli stereotipi del thriller tradizionale.

Adiós: Le foto del film

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