Dal 17 marzo è disponibile su Netflix il film Agente speciale Ruby con protagonista l’attore Grant Gustin, noto per la serie tv The Flash. Dramma destinato a tutta la famiglia, racconta la storia vera di Dan, un poliziotto, e Ruby, una cagnolina randagia. Dan sogna di entrare nell’unità cinofila ma nessuno sembra volergli dare una possibilità. Ruby, invece, sogna di avere una casa ma ha quasi perso ogni speranza. Uniti dal destino, Dan e Ruby stringono un legame indissolubile che li aiuterà a superare la sfida più grande.
Una storia vera
Agente speciale Ruby, il film originale targato Netflix, è basato sulla vera storia di Ruby, un incrocio tra pastore australiano e border collie, e Dan O’Neil, un aspirante poliziotto della squadra cinofila di ricerca e soccorso. Dopo numerosi tentativi di trovarla una casa, la cagnolina Ruby è stata ritenuta “non adottabile” e una triste sorte sembrava già segnata: era destinata a essere abbattuta. Per fortuna, un’addestratrice volontaria di nome Pat Inman ha ritenuto che Ruby sotto la sua esuberanza nascondesse una grande intelligenza e che un po’ di disciplina e qualche attenzione in più sarebbero bastate a salvarle la vita.
Convinta di ciò, Pat ha contattato la polizia di Stato del Rhode Island, che ha pensato di assegnare Ruby all’agente Dan O’Neill. Per Dan, quella rappresentava l’occasione perfetta per ottenere il lavoro dei suoi sogni. Con molta pazienza e duro lavoro, Dan ha fatto sì che Ruby si trasformasse in un agente di tutto rispetto, fedele e perspicace.
Un miracolo di Dio
La storia edificante che si cela dietro il film Netflix Agente speciale Ruby non finisce solo con l’amicizia tra Ruby e Dan.
Per uno strano scherzo, durante il suo settimo anno in servizio in polizia, Ruby tra trovato un ragazzino scomparso che si era ferito caduto in un burrone. Quel ragazzino era il figlio di Pat, la volontaria del canile che le aveva salvato la vita. La coincidenza è stata definita “divina” e l’episodio ha dato vita a una serie di racconti, diventati dei best seller, firmati da Squire Rushnell e Louise DuArt. Pubblicato prima dell’11 settembre 2001, il primo libro ha finito per infondere speranza e incoraggiamento a una nazione ferita. A Rushnell e DuArt ha dato il merito di aver inventato anche la parola godwink per l’occasione, un termine che indica una coincidenza che non è casuale ma è di origine divina.
Ruby e Dan si sono trovati supportandosi a vicenda. Si sono dati motivazione e protezione. Sebbene la vicenda reale non sia stata così drammatica come dipinta in Agente speciale Ruby, i suoi veri protagonisti si dono detti felici del ritratto che emerge dal film Netflix.