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Angelica: “Libera dalle mie insicurezze e di muovermi come mi pare” – Intervista esclusiva

Angelica Schiatti
Angelica (Schiatti) ha pubblicato il suo nuovo singolo, Milano Mediterranee, accompagnato da un video in Super 8 diretto dal collega Dente. Abbiamo colto l’occasione per intervistarla e conoscerla da vicino, imparando da lei come dalle insicurezze ci si possa liberare.
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Milano Mediterranee (Factory Flaws)è il nuovo singolo della cantautrice Angelica (Schiatti). Fa da apripista al terzo album di inediti della cantautrice originaria di Monza, che da qualche tempo ha lasciato Milano per trasferirsi a Bologna. Nella canzone, Angelica (Schiatti) restituisce un ritratto dolceamaro della città in cui ha trovato se stessa, combinando l’eleganza della french touch a una veste sonora 100% italo-disco, nel tentativo di cercare l’estate e la pace interiore tra le vie di una città che, a dispetto delle difficoltà, rapisce e fa battere il cuore.

Milano Mediterranee è il mio sguardo distaccato sulla città dopo averci vissuto per tanto tempo, sulla stagione più calda, stressante ed eccitante della mia vita, tanto ricca di emozioni ed occasioni quanto frustrante e piena di ostacoli. E se a Milano ci fosse il mare? Mancherebbe sempre e comunque qualcosa”, ha dichiarato Angelica (Schiatti).

Classe 1989, Angelica (Schiatti) ha già alle spalle due album di successo (Quando finisce la musica e Storie di un appuntamento) e due brani che sono finiti nella colonna sonora uno di un film e l’altro di una serie tv targata Netflix. Ma anche una collaborazione con Giacomo Ferrara e altre con grandi marchi della moda. Ma per capire chi è Angelica occorre parlare con lei ed entrare in punta di piedi nel suo mondo. Un mondo che, come ci rivela in quest’intervista in esclusiva, non sempre è stato rose e fiori, a partire da quell’insicurezza che, nata da bambina per il suo aspetto fisico, l’ha accompagnata fino a quando non ha realizzato che non voleva e non doveva farsi più manipolare da chi ha cercato di cambiarla.

Ed è in forse nel coraggio che risiede la grande forza di Angelica (Schiatti), in quel coraggio che le fa dire di voler essere libera, professionalmente e personalmente.

Angelica.
Angelica.

Intervista esclusiva ad Angelica

Come nasce Milano Mediterranee, il tuo nuovo singolo?

La canzone nasce in un pomeriggio ancora pandemico. Era ottobre 2021 e avevo chiamato per fare musica Lorenzo Pisoni e Domenico Finizio dei Tropea, ancor prima della loro avventura a X-Factor. Nel corso di un pomeriggio sono nate un po’ di cose, tra cui questo riff che non riuscivo a togliermi dalla testa. Tornata a Bologna, in cui mi sono trasferita, qualche giorno dopo mi sono messa a scriverci sopra una melodia. Visto che il riff era nato a Milano, dove ho vissuto per diverso tempo, mi sono fatta suggestionare e nella mia testa il pezzo avrebbe dovuto parlare della città.

Non è una canzone nata di getto. Ha avuto varie stesure e un bel po’ di ritornelli diversi. Ci ho lavorato proprio tanto e la stesura definitiva contiene un ritornello che ho sognato in stato di dormiveglia prima di andare in studio a registrare da Giacomo Carlone e Riccardo Montanari. Me l’ero segnato con una nota vocale per risentirlo il giorno dopo e così ho fatto: funzionava benissimo e l’ho tenuto.

Il video della canzone, girato in Super 8, ha un regista d’eccezione: Dente.

Sono molto fan di Dente come cantautore, mi piace da tantissimo tempo. Ma sono anche una sua fan per una passione che con Giuseppe condivido: quella per la fotografia analogica, anche se lui è molto più bravo di me. Seguo da un po’ di tempo i suoi lavori fotografici e Giuseppe vive da tantissimi anni a Milano, per lui la città è ormai casa.

Quando ho cominciato a pensare al video di Milano Mediterranee, ho realizzato che mi sarebbe piaciuto girarlo in Super 8 perché ha comunque una pasta che mi piace tanto (anziché farlo in digitale e poi lavorarlo con i filtri). E l’unico che mi è venuto in mente per la regia è stato Dente. L’ho chiamato per capire se fosse in grado di farlo: bravissimo come fotografo ma non sapevo se effettivamente sapesse usare anche il Super 8.

E il risultato è ora davanti agli occhi di tutti: lo ha fatto magistralmente e ha rivelato di avere veramente un talento incredibile. Anche perché non è facile: nel montare il video, avevo 12 minuti circa di girato in cui tutto era perfetto e a fuoco. Non è così scontato: mi è successo altre volte di lavorare con del materiale analogico e non sempre era tutto così utilizzabile.

Il Super 8 non rischia l’effetto nostalgia?

Ho vissuto tanti momenti della mia vita a Milano per cui in effetti posso averne nostalgia. Ma non intravedo il sentimento nel video, anche se qualsiasi cosa girata in analogico può sembrare nostalgica. Il desiderio era quello di comunicare la gioia di una giornata a Milano vissuta come due turisti negli anni Sessanta ma senza nostalgia o retromania. I ricordi sono inevitabili, ad alcuni penso anche con nostalgia, però mi piace molto il presente e mi piace vivermelo.

Milano Mediterranee fa un po’ da apripista a quello che sarà il tuo terzo album, “anche se non c’è più chi compra i dischi”, come canti nella canzone.

Ma la passione ti porta comunque a farli…

E sembra di intuire dalle sonorità che ci sarà un bel cambio di direzione rispetto ai lavori precedenti.

Io la vivo come un’evoluzione. Quanti dischi potrò fare nella mia vita? Sicuramente non infiniti e, quindi, tanto vale provare a sperimentare. Sono del segno dell’acquario e di base mi piace trovare sempre stimoli nuovi all’interno di una palette di sound che mi piacciono. Cerco di muovermi e di non stare ferma. Ho chiaramente un mio gusto ben definito: ci sono cose che non farei mai, che non ascolto e che non mi piacciono, ma ci sono anche cose che ascolto, che mi piacciono e che sono molto diverse tra loro. Mi piace l’idea di essere libera, di potermi muovere un po’ come mi pare.

Gente di pianura con negli occhi l’avventura. Cos’è per te l’avventura?

Chi vive a Milano (non importa se c’è nato o se ci arriva, è indifferente), ha qualcosa da viversi che non può prescindere dalla città stessa. Ha un obiettivo, un progetto di vita e dei desideri. E si notano negli occhi della gente, sia in maniera positiva sia in maniera negativa (a volte sono occhi un po’ troppo affamati). Capita che poi l’avventura finisca male e che le aspettative vengano deluse. Milano offre molto ma non è detto che ciò che speri si realizzi: oltre ai sogni, ci sono anche i tiri da parare… e non sempre un portiere può evitare il goal.

Che sogni avevi prima di spostarti da Monza a Milano e quali invece sono andati a farsi benedire?

Nel guardare al bicchiere mezzo pieno, i miei sogni di base si sono realizzato perché faccio quello che sognavo di fare. Ma c’è poi il rovescio della medaglia: non c’è niente che vada mai come lo immaginavi tu. A volte va meglio e a volte va peggio. Ecco perché ho imparato a considerare solo il presente e a non pensare troppo per evitare il rischio di rimanere delusa. La vita può anche stupire: nessuno dei miei progetti è andato esattamente come immaginavo, nel bene o nel male.

Sarai stata sorpresa anche tu di come due tue canzoni, Karma e De Niro, siano finite in due progetti diversi che hanno poi fatto il giro del mondo: il film Ancora più bello e la serie tv Guida astrologica per cuori infranti.

La cosa assurda, ad esempio, è che De Niro non era nata nemmeno come singolo ed era contenuta in un disco uscito in pandemia e, quindi, senza la possibilità di essere portato in giro dal vivo.

https://www.instagram.com/p/CsGdSUFsNhY/

In Milano Mediterranee si parla anche di futuro incerto. Come vedi il tuo? Hai certezze?

L’unica certezza è che sicuramente farò musica, ormai è una costante della mia vita. Ci riflettevo stamattina: la musica è una costante che mi accompagna, un sogno e un desiderio rimasti con me sin da quando ero bambina. Ora che sono più matura, mi piacerebbe cominciare a pensare alla musica in maniera più trasversale e non solo come l’ho fatta finora. La musica è una bisettrice che interseca da sempre la mia vita cambiandola. Ad esempio, in questo momento mi porta a fare un po’ la spola tra Bologna e Milano… sarà per questo che ho scritto una canzone su Milano: ho preso una distanza dalla città che prima non avevo.

Prendere le distanze dalla città significa prendere le distanze anche dalle persone che vi vivono?

No, in realtà no… ho semmai allargato il mio giro di affetti anche al di fuori di Milano. Poi credo che, un po’ come accaduto a tutti, la pandemia abbia ristretto la rosa di persone di cui circondarsi perché ricerchiamo adesso rapporti più sinceri e profondi, di qualità. In entrambe le città ho la fortuna di conoscere persone stupende.

Angelica.
Angelica.

La musica ti accompagna sin da quando eri bambina. Cosa diresti oggi a quella bambina che ha a 12 anni si faceva comprare una radio?

Di godersi le cose. Sono sempre stata molto, molto, molto insicura, anche da bambina. Non rispondevo ai canoni estetici condivisi di bellezza e solo con il tempo penso di aver fatto pace con quel lato di me stessa. Ma per tanti e tanti anni ho avuto paura e mi è mancato il coraggio di essere libera. Solo adesso sto scoprendo la mia libertà: da bambina e da adolescente ero incastrata in mille gabbie mentali. Ero l’esatto contrario delle mie compagne di scuola ed ero veramente una di quelle “diverse”. È anche il motivo per cui ho cominciato presto a cantare: stavo spesso da sola a casa a cantare…

Ma cantavo anche a scuola: non avendo altri particolari legami, sono entrata a far parte del coro, attività a cui partecipavamo in pochi. Era quella la mia dimensione, ero considerata “diversa” anche per la mia passione per la musica. In Brianza, non c’era una cultura per la musica: nella scuola di Monza che frequentavo tutti avevano ben altri interessi e questo finiva con l’accentuare maggiormente il mio essere fuori posto.

Solo dopo ho capito che era una figata essere diversa e ne sono stata felice. Ricordo anche che a un certo punto ho cominciato a cercare persone che mi assomigliassero e che fossero vicine alla mia natura.

E oggi ti senti più sicura anche in relazione al tuo corpo?

In una scala da 1 a 10, non siamo ancora arrivati al massimo ma abbiamo superato la sufficienza. Uno dei miei punti critici erano ad esempio i capelli neri con i riccioli lunghi. Li ho tagliati e li ho fatti biondi: non perché non mi accetti per quella che sono ma perché voglio piacermi.

Ma in questo processo di accettazione non ti ha aiutata ad esempio essere stata scelta come testimonial da un brand di moda?

Quando mi capitano determinate cose, vado un po’ in paranoia. Mi capita di rivedere le foto e/o i video e di non rivedermi. Ma anche quelli sono dei muri che butti giù e di cui essere fiera e felice.

Nel tuo percorso, professionale e privato, c’è una parola che ha molto peso: libertà. Cos’è per te la libertà?

Sarà scontato ma la libertà è per me la cosa più importante. Libertà vuol dire muoversi serena in qualsiasi spazio e in qualsiasi tempo, accompagnata da chiunque, ed essere talmente in pace da non chiedersi cos’è giusto o sbagliato (sempre nei limiti del legale). Non devo aver paura di quello che può pensare qualcun altro, devo sentirmi accettata e ben voluta senza la paura del giudizio: libertà significa poter essere me stessa, anche con il mio humor che magari non fa ridere nessuno e senza tutte le aspettative sul dover essere in un certo modo anziché in un altro.

Qualcuno ha provato a cambiarti?

Ma sono stata anch’io che mi sono fatta manipolare per tanto tempo. È una condizione che si viene a creare: quando sei insicuro, ti affidi troppo agli altri. Sono una persona che ascolta molto ma che poi segue il suo istinto, si fida del suo gusto e vuole avere sempre l’ultima parola, ma c’è stato un momento della mia vita in cui ero così patologicamente insicura da dover chiedere a qualcun altro cosa fare. Pensavo di non essere mai all’altezza della situazione e di ciò, nel corso della mia vita sia personale sia artistica, in molti si sono approfittati: è facile, quando ci si trova di fronte a una persona che ha delle idee e ha un gusto suoi ma che è molto fragile, debole e insicura, calpestarla o inculcarle altro nella testa. Ma per fortuna si può guarire dall’insicurezza.

Angelica.
Angelica.

Tra talento e fortuna cosa sceglieresti?

Il talento. La fortuna magari arriva in un moment della vita in cui non sei pronto a gestirla.

E quanto hai faticato per dimostrare il tuo di talento?

Tanto. Ma per dimostrarlo soprattutto a me stessa. È stato un duro lavoro, il più grande in assoluto, dire a me stessa che sapessi cantare o fare musica. Sono stata per certi versi fortunata: sono riuscita a entrare in contatto con persone che effettivamente avevano visto in me del talento prima ancora che lo vedessi io. Sono loro che mi hanno aiutato ad aprire gli occhi. E per me conta più dimostrarlo a me stessa che agli altri.

“Mamma, non lo so quando ritorno”, canti in Milano Mediterranee. Cosa fai quando non ritorni?

I miei si sono separati quand’ero molto piccola e sono cresciuta come figlia unica di una mamma molto presente ma anche molto apprensiva. Sono uscita di casa anche molto presto, a 19 anni vivevo da sola, e quindi tra me e mia madre c’è sempre stato una comunicazione molto fitta di messaggi… fondamentalmente, è da quando avevo 19 anni che non ritorno nella maniera in cui vorrebbe lei. Mi fa ridere dover ancora adesso quando esco la sera scriverle poi per dirle che sono arrivata a casa… mi fa ridere ma mi fa sentire anche fortunata: è molto bello avere qualcuno che ha a cuore la tua incolumità.

Qual è la cosa che ti diceva tua madre che prima non capivi e che adesso, crescendo, hai capito?

Mamma mi ha sempre detto di non mangiare troppo di merde perché poi mi avrebbe fatto male. Non capivo allora perché me lo dicesse: pensavo più a un consiglio estetico… e invece era un consiglio di salute di cui ho capito ora l’importanza. La mia salute mentale parte anche da delle buone ore di sonno e da del buon cibo ingerito!

Angelica.
Angelica.

I prossimi live di Angelica

  • 27.05 - Milano - MI AMI Festival
  • 02.06 - Sant’Elpidio Al Mare (FM) - Mayday Festival
  • 16.06 - Imola (BO) - Ca’ Vaina
  • 25.06 - Bologna - Go Go Bo
  • 13.08 - Lamezia (CZ) - Color Fest 
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