Arriva nelle sale italiane il 7 novembre, distribuito da Universal Pictures, Anora, il film che ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2024. Diretto da Sean Baker, è una moderna reinterpretazione della favola di Cenerentola, ambientata nel 2018. Il film Anora racconta, infatti, la storia di una giovane spogliarellista di Brooklyn, Anora, la cui vita cambia drasticamente quando incontra Ivan, il figlio di un oligarca russo che vive negli Stati Uniti per studiare ma in realtà trascorre il tempo in feste e lusso sfrenato.
Attratto dal fascino di Anora, Ivan decide di sposarla impulsivamente. I due si sposano a Las Vegas, ma la loro felicità è presto minacciata quando la notizia del matrimonio raggiunge i genitori di Ivan in Russia. I genitori, contrari all'unione, si recano a New York con l'obiettivo di annullare il matrimonio, dando inizio a una serie di eventi rocamboleschi che includono inseguimenti, scontri e momenti comici tra Brighton Beach, Coney Island e Manhattan.
Con un mix di dramma, commedia e thriller, il film Anora esplora tematiche legate all'identità, alla classe sociale e al potere delle relazioni interpersonali, tutto attraverso il filtro del realismo crudo tipico del cinema di Baker.
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I personaggi principali
Nel film Anora, i personaggi e le tematiche si intrecciano in una narrazione che esplora i confini tra il sogno e la realtà. Anora, interpretata da Mikey Madison, è una giovane spogliarellista determinata e intraprendente. Nonostante le difficoltà della sua vita, è una donna che non si lascia definire dalle circostanze. Durante il film, vediamo la sua evoluzione da giovane ingenua a combattente pronta a difendere il suo matrimonio e la sua nuova vita.
Il suo rapporto con Ivan, interpretato da Mark Eydelshteyn, è complesso. Ivan, figlio di un potente oligarca russo, rappresenta il mondo del lusso sfrenato, ma sotto la sua superficie affascinante si cela una profonda insicurezza. Il loro incontro segna per entrambi un punto di svolta, ma mentre Anora cerca di mantenere la sua autonomia, Ivan è alle prese con la sua incapacità di affrontare le responsabilità della vita adulta.
Un personaggio centrale nella trama è Toros, interpretato da Karren Karagulian. Toros è una figura pragmatica e cinica, incaricata dalla famiglia di Ivan di risolvere i problemi causati dal giovane. Il suo personaggio aggiunge tensione e dramma, poiché opera sotto la pressione degli ordini dell’oligarca, cercando di salvaguardare il proprio status.
Altri personaggi come Igor e Garnick, interpretati rispettivamente da Yura Borisov e Vache Tovmaysan, forniscono ulteriori sfumature alla storia. Igor, a differenza di Toros, è un personaggio riflessivo, che mostra una certa empatia verso Anora, mentre Garnick, nel suo tentativo di dimostrare valore, porta una vena comica al film.
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Una moderna Cenerentola
Per quanto riguarda le tematiche, il film Anora riflette su diversi aspetti chiave. In primo luogo, si configura come una moderna rivisitazione della favola di Cenerentola, dove però la protagonista non aspetta passivamente un salvatore, ma si batte per proteggere ciò che ha conquistato. Il film esplora anche le disparità di classe sociale attraverso il contrasto tra il mondo opulento di Ivan e la dura realtà quotidiana di Anora. Questa divisione tra i due mondi mette in luce le differenze di potere e privilegio, creando una tensione costante lungo tutta la storia.
Un altro tema centrale è il controllo familiare, rappresentato dall'interferenza dei genitori di Ivan nel suo matrimonio. Questo mette in evidenza le dinamiche di potere all'interno della famiglia e la lotta di Ivan per sfuggire alle aspettative che lo imprigionano. Infine, il film esplora la ricerca dell'identità e dell'autodeterminazione. Anora, pur vivendo in un ambiente che la marginalizza, lotta per mantenere la sua indipendenza e trovare una propria strada, sfidando gli stereotipi e le etichette che la società le impone.
Sean Baker, noto per il suo realismo cinematografico e per la capacità di raccontare storie di personaggi marginali, utilizza anche nel film Anora il suo tipico stile crudo e documentaristico. Il film è girato in 35 mm con l'uso di lenti anamorfiche, conferendo alle scene una qualità visiva che ricorda il cinema degli anni '70. Baker riesce a trasportare lo spettatore in un mondo fatto di contrasti tra il glamour superficiale e la durezza della vita quotidiana, senza mai perdere di vista l'umanità dei suoi personaggi.
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