Arriva su Paramount+ la serie tv Attrazione fatale, seguito ma anche remake dell’omonimo film cult degli anni Ottanta. Protagonisti ne sono Lizzy Caplan e Joshua Jackson, alle prese con una storia che non divide il mondo in buoni o cattivi.
Paramount+ propone dall’01 maggio la serie tv Attrazione fatale. Nei suoi otto episodi, la serie tv Paramount+ è una profonda rivisitazione del film cult Attrazione fatale attraverso la chiave di lettura delle dinamiche familiari, dei disturbi di personalità e dell'omicidio.
Dopo aver scontato 15 anni di prigione per l'omicidio di Alexandra Forrest (Lizzy Caplan), Daniel Gallagher (Joshua Jackson) viene rilasciato sulla parola con l'obiettivo di riconnettersi con la sua famiglia e provare la propria innocenza. Nel 2008, Dan incontra Alex per la prima volta e il suo mondo inizia a sgretolarsi dopo che la loro breve relazione minaccia di distruggere la vita che ha costruito con sua moglie, Beth (Amanda Peet).
Dal film alla serie tv
Era il 1987 quando nelle sale americane usciva quello che sarebbe diventato da lì a breve uno dei cult del cinema americano degli anni Ottanta: Attrazione fatale. Diretto da Adrian Lyne e interpretato da Glenn Close e Michael Douglas, raccontava come una relazione clandestina si trasformasse nel peggiore degli incubi per un quarantenne avvocato di Manhattan. Quella che doveva essere l’avventura di una notte con un’avvocata si rivelava infatti l’inizio di una persecuzione senza esclusione di colpi: per la prima volta, la figura della stalker come la intendiamo oggi faceva irruzione in un racconto segnando un inevitabile punto di non ritorno.
Oggi, la storia di Attrazione fatale rivive nella serie tv targata Paramount+ ed è pronta con i suoi colpi di scena a farci sobbalzare dalla sedia e a portarci a sperare di non vedere un povero coniglietto bollito solo per spirito di vendetta e rivalsa. Protagonisti della serie, al posto di Douglas e Close, sono gli attori Joshua Jackson e Lizzy Caplan. “La serie tv Paramount+ è un remake ma penso che Attrazione fatale non abbia bisogno di presentazioni”, ha commentato Lizzy Caplan. “Chiunque ha familiarità con i personaggi ma, rispetto alla storia originale, abbiamo avuto la possibilità di sondare domande che all’epoca nessuna si preoccupava di porre”.
“La serie tv ha un’ambientazione moderna”, ha aggiunto Joshua Jackson. “Il che ci permette di trattare temi come la sfera sessuale e di approfondire ulteriormente il personaggio di Alex per capire com’è diventata così e cosa si cela dietro ai suoi comportamenti. Il film ancora oggi è interessante da vedere, avvincente e spaventoso. Tuttavia, occorreva rivedere la prospettiva di Dan Gallagher, che dalla storia usciva pulito: culturalmente, siamo andato oltre al presupposto che l’uomo bianco al potere agisca sempre in maniera corretta”.
“Da questo punto di vista – ha specificato meglio Caplan – è cambiato in tutti noi il modo di vedere le cose. Il pubblico degli anni Ottanta ha visto la storia in maniera molto binaria: era tutta bianco contro nero, antagonista contro eroe. Rivedendola oggi, Alex non appare come una vera cattiva per cui è anche difficile non chiedersi cosa le stia succedendo o stupirsi di come Dan non abbia avuto chissà quali ripercussioni. Per capire meglio Alex e la sua salute mentale, ho voluto parlare con esperti di psicologia clinica: dovevamo andare oltre al considerarla solo una pazza e squilibrata. La sfida per me è stata quella di far capire come lei creda di fare la cosa giusta nel momento giusto”.