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Barbie: Da icona a film

Barbie bambola film
Barbie è da sempre la bambola per eccellenza. Diventerà presto un film con Margot Robbie e Ryan Gosling. Ma perché trasformare Barbie da bambola a film? Curiosità e polemiche rendono frenetica l'attesa.
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A quasi 63 anni, Barbie è ancora una splendida donna in grado di attirare su di sé le attenzioni non solo dell’universo dei giocattoli ma anche quello dei produttori di Hollywood. Dopo anni di rinvio, si sta lavorando al primo lungometraggio in carne e ossa con al centro Barbie e l’immancabile Ken. Ma cosa ci si aspetta dal film di Barbie, come viene velocemente chiamato? Chi interpreterà Barbie? Quali polemiche hanno accompagnato da sempre la bambola? Perché ci piace l’idea di trasformare Barbie da bambola a film?

Le critiche a Barbie

Era il 1959 quando la prima Barbie faceva la sua comparsa sul mercato. Da allora le sue vendite non hanno mai cessato di calare. A parte un breve periodo in cui la sua fama si era oscurata a causa dei cambiamenti tecnologici che il mondo ha vissuto, Barbie è sempre il regalo più ambito di tutti coloro che da piccoli, senza distinzione di genere, cultura o razza, sognano di atteggiarsi a grandi e di vivere avventure romantiche, fantastiche o turbolente. Tutte le generazioni hanno avuto, hanno e avranno la loro Barbie.

Tanti sono i quesiti che sociologi, psicologi e comportamentisti hanno tirato in ballo. Con le sue misure induce all’anoressia o ad altri disturbi alimentari? Con le sue sembianze fisiche non alimenta una gara alla perfezione che in natura non esiste? Con i suoi mille accessori e il suo stile di vita non altera la percezione della realtà? Per rispondere alle domande, hanno persino creato una sindrome, la sindrome di Barbie, dentro cui rientrano diversi disturbi della personalità, inclusi quelli di genere.

Non sono mancate le accuse di razzismo ma la Mattel ha saputo rispondere mettendo in commercio esemplari di Barbie di molte etnie e razze, dalla prima Barbie di colore a quella dedicata alla festa messicana del Cinco de Mayo a quella curvy. Ma allora perché trasformare Barbie da bambola a film?

Barbie 1959
Esemplari di prime Barbie.

Barbie icona del femminismo

Sfatiamo subito un mito. La Barbie raccontata dagli Aqua nella loro celebre canzone Barbie Girl non esiste. Barbie non ha una vita di plastica ma è forse il simbolo perfetto del femminismo contemporaneo. Da quando è nata, l’abbiamo vista trasformarsi in dottoressa, avvocato, programmatrice di computer, astronauta, pizzaiola, chirurgo, ufficiale dell’esercito, assistente di volo, dentista, ingegnere pilota o atleta olimpionica, dimostrando come non esistano distinzioni nei lavori che un uomo o una donna possono svolgere.

È stata persino candidata alla Presidenza degli Stati Uniti. Ciò dimostra come, lungi dall’essere una bionda svampita, Barbie sia in realtà una donna che per affermarsi conta solo sulle proprie forze, non usando gli uomini. Da sola, è in grado di ambire a posizioni fino a qualche decennio fa inaccessibili per una donna, assurgendo a modello d’ispirazione per milioni di lovers. Questa è una delle ragioni che giustificano la trasformazione di Barbie da bambola a film.

Gli uomini di Barbie

Gli uomini nella vita di Barbie sono figure di contorno. Non perché siano irrilevanti: semplicemente, non ha bisogno di loro per affermarsi. Esiste e si definisce da sé, diventando una self made woman. Ken, lo storico fidanzato introdotto nel mercato nel 1961, è una figura di contorno. Non lo vediamo ad esempio mai lavorare: ci si chiede spesso cosa sia capace di fare oltre che mostrare gli addominali o guidare moto e auto all’ultimo grido.

Di Ken, del suo essere apparenza e non sostanza, anche Barbie a un certo punto della sua storia si era stancata. Con un comunicato stampa, la Mattel aveva annunciato la loro rottura nel febbraio del 2004 sostituendo la sua figura da macho con quella del surfista australiano Blaine. Barbie e Ken sono ritornati insieme qualche anno dopo quando una campagna pubblicitaria, appositamente studiata, invitava a supportare Ken nel tentativo di riconquistare Barbie. Sono ufficialmente tornati insieme nel 2011, il giorno di San Valentino, non prima che Ken fosse sottoposto a un totale rinnovamento con versioni spesso improbabili.

Barbie e la cultura pop

Un altro aspetto di Barbie che a The Wom non possiamo non sottolineare è legato all’importanza che ha avuto nella cultura pop. Con oltre 1 miliardo di esemplari venduti nel 2020, Barbie è un’icona culturale sin dal lontano 1974, anno in cui una parte di Times Square, a New York, venne ribattezzata Barbie Boulevard per una settimana.

A lei sono dedicate mostre in tutto il mondo e non si contano più i collezionisti che ogni anno fanno a gara per accaparrarsi tutto ciò che la riguarda, compreso un ritratto di Andy Warhol battuto all’asta da Christie per un milione e centomila dollari nel 2015. Il mondo della moda l’ha omaggiata, con sfilate e intere collezioni a lei dedicate.

Claudia Schiffer, una delle top model più amate di sempre, era soprannominata la Barbie delle passerelle non solo per la sua abbagliante bellezza.

Certo, dobbiamo ricordare anche i casi più coloriti a cui il nome di Barbie è legato: si pensi a chi ha voluto a tutti i costi trasformarsi in lei per vivere di riflesso, come il caso del Ken umano divenuto Barbie umana ha dimostrato. Ma Barbie non ha colpe. Motivo in più per trasformare Barbie da bambola a film.

Barbie: dalle serie animate ai social

È chiaro che da tempo a Hollywood si pensi a un film su Barbie e su tutto ciò che rappresenta. La bambola è stata protagonista di intere serie animate e di prodotti destinati all’homevideo, campioni di visioni e vendite che ne hanno rimarcato la forza e l’appeal. La Pixar l’ha voluta tra i personaggi di Toy Story 2 e Toy Story 3, rendendola co-protagonista di quest'ultimo.

La Malibu Stacy tanto amata da Lisa Simpson nasce come parodia di Barbie. Celebre è un episodio, il quattordicesimo della quinta stagione, dei Simpson in cui si metteva in discussione la cattiva influenza della bambola per poi rivalutarla.

Non sono mai mancati nei social influencer o comici che hanno reso Barbie protagonista di sketch. L'esempio tutto italiano è rappresentato dalla siciliana Giovanna la Parrucchiera, che su Facebook ha trasformato Barbie nell’eroina al centro di tanti viaggi non proprio a lieto fine.

Barbie: il film di Greta Gerwig

C’erano quindi tutte le premesse per un film in live action, le cui sceneggiatura e regia sono state affidate a Greta Gerwig, non un nome qualsiasi. Dopo aver mosso i primi passi come attrice, Gerwig ha mostrato tutto il suo talento da scrittrice e cineasta con due lungometraggi amatissimi da critica e pubblico. I suoi Lady Bird e Piccole donne hanno entrambi ricevuto nomination agli Oscar.

È la sua visione di Piccole donne, il romanzo di formazione per eccellenza di Louisa May Alcott, che ci fa pensare come i temi che affronterà Gerwig nel film di Barbie non siano così scontati come si potrebbe invece immaginare. Del resto, Barbie non è così diversa da Jo March, dal suo desiderio di emancipazione e dalla sua determinazione nell’imporsi come scrittrice. Così come non è lontana dalla regista, che ha saputo imporsi con i suoi due film in un’industria dominata al 90% da registi maschi.

Barbie greta gerwig
Greta Gerwig sul set di Piccole donne con Saoirse Ronan.

Barbie: i protagonisti del film

Di cosa tratterà il film di Barbie non possiamo ancora saperlo. A grandi linee conosciamo l’abstract: Barbie viene allontanata dal posto in cui vive, Barbieland, per non essere abbastanza perfetta. Si ritroverà allora al centro di una serie di avventure nel mondo reale.

Cosa poi accadrà è protetto dalla più ferrea riservatezza. Il set è blindatissimo ma siamo sicuri che la storia avrà spessore e profondità. Ce lo suggeriscono i due attori che hanno accettato la parte di Barbie e Ken: Margot Robbie e Ryan Gosling. Lei ci ha stupiti con la forza di Tonya Hardling in Tonya e in C'era una volta a Hollywood, lui con lo struggente Blue Valentine e con il magico La La Land. Non sono soliti accettare progetti superficiali e centellinano le loro apparizioni, motivo per cui non possiamo non attendere Barbie.

Margot Robbie in The Wolf of Wall Street.
Margot Robbie in The Wolf of Wall Street.

La prossima volta in cui vi appelleranno come Barbie, vi bullizzeranno o vi metteranno in disparte perché giocate con una Barbie, non offendetevi, non stateci male. Ripensate a quanto Barbie sia stata importante nel ristabilire la parità di genere e nell’affrontare temi come l’inclusione e l’accettazione. Avrete allora vinto voi: Barbie è un’icona, al pari di Lady D o Sissi. Ed ecco la vera ragione per cui occorre trasformare Barbie da bambola a film.

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