Arriva finalmente in sala distribuito da Warner Barbie di Greta Gerwig, il film con Margot Robbie e Ryan Gosling su cui avevamo puntato la nostra attenzione già tempo fa per indagare le ragioni che avevano portato la celebre bambola a divenire un’icona anche di femminismo.
L’appuntamento è per il 20 luglio al cinema, dove siamo sicuri Barbie non faticherà a entrare nell’albo dei film più visti della storia del cinema: le previsioni parlano infatti di un incasso che si aggirerà sui 100 milioni di dollari nei soli Stati Uniti. Al momento, la trama risulta ancora sottochiave e la sinossi ufficiale recita pressappoco così: “Vivere a Barbie Land significa essere perfetti in un luogo perfetto. A meno che tu, come Barbie, non stia attraversando una crisi esistenziale. Oppure tu sia un Ken”.
Poco, direte voi. Eppure, in quel poco c’è già tanto: autodeterminazione, indipendenza e messa in discussione degli stereotipi e della perfezione, tutti valori su cui Barbie ancora una volta non si smentisce.
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Greta Gerwig
E allora come parlare di un film come Barbie senza far accenno alla trama? Semplice. Lasciando la parola a chi il film l’ha realizzato, a cominciare dalla regista Greta Gerwig.
- Su Barbie
“Barbie è una delle figure più riconosciute e amate al mondo. Ha alle spalle una storia di oltre sessant’anni, un aspetto che ho trovato entusiasmante. Da scrittrice e regista, sono sempre alla ricerca di sfide divertenti. Come Piccole donne, Barbie è qualcosa che appartiene alla memoria di tutti noi ma io l’ho considerata semplicemente come un personaggio con una storia da raccontare in modo nuovo e inaspettato ma nel rispetto di tutto ciò che si porta dietro e facendo sembrare il suo mondo fresco e vivo. E moderno”.
“L’idea di mettere in scena molteplici Barbie e Ken è nata dal mio primo incontro con i dirigenti della Mattel, quando ho cominciato a parlare di personaggi diversi. Loro mi hanno candidamente risposto: “No, non abbiamo personaggi diversi. Tutti quelli femminili sono Barbie”. Ho risposto loro che, se tutte quelle donne erano Barbie, allora Barbie era tutte quelle donne. E loro hanno detto semplicemente “sì””.
“Sono cresciuta con Barbie ma ho sempre aspettato che le figlie dei vicini si stancassero delle loro in modo da regalarmele. Non vedevo l’ora che accadesse. Ho un ricordo molto vivido e viscerale di Barbie e di cosa significasse per me”.
- I due protagonisti
“Il progetto si deve a Margot Robbie: Barbie mi è arrivato grazie a lei e alla sua volontà di acquisire i diritti per un film. Lei è la nostra Barbie stereotipata, come dice nel film “sono la Barbie a cui tutti pensano quando pensano a Barbie”. E, quando si pensa alla donna bionda più bella, allegra e amichevole che possa esistere, quella donna è Margot. La cosa che maggiormente mi premeva era consentirle di essere esageratamente divertente. È la persona che ci guiderà in un vero viaggio lungo il film e, poiché è sempre in grado di rendere ogni situazione riconoscibile e molto emotiva anche quando è solo ridicolmente intensa e divertente, non perde mai di umanità”.
“Ho scritto la parte di Ken appositamente per Ryan Gosling. Anche se è fantastico nei ruoli drammatici, sapevo che era anche molto molto divertente per aver visto tutte le sue apparizioni al Saturday Night Live. Non c’è mai stata un’ipotesi alternativa: Ryan e basta”.
- Barbie Land
“Prima di ogni cosa, volevo che Barbie Land sembrasse un ruolo felice, dove Barbie vive nell’immaginazione della nostra infanzia. In uno dei primi incontri con la scenografa Sarah Greenwood e il team artistico, abbiamo esaminato tutte le diverse sfumature di rosa per determinare come avrebbero interagito. Da bambina, mi piacevano i rosa più accesi ma Barbie Land avrebbe incorporato l’intero spetto del colore, quindi era importante capire come quei rosa accesi avrebbero convissuto con il rosa pastello più pallido e, naturalmente, con tutte le altre tonalità di rosa in mezzo”.
“A Barbie Land non c’è spazio per le leggi di Newton. Non c’è vento e non c’è sole, né gravità né acqua. Ma da regista vivo in un mondo dominato dalla fisica, ragione per cui ho dovuto fare i conti con le regole del reale e con quelle stabilite per la realizzazione del film. Amo i musical degli anni Cinquanta e i loro spazi meravigliosamente finti e, poiché Barbie è nata nel 1959, ho trovato adeguato ricreare quel contesto. Voglio che tutti abbiano la sensazione di poter raggiungere lo schermo e toccare tutto: è questa la cosa grandiosa delle bambole e dei giocattoli. Ricordo di essere stata in un negozio Toys ‘R Us e, guardando le Barbie e i loro accessori nelle scatole ricoperte di plastica, avrei voluto smontare e toccare tutto!”.
Barbie: I character poster
1 / 24Margot Robbie
- Su Barbie
“Barbie è un marchio grande e riconoscibile a livello globale, con cui tutti quanti abbiamo molta connessione nostalgica. Realizzare un film su Barbie è stata un’opportunità straordinaria: abbiamo pensato che avremmo potuto fare qualcosa di veramente speciale se avessimo potuto affrontarla in maniera inaspettata, sorprendente e intelligente. Sapevamo che c’era molto da affrontare poiché il pubblico ha probabilmente un’idea preconcetta di come pensa e se sente Barbie, sia nel bene sia nel male. Era una grossa sfida ma eravamo tutti pronti!”.
- Su Greta Gerwig
“Greta è una regista, scrittrice e autrice incredibile. E fa parte di quella manciata di registi che stanno ridefinendo il cinema della nostra epoca. E ciò che è sorprendente di lei è in particolare il modo in cui collega la sua passione per cent’anni di cinema con il suo punto di vista molto moderno sull’essere semplicemente un essere umano in questo mondo. Greta ha avuto la capacità di creare un’atmosfera sul set che era perfettamente in linea con ciò che volevamo che fosse Barbie Land: brillante, felice e solidale. Greta è la regista più felice, adorabile, solidale e anche follemente talentuosa che conosca. Ha letteralmente l’energia di Barbie”.
- Su Ryan Gosling
“Ken è sempre stato Ryan. Si potrebbe pensare che ci siano dozzine di ragazzi che avrebbero potuto interpretarlo ma in realtà non è così. Ryan aveva tutte le carte in regola per farlo. È un brillante attore drammatico, fa scelte incredibili, sa interpretare il romantico e può far commedie. E, naturalmente, assomiglia a Ken: è stupendo”.
- Su Barbie Land
“È un mondo semplice. Hai una macchina, una casa e un Ken e basta questo per divertirsi. Ma è anche un mondo al rovescio rispetto a quello che conosciamo in cui al comando ci sono gli uomini. A Barbie Land il potere è in mano delle donne, delle Barbie che gestiscono ogni cosa. Le Barbie possono vedersi tutte: ognuna ha la propria casa dei sogni ma, quando si svegliano al mattino, possono salutarsi semplicemente con la mano. Non c’è alcun muro a dividerle e, soprattutto, nessun imbarazzo. Barbie Land è come il giardino dell’Eden prima che si sentisse il bisogno di vestirsi… solo che ci sono molto vestiti e sono anche fantastici!”.
- Sul vestirsi da Barbie
“Vestirsi fa parte della giornata perfetta di Barbie. Barbie si sveglia nel suo letto, saluta la Barbie della porta accanto, si lava i denti, si fa una doccia e poi va nel suo guardaroba magico per prendere il vestito per la giornata. Apre il guardaroba e tutto ciò che deve fare è guardarlo, fare una giravolta e, puff!, ce l’ha addosso. Molti dei suoi abiti sono Chanel e hanno tutti gli accessori abbinati: un cappello o un fiocco, gli orecchini, i gioielli. I gioielli sono grandi come lo sarebbero su una bambola e i cappelli non servono a proteggersi dal sole ma sono un accessorio insieme a borse, scarpe e tutto il resto”.
“Jacqueline Durran, la nostra costumista, è stata incredibile. Un occhio attento noterà che c’è nella scelta degli abiti un’evoluzione che attraversa cronologicamente decenni di moda di Barbie. Ad esempio, la Barbie che interpreto nel film all’inizio ha un’esistenza controllata e sicura che si riflette nei suoi outfit: controllati, con linee pulite, strutturati e dai colori forti. Man mano, però, si evolve e anche il suo vestiario cambia, diventando più morbido”.
Barbie: I due protagonisti
1 / 2Ryan Gosling
- Sulla sceneggiatura
“La sceneggiatura mi ha ricordato tutto ciò che amavo quand’ero piccolo ma che in qualche modo non somigliava a niente che avessi mai visto. è tanto divertente quanto tragica. È tanto sciocca quanto profonda. È tutto e il contrario di tutto”.
- Su Greta Gerwig
"Greta è una persona incredibilmente stimolante, inclusiva e brillante, che è riuscita a incoraggiare tutti coloro che la circondavano a fare grandi oscillazioni e a non limitarsi dividendo il nostro lavoro in dramma o commedia”.
- Su Ken
“Il mio Ken è stato creato solo per osservare la meraviglia che è Barbie. C’è persino una battuta nel film in cui dice che esiste solo nel calore dello sguardo di Barbie. Non ha un’entità propria e quindi vive in una sorta di inferno esistenziale. Tuttavia, gli è stato assegnato un lavoro: la spiaggia. Non è sicuro di che lavoro sia nello specifico ma vuole essere veramente bravo”.
- Sul viaggio di Ken
“Ciò che spinge Ken a intraprendere il viaggio con Barbie verso il mondo umano è che gli è stato detto di essere il suo ragazzo, anche se non sembrano esserci altre prove di qualcosa di speciale nella loro dinamica. Ma sono una coppia ed è per questo che lui è stato creato: per Ken, quindi, è inconcepibile che Barbie vada via senza lui”.