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Baymax: L’aiuto di cui tutti avremmo bisogno

Baymax, il simpatico robot di Big Hero 6, è protagonista di una serie tv su Disney+ in cui aiuta ognuno di noi a vincere le proprie piccole e grandi paure, superando ostacoli a volte insormontabili.
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È disponibile dal 29 giugno su Disney+ la serie tv Baymax. Si tratta di sei episodi dalla breve durata che hanno per protagonista Baymax, il celebre robot che ha fatto la sua comparsa nel mondo di San Fransokyo presentato nel film Big Hero 6, uno dei più grandi successi della Disney degli ultimi anni.

Nel corso delle sei puntate, che possono essere viste come un unicum o un film vero e proprio, Baymax non tradisce le sue origini: puro di intenti e dal grande cuore, ha sempre e solo un obiettivo: curare i suoi “pazienti”, anche quando questi non vogliono essere curati.

Prodigarsi per gli altri

Affabile e inimitabile “operatore sanitario”, Baymax ha a cuore il bene della vita degli altri. Del resto, è stato programmato per portare aiuto a chi ne ha bisogno. Nel corso delle avventure di cui è protagonista, Baymax ci lascia la più grande delle lezioni: il bene prima o poi torna indietro. Non è solo il male, dunque, a essere restituito a chi lo fa ma anche il bene, un messaggio che nella sua semplicità tendiamo spesso a dimenticare. Ognuno dei personaggi che Baymax incontra crede di poter risolvere i suoi problemi “sanitari” ma anche personali contando sulle proprie forze. Baymax, invece, mostra loro quanto importante sia avere fiducia negli altri e prodigarsi per il prossimo.

Grazie agli incontri di Baymax, la Disney ha la possibilità nella serie tv di introdurre tematiche e situazioni che spesso sono lontane al mondo dei più piccoli. Coraggiosa è la scelta, ad esempio, di introdurre un personaggio lgbtqia+ o una adolescente alle prese con il primo ciclo mestruale. Segno che la politica di inclusione portata avanti negli ultimi anni non era solo uno specchietto per le allodole.

Baymax, il protagonista dell’omonima serie tv Disney+, fa sempre la cosa giusta. Ma non spaventi l’affermazione: il suo modo di agire è divertente e senza remore. Naif come pochi al mondo, il robot non sta a combattere contro i massimi sistemi e non ha lame d’acciaio che si trasformano in super missili. La sua arma vincente e spiazzante è la semplicità con cui si approccia ai vari personaggi, entrando delicatamente nella loro psiche e aiutandoli a risolvere i loro problemi.

L’episodio forse più simbolico del messaggio che la serie tv lancia è quello in cui Baymax è alle prese con una gattina: l’ostacolo comunicativo non può costruire barriere e può essere bypassato dal rapporto di fiducia in gioco. Ma gli aiutati di Baymax non sempre sono felici del suo intervento e le ragioni possono essere molteplici. Spesso nella vita di tutti i giorni, tutti quanti abbiamo paura di confrontarci con le nostre piccole e grandi realtà. La ragione è semplice: ne temiamo le conseguenze. Ci sono problemi che per essere affrontati necessitano di essere scavati a fondo, di decostruzione e di metabolizzazione, anche quando sembrano essere solo questioni fisiche.

Una scena di Baymax.
Una scena di Baymax.

Gli aiutati di Baymax

Ma chi sono gli aiutati di Baymax, coloro che non sempre sono felici del suo intervento nella serie tv Disney+? Innanzitutto, Cass, la zia di Hiro, l’adolescente con cui vive Baymax. Cass gestisce il Lucky Cat Cafè con la passione di chi sa che deve prendersi cura di ogni avventore. Un incidente, però, si rivela più doloroso di quanto sembri all’apparenza.

  • Kiko

Tra le vie di San Fransokyo, la città mix tra Tokyo e San Francisco, Baymax si imbatte in Kiko. Si tratta di un’anziana signora simbolo di tutta la comunità giapponese presente negli Stati Uniti. Kiko è una di quelle donne che potremmo definire scontrose. Ma lo è solo perché non ha intenzione di affrontare ciò che è sepolto dentro di lei. Non si fa avvicinare da nessuno e, come gran parte delle persone della sua età, non ha più alcuno stimolo emotivo.

I personaggi anziani sono da sempre uno dei core delle storie Disney. Ed è apprezzabile lo sforzo fatto per integrarli nelle storie. Serve quasi a voler sensibilizzare il pubblico su una questione spesso dimenticata quando si guarda alla società: l’isolamento e la solitudine di una certa fascia della popolazione lasciata superficialmente da sola.

  • Sofia

Sofia frequenta le scuole medie quando si trova ad affrontare uno dei momenti più cruciali di tutta la sua vita: il primo ciclo mestruale. Laddove Red ricorreva alla metafora, Baymax è più esplicito e pratico: tutto ciò che a Sofia serve è un assorbente. Per la prima volta in un cartoon, il ciclo viene affrontato con naturalezza: non c’è vergogna o imbarazzo ma solo un’esigenza concreta da risolvere.

Gli autori mettono in scena con arguzia una delle situazioni con cui tutti i maschietti si confrontano almeno una volta della vita: che assorbenti prendere al supermercato? Nel dubbio, Baymax li prende tutti!

  • Mbita

Mbita è il personaggio che la Disney sceglie per continuare il suo discorso, concreto, sull’inclusività. Felice di vendere zuppa di pesce con il suo furgoncino ambulante, una tradizione di famiglia che con orgoglio porta avanti, Mbita scopre grazie a Baymax di essere allergico al pesce! La storia ha di base un grande tema: la paura di disattendere le aspettative altrui. Solo vincendo questa, Mbita trova il coraggio di manifestarsi per quello che è e di chiedere il primo appuntamento al lui dei suoi sogni: come nel caso di Sofia, tutto è trattato senza sottolineature estreme, come a volerci ricordare che la vita spesso è più easy di come la facciamo.

  • Yachi

Yachi è infine la gattina che più fa penare Baymax. Ha inghiottito un auricolare che è rimasto nella sua gola e, come tutti gli animali di strada, diffida di chiunque provi ad avvicinarsi. Piccolissima, Yachi è tutta sola, spaventata e sulla difensiva, a dimostrazione di come la paura possa far mettere in atto dei meccanismi di difesa che sfociano nell’aggressività. Ma tutto ciò che Yachi desidera è essere amata.

Se solo imparassimo a capirci gli uni con gli altri, sarebbe tutto più semplice, è la grande lezione lanciata dall’episodio che, sottilmente, punta il faro anche su un’altra questione: l’apparenza. Yachi, infatti, ha paura della stazza di Baymax, non dimentichiamo che lei, piccolissima, ha di fronte un energumeno di cui non comprende le intenzioni.

Baymax: Le foto della serie tv

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