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Beatrice Luzzi: “Nata autodeterminata, spesso emarginata ma sempre a testa alta” – Intervista esclusiva

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In questa intervista esclusiva, Beatrice Luzzi ci racconta il suo personale cammino verso la resilienza e come affrontare le sfide della vita con coraggio, mantenendo sempre un sorriso che possa ispirare e motivare gli altri.
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Conosciuta al grande pubblico per il suo carisma e la sua determinazione, Beatrice Luzzi è molto più che un'attrice o un volto noto della televisione, dove nell’ultimo anno si è rivelata la sorpresa più bella del Grande Fratello: è una donna che ha saputo costruire un percorso professionale e personale contraddistinto dalla forza d’animo e dalla capacità di affrontare le sfide della vita con coraggio. Oggi, in qualità di testimonial della resilienza sociale per il Premio Sorriso Diverso, ci offre una riflessione profonda su temi di grande attualità come la resilienza, il coraggio e l'importanza del sorriso in momenti di difficoltà.

In un mondo in cui le pressioni sociali e gli stereotipi tendono spesso a soffocare le individualità e i sogni, Beatrice Luzzi si erge come un modello di autodeterminazione, ispirando chiunque la segua a non arrendersi di fronte agli ostacoli. Il suo percorso è stato segnato da scelte coraggiose e non convenzionali, che l'hanno portata a lasciare una carriera televisiva di successo per ritrovare una connessione più autentica con se stessa, rinunciando alla fama e alla sicurezza economica in favore di una maggiore privacy e di un'espressione più personale. La sua decisione di abbandonare il ruolo di Eva in Vivere, una delle soap più amate dal pubblico italiano, è diventata emblematica del suo desiderio di autonomia e coerenza con i propri valori.

In questa intervista, Beatrice Luzzi condivide con noi il suo viaggio fatto di sfide, momenti di solitudine, ma anche di crescita interiore, dimostrando come il sorriso e il coraggio possano diventare strumenti potenti per affrontare le avversità della vita. La sua partecipazione al Premio Sorriso Diverso come testimonial non è casuale, ma riflette il suo impegno a trasmettere un messaggio di speranza e forza a tutte quelle persone che, quotidianamente, si trovano a combattere le proprie battaglie personali. Attraverso le sue parole, Beatrice Luzzi ci offre una guida preziosa su come affrontare la vita con determinazione, superare le difficoltà e, soprattutto, restare fedeli a se stessi.

Beatrice Luzzi.
Beatrice Luzzi.

Intervista esclusiva a Beatrice Luzzi

La resilienza è un tema centrale nella tua vita e carriera. Puoi raccontarci un momento in cui ha dovuto dimostrare grande resilienza e come hai trovato la forza per superare le avversità?

Beh, sicuramente la prima cosa che mi viene inevitabilmente in mente sono i 200 lunghi giorni passati dentro la casa del Grande Fratello, dove ho vissuto emozioni intense, spesso anche belle, ma anche momenti, tanti, terribilmente duri. Mi sono ritrovata spesso e volentieri sola contro tutti (o quasi) per una serie di meccanismi sociali e psicologici che non mi sono ancora del tutto chiari.

La forza l'ho trovata grazie alla consapevolezza che lo studio della storia, della letteratura e dell'attualità mi hanno donato. La consapevolezza di quanta ingiustizia sia stata perpetrata nel corso dei secoli contro persone innocenti e "giuste" e di quanto ancora accada non solo nel mondo ma anche in Italia mi ha dato la forza di restare lucida e di mantenere ferme le mie idee, anche se risultavano in netta minoranza, di soffrire, di sentirmi spesso davvero emarginata, ma sempre a testa alta.

Il coraggio è spesso associato a decisioni difficili e cambiamenti significativi. C'è un episodio della tua vita in cui hai dovuto fare una scelta coraggiosa, anche se non era la via più facile?

Restando in tema con il festival, mi viene da citare il momento in cui, lasciando tutti sconcertati, decisi di abbandonare Vivere, la soap in cui recitavo un personaggio amatissimo, rinunciando alla fama e a molti denari, pur di riuscire a fare due passi indietro recuperando privacy ma soprattutto l'anima.

L'autodeterminazione è fondamentale per il successo personale e professionale. Come hai coltivato questa qualità e in che modo ti ha aiutata a raggiungere i tuoi obiettivi?

L'autodeterminazione, secondo me prima, ancora che una scelta è un'indole con la quale si nasce o meno. Io purtroppo "lo nacqui" e dico purtroppo perché il fatto di essere rimasta "indomita", come dicono i miei fan, mi ha portato più guai che vantaggi, soprattutto da un punto di vista professionale. Però, a livello personale, la soddisfazione di essere fino in fondo se stessi è impagabile.

Spesso il sorriso viene visto come un segno di forza interiore. Come riesci a mantenere il sorriso nonostante le sfide della vita e quali sono i benefici che ne trai?

Non sono una particolarmente sorridente o, meglio, non uso il sorriso come arma o come scudo, sorrido solo se davvero qualcosa mi intenerisce, o diverte, spesso sorrido ironicamente. E quando accade, quando sorrido, mi rendo conto che le persone intorno a me si rilassano: il mio viso, altrimenti, è piuttosto spigoloso, mette un po’ in soggezione.

Nel tuo ruolo di testimonial della resilienza sociale, quale messaggio vorresti trasmettere alle persone che stanno affrontando momenti difficili e che cercano di trovare la forza di andare avanti?

Intanto, che non c'è altra scelta che quella di andare avanti. Da questa premessa partendo, direi che la cosa migliore è prendere consapevolezza della propria condizione, del proprio contesto, senza giudizio, evitando i punti di vista, bene male giusto sbagliato, guardando solo il contesto, accettandolo, decidendo i propri obiettivi e pragmaticamente facendo il primo passo verso di essi.

Beatrice Luzzi.
Beatrice Luzzi.

La resilienza e il coraggio sono spesso messi alla prova nelle sfide quotidiane. Quali strategie o pratiche utilizzi per rimanere positiva e proattiva di fronte agli ostacoli?

Analizzo la situazione, la accetto senza giudizio, cerco di capire quale strada è più intimamente vicina alla mia natura, al mio percepire di quel momento, e la percorro, cercando di fare il meno possibile male agli altri. Mi connetto alla mia natura più intima, quella universale: quando si riesce a farlo, tutto diventa più facile.

L'autodeterminazione implica la capacità di prendere in mano il proprio destino. Come incoraggeresti le donne, in particolare, a prendere decisioni autonome e a seguire i propri sogni senza farsi influenzare dagli stereotipi o dalle pressioni sociali?

Esattamente come detto sopra, bisogna avere il coraggio di connettersi con la parte più universale di se stessi senza subire condizionamenti familiari e sociali, e prendere quella strada con il sorriso ma con determinazione.

Il sorriso può essere un potente strumento di connessione e comunicazione. Come usi il sorriso nel tuo lavoro e nella tua vita personale per ispirare e motivare gli altri?

Non "uso" mai il sorriso, lo troverei sleale. Sorrido solo se davvero lo sento. E se devo motivare o incoraggiare qualcuno, beh, uso un sorriso incoraggiante... (ride, ndr).

Essere un modello di resilienza e coraggio comporta responsabilità. Come affronti questa responsabilità e quali valori cerchi di trasmettere attraverso il tuo esempio?

Sì, comporta una grande responsabilità che sento profondamente, da sempre, non solo negli ultimi mesi. Sono sempre stata, al di là della mia natura selvatica e trasgressiva, comunque una persona molto responsabile nei confronti della comunità, del mondo. Ho sempre avuto dentro di me, purtroppo (soprattutto per il conto in banca! ride, ndr) come prima e più grande spinta motivazionale quella di migliorare il mondo, cominciando col migliorare me stessa. Considero la credibilità un valore assoluto al pari della lealtà. Se faccio una promessa, la mantengo... è per quello che non mi sono mai sposata (scoppia a ridere, ndr).

Il tuo percorso professionale e personale riflette una forte determinazione e resilienza. Quali sono i tuoi progetti futuri e come intendi continuare a essere un'ispirazione per chi ti segue?

Sto lavorando alla creazione di un format televisivo proprio sui temi che abbiamo affrontato in questa intervista. Uscita dal Grande Fratello, mi sono spesa profondamente nel tentativo di capire veramente a quale esigenza la mia persona aveva risposto, cercando di capire perché avessi guadagnato così tanto consenso del pubblico. Ho incontrato i miei fan tante volte durante eventi in giro per l'Italia ma soprattutto ho organizzato un raduno a Roma il 30 giugno (raduno di Briciole) proprio per far parlare loro, i miei fan, le briciole, per cercare di capire attraverso i loro racconti di vita quale caratteristica avessero visto in me che li aveva aiutati, come tutti raccontavano, a superare momenti difficili, sfide, fragilità.

Ricevo tuttora centinaia di messaggi ed e-mail in cui mi si ringrazia per aver restituito il coraggio, la forza di andare avanti, o di cambiare strada, di riprendere la propria vita in mano: a testa alta. Ecco, partendo da questa analisi empirica, sto costruendo un format televisivo di cui siano protagoniste le persone comuni, ognuna con una sfida da affrontare, una lotta da affrontare ma soprattutto un percorso di liberazione da trovare e affrontare.

Cos’è il Premio Sorriso Diverso

Il Premio Sorriso Diverso, istituito all’interno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, si propone come un riconoscimento ufficiale per le opere cinematografiche che affrontano tematiche sociali legate alla diversità e alla tutela delle fragilità umane. Quest'anno, la cerimonia avrà luogo il 6 settembre 2024 presso lo Spazio Incontri Venice Production Bridge dell'Hotel Excelsior al Lido di Venezia, dove saranno presenti grandi personalità del cinema e della cultura.

Il Premio Sorriso Diverso è promosso dall'associazione Università Cerca Lavoro, che firma anche il Festival Internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera. Giunto alla sua quattordicesima edizione, il premio è presieduto da Diego Righini, con la direzione artistica di Paola Tassone, e gode del patrocinio del Ministero della Cultura e di Rai per la Sostenibilità ESG, con media partner Rai Pubblica Utilità. Il premio è stato concepito per valorizzare quei film che raccontano storie di fragilità, resilienza e inclusione, lanciando un messaggio di speranza e altruismo attraverso il linguaggio del cinema.

Quest’anno, in occasione della 81ª Mostra del Cinema di Venezia, i film candidati per il premio sono di grande qualità e varietà. Tra i nomi in concorso troviamo registi di fama internazionale e nuove voci emergenti. Per la categoria Miglior Film Straniero, si distinguono opere come I’m Still Here di Walter Salles e Leurs Enfants Après Eux di Ludovic e Zoran Boukherma. Sul fronte italiano, tra i candidati troviamo Vermiglio di Maura Delpero e Familia di Francesco Costabile, oltre a diverse altre pellicole che spaziano tra documentari, drama e thriller, offrendo uno sguardo profondo sulle tematiche sociali più urgenti del nostro tempo.

La cerimonia sarà presentata dall’attore Marco Bonini, padrino dell'evento, noto per il suo lavoro teatrale e cinematografico, attualmente impegnato in una rilettura delle problematiche di genere attraverso l’opera La Genesi – di tutti i nostri problemi. Beatrice Luzzi, oltre a essere testimonial della resilienza sociale, rappresenterà l’esempio concreto di come il sorriso, inteso come simbolo di forza interiore, e il coraggio, possano diventare strumenti fondamentali per superare le difficoltà.

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