Arriva al cinema il 1° giugno, distribuito da Parthenos, Billy, il primo film diretto da Emilia Mazzacurati, figlia del compianto regista Carlo. Film prodotto da Paola e Francesco Bonsembiante, Billy è una produzione JoleFilm con Rai Cinema ed è stato scelto come evento di chiusura al 41° Bellaria Film Festival, dove sarà proiettato il 14 maggio.
Con una sceneggiatura firmata dalla stessa Mazzacurati, Billy racconta la storia del diciannovenne Billy, un ex bambino prodigio che a 9 anni ha inventato e condotto un podcast di musica di successo. A distanza di allora, Billy vive con l’eccentrica madre Regina, è segretamente innamorato di una sua vicina di casa, frequenta solo bambini fra gli 8 e i 12 anni e non sa cosa fare della sua vita. Finché non incontra il suo idolo d’infanzia, Zippo, un rocker scomparso da anni. Le loro similitudini li porteranno a trovare un modo di affrontare la vita. Ma non sempre quello che abbiamo tanto desiderato poi va come vorremmo…
Film interpretato da Matteo Oscar Giuggioli, Carla Signoris, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Benedetta Gris, Roberto Citran, Sandra Ceccarelli e Carlotta Gamba, Billy è “un racconto surreale che racconta sentimenti reali, un coming age al contrario, un road movie senza il viaggio, una storia di contrasti”, per usare le parole della regista.
La trama del film
Billy (Matteo Oscar Giuggioli), il protagonista del film di Emilia Mazzacurati, ha 19 anni e vive ai confini di una città di provincia del nord, in un quartiere residenziale delimitato dal fiume. Con la madre Regina (Carla Signoris), dall’umore instabile e un amore sconfinato per il figlio. Il padre se n’è andato quando Billy era molto piccolo, di lui Billy non si ricorda quasi nulla e la madre non ha la minima intenzione di aiutarlo a ricordare.
Billy a 9 anni era un bambino prodigio, pieno di vita, che ha inventato e condotto un podcast di musica di successo. Oggi non sa cosa fare con la sua vita e la vivacità dell’infanzia è un ricordo nitido ma mai più raggiunto che lo ossessiona. Billy ha sofferto di attacchi di panico sin da molto piccolo, e ogni volta che ne ha uno sviene. È un po’ di tempo, però, che non gli succede.
A Billy piace Lena (Benedetta Gris), sua vicina di casa e sorella del suo migliore amico (Roberto, 8 anni, interpretato da Andrea Busellato), che con i suoi amori tanto frequenti quanto passeggeri lo fa soffrire. Finché un giorno arriva Zippo (Alessandro Gassmann), un ex rocker che all’apice del successo è scappato nel bel mezzo di un concerto salendo su un autobus e facendo perdere le sue tracce. Ha rinunciato al proprio talento ed ora è approdato nel quartiere, ospite dell’amico Massimo (Giuseppe Battiston). Un pompiere che, terrorizzato dal fuoco, vive in una casa-barca di legno ormeggiata sul fiume.
Zippo viene riconosciuto da Billy, e non è una cosa che gli accade spesso. Sembrano agli opposti, ma per fortuna passano del tempo insieme, parlano, si osservano nei propri silenzi. E per la prima volta da anni in entrambi si muove qualcosa. Scoprono di avere molte cose in comune e di specchiarsi in due realtà parallele. Capiranno entrambi una cosa, ovvero che non è sempre detto che per essere bella una cosa debba anche essere felice.
È quasi Natale, si avvicina l’anno nuovo. Ma nel microcosmo della storia succede qualcosa che lo fa quasi dimenticare a tutti. Nel tempo che ci mette la luna a compiere una rotazione completa intorno alla terra, così i personaggi che rendono questa storia un racconto corale si evolvono, cambiano, crescono. Capendo che di tempo ce n’è, ma non ce n’è poi così tanto.
La crescita di un ragazzo
“Con questa storia sento il bisogno di esprimere il percorso di cambiamento che una perdita può indurre. Di come la fine renda la vita preziosa e come la persona che se ne va lasci un tesoro. Che la morte fa parte della vita, che la tristezza e la felicità devono coesistere per formare un’esistenza piena”, ha spiegato la regista Emilia Mazzacurati a proposito del suo film, Billy. “Ci vuole impegno per trasformare le avversità e i propri errori in qualcosa di buono, e bisogna impegnarsi per essere felici. Il primo passo per essere felici (o anche solo avvicinarsi a un'idea di felicità) è cercare di far pace con se stessi e con quegli aspetti di noi che resistono al cambiamento che vorremmo”.
“L’aspirazione di questo progetto è che possa essere divertente per il suo passo di commedia e colori vividi, in un nord Italia ricco di contraddizioni, investito da un presente fatto di economia e speculazioni a cui l’umanità e i sentimenti dei personaggi non si adattano, rimanendo ricchi di un carattere personale e identificativo”, ha proseguito Mazzacurati. “Viviamo in un momento in cui si avverte che le risorse stanno finendo, i cambiamenti sono forti e le certezze quasi nulle. Ma è anche il momento in cui, più che mai, esce tutto il nostro spirito di sopravvivenza. Un’avventura corale vissuta attraverso la crescita di un ragazzo e i passaggi naturali che questa comporta. Un coming of age contemporaneo e fuori dal comune, in cui sono quasi più gli adulti a cercare, e trovare, una guida nei ragazzi”.
“Una provincia contemporanea di contraddizioni che fa da specchio ad una gioventù in confusione. Una popolazione fatta di famiglie disgregate e solitudini che cercano di sopravvivere ognuna a proprio modo”, ha concluso la regista. “Apparentemente un non-luogo, dove invece nascono sentimenti umani forti ed estremamente radicati in una sorta di postmodernismo di provincia. Non è un’Italia da cartolina, ma è pur sempre estremamente fotogenica. È un’Italia di difetti e speranze, di coraggio e spregiudicatezza. Un paese che sembra essere sempre al limite, che rischia di non farcela, che è costantemente ad un passo dal precipizio, ma che in realtà non si arrenderà mai. Perché non è nella sua natura. E nemmeno in quella dei suoi abitanti”.