Blonde, il film Netflix in uscita il 28 settembre, è uno dei più attesi dell’anno. Diretto da Andrew Dominik e prodotto da Brad Pitt, è in concorso al Festival di Venezia e ha per protagonista Ana de Armas in quello che è al momento il ruolo più difficile della sua vita, quello dell’iconica Marilyn Monroe.
Tratto dal bestseller di Joyce Carol Oates, Blonde reinventa con audacia la vita di una delle icone più leggendarie di Hollywood: Marilyn Monroe. Dalla sua infanzia imprevedibile come Norma Jeane, attraverso l'ascesa alla fama e i legami sentimentali, Blonde mescola realtà e finzione. Ed esplora la sempre più vasta differenza tra l'immagine pubblica e quella privata dell'attrice.
Il film vanta, inoltre, un cast straordinario al fianco di Ana de Armas troviamo gli attori Bobby Cannavale, Adrien Brody, Julianne Nicholson, Xavier Samuel ed Evan Williams.
L’enigma Marilyn
Come può una delle donne più famose al mondo essere un enigma ancora oggi a quasi sei decenni dalla sua morte? Questa è la principale domanda a cui il film Netflix Blonde cerca di dare una risposta. E lo fa ricostruendo il fascino culturale che si cela dietro al mito di Marilyn Monroe, un’attrice la cui immagine bombastica celava un’acuta intelligenza così come una tumultuosa vita privata.
Basandosi sul best seller di Joyce Carol Oates, il regista Andre Dominik dipinge in Blonde il ritratto (in parte immaginario e in parte reale) della vita della modella, attrice e cantante Marilyn Monroe, ripercorrendo il suo percorso personale e professionale da quando era semplicemente Norma Jeane Baker, la figlia abusata di una madre single.
“L’obiettivo di Dominik, che insegue il progetto da anni era chiaro sin dall’inizio: rileggere la figura di Marilyn attraverso il suo obiettivo”, ha dichiarato Ana de Armas, la protagonista del film Netflix Blonde. “Voleva che il mondo provasse come ci si sentisse a essere non solo Marilyn ma anche Norma Jeane. Ho trovato che la sua visione di Marilyn fosse la più audace, impenitente e femminista vista finora”.
Immaginare cosa si celasse dietro al mito di Marilyn ha dato a Dominik la possibilità di approfondire la psiche interiore della Monroe. “Era una donna profondamente traumatizzata. I traumi subito la portavano a scindere l’immagine che dava di sé in pubblico da quella che invece aveva in privato. È qualcosa che riguarda tutti noi, ovviamente. Ma per una persona famosa come lei sdoppiarsi, soprattutto quando si è sempre sotto la luce dei riflettori, deve essere stato un ulteriore trauma”, ha spiegato Dominik. “Blonde si concentra molto sul rapporto che Norma Jean aveva con se stessa e con Marilyn, quell’armatura che si era creata per difendersi e che al tempo stesso minacciava di consumarla”.
Così come fa il romanzo di Oates, il film Netflix Blonde ricostruisce meticolosamente alcuni momenti fondamentali della vita e della carriera di Marilyn Monroe. Tra questi, c'è anche la straordinaria performance di Diamonds Are a Girl’s Best Friend nel musical Gli uomini preferiscono le bionde di Howard Hawks. Tuttavia, si concede anche diverse licenze narrative soprattutto per quanto riguarda la sua vita privata, con personaggi basati su figure storiche realmente esistite e su altre che avrebbe invece potuto conoscere.
Nei panni di una bionda
“Ho lavorato su questo film sette giorni su sette per un anno, sebbene le riprese siano durate solo 47 giorni”, ha ricordato Ana de Armas, la protagonista di Blonde, su Netflix dal 28 settembre. “Ho letto il romanzo di Joyce e studiato centinaia di fotografie, video, registrazioni audio, film e qualunque altra cosa fosse disponibile. Ogni sequenza si ispira a una fotografia reale: ne studiavamo ogni dettaglio e discutevamo su cosa stesse accadendo in quel momento. La prima domanda che ci ponevamo era sempre la stessa: cosa provava Norma Jean qui? Volevamo raccontare il lato umano della sua storia, ciò che ha reso Marilyn la persona più in vista al mondo ma anche ciò che ha reso Norma la più invisibile”.
Ana de Armas si è sottoposta tutti i giorni a sessioni di trucco e parrucco che duravano tra le due ore e mezza e le tre ore prima di calarsi nei panni di Marilyn e dare vita a una serie di scene emotivamente strazianti. “L’impegno di Ana mi ha impressionato”, ha tenuto a sottolineare il regista Andrew Dominik. “Sono stato davvero fortunato ad averla al mio fianco. Era in grado di capire ogni mia esigenza e di restituire ogni sentimento che le richiedevo. Ogni scena poteva prendere vita perché Ana era lì, non riesco a immaginare nessun’altra al suo posto”.
Un film schietto e sincero
Blonde, il film che Netflix dedica alla figura di Marilyn Monroe, non ha una struttura lineare e convenzionale. La ragione di tale scelta è stata così commentata da Ana de Armas: “Blonde vuole essere prima di tutto un’esperienza sensoriale ed emotiva. Il film si muove insieme ai sentimenti e alle esperienze della protagonista. Ci sono momenti in cui siamo dentro il suo corpo e la sua mente. Ciò permetterà al pubblico di capire com’era essere contemporaneamente Norma e Marilyn”.
Blonde ha già fatto scalpore per essere stato vietato ai minori di diciassette anni negli Stati Uniti. Del resto, secondo il regista Dominik, temi come il prezzo umano richiesto da Hollywood, il potere e i pericoli della sessualità femminile e il trauma infantile che accompagnava Norma Jean, richiedevano un approccio fedele e coraggioso. “Blonde è un film sincero. Nasce con le migliori intenzioni e non per fare scandalo. Tuttavia, è allo stesso tempo pieno di rabbia. Non volevo essere provocatorio a tutti i costi ma solo onesto. La mia ambizione era quella di far innamorare tutti di Marilyn”.