La regista Clara Stern esordisce alla regia con il film Breaking the Ice. Si tratta del suo primo lungometraggio e arriva a qualche anno di distanza da Mathias, un corto da lei diretto sulle lotte di un uomo transgender per trovare il suo posto nel mondo.
La sensibilità mostrata nel corto è la stessa che Clara Stern ha usato per tratteggiare in Breaking the Ice cosa succede quando qualcuno con un approccio molto rigido alla vita incontra il proprio opposto. Le due persone in questione sono due donne, Mira e Theresa, due ragazze che non potrebbero essere più diverse tra loro.
Breaking the Ice è dunque uno dei pochi film usciti nel 2022 che tenta di raccontare l’identità di genere con tolleranza e coraggio, alternando momenti drammaticamente intensi ad altri più spensierati e giocosi.
Cosa racconta il film
Breaking the Ice, il primo film di Clara Stern, ha per protagonista Alina Schaller nei panni di Mira. Giovane sulla ventina, Mira ha ereditato il vigneto di famiglia e ha un’esistenza fortemente definita dallo stress. Del resto, ha molto di cui preoccuparsi: l’azienda di famiglia non naviga in buone acque, la demenza di suo nonno sta peggiorando e il fratello Paul (Tobias Resch) è recentemente scomparso.
Mira sfoga tutta la sua ansia ricoprendo il ruolo di capitano in una squadra femminile di hockey su ghiaccio, una posizione che ricopre con il suo solito senso del dovere. Qualcosa comincia però a cambiare quando nella squadra entra Theresa (Judith Alternerger), una giocatrice la cui natura spontanea scuote e al contempo intriga Mira.
Il ritorno di Paul fa sì che i tre intraprendano insieme un viaggio, che cambierà loro la vita, a Vienna. Nella capitale austriaca, Mira imparerà a lasciarsi finalmente andare e forse anche ad innamorarsi.
Emozionare e insegnare
Breaking the Ice è il film d’esordio di Clara Stern. Sceneggiatrice e regista, Stern è nata a Vienna nel 1987 e ha studiato alla Film Academy Vienna, prima Sceneggiatura (con docenti come Götz Spielmann) e dopo Regia (con insegnanti come Wolfgand Murnberger e, soprattutto, Michael Haneke). “Da sempre ho coltivato l’idea di un cinema che potesse emozionare e commuovere ma allo stesso tempo scuotere le coscienze e far apprendere qualcosa”, ha dichiarato. “In Breaking the Ice, mio primo film, ho voluto concentrarmi su temi femministi ma anche su questioni socioculturali e politiche”.
“Mi piacciono i film in cui le storie e i personaggi si svelano poco a poco, rivelando gradualmente i loro mondi, con tutti i loro difetti, desideri e sfaccettature”, ha proseguito. “Come tutti noi, Mira, la protagonista di Breaking the Ice, non ha solo una cosa di cui occuparsi. È una giocatrice professionista ed è capo della squadra delle Dragons. È una viticultrice e lavora nell’azienda di famiglia con la madre e il nonno, affetto pesantemente da demenza senile. Affronta tutte le sfide della quotidianità imponendosi di essere dura con se stessa, di mostrarsi disciplinata e di non concedersi alcuna emozione. Mira non ha un mondo proprio ma non sente nemmeno il peso della solitudine perché è troppo impegnata a essere all’altezza delle aspettative degli altri”.
“Tuttavia, le cose cambiano quando Theresa si unisce alla sua squadra”, ha continuato la regista. “E tutto cambia ancora quando suo fratello si rifà vivo e torna improvvisamente nella sua esistenza. Come per magia, la vita di Mira si riempie di luce, colori, notti eccitanti e nuovi ruoli (di genere). Ricercando il suo vero io, Mira potrebbe (e dovrebbe) rompere i limiti. Ecco perché Breaking the Ice è un film che racconta una storia emozionante attraverso immagini dinamiche: movimenti, contrasti, colori. Ma anche le scorribande liberatorie serali, lo sport duro e veloce sul ghiaccio e il vento nelle vigne”.
“Breaking the Ice – ha concluso Stern – è un film che parla di come riprendersi il controllo della propria vita. Ma anche di come godersi la vita e lasciarsi andare, dell’essere fedele a se stessi e non alle aspettative degli altri. Ma è anche un film sulla famiglia e sull’assenza di comunicazione al loro interno. E di legami familiari che ci sono a prescindere. Di spirito di squadra e solidarietà. Racconta di come noi possiamo vivere tutti insieme, credendo nell’uguaglianza nella vita come nello sport. È un film che gioca con i ruoli di genere e li sconquassa. Che invita a riconoscere l’amore e ad accettarlo, magari prima di lasciarlo andare nuovamente. Di cosa abbiamo bisogno per rompere il ghiaccio? Di avere il coraggio per renderci vulnerabili ed essere noi stessi? Cosa ci vuole per trovare la sicurezza a fidarci?”.