In concorso al Festival di Cannes 2022 c’è anche il nuovo film del regista giapponese Hirokazu Koreeda, Broker - Le buone stelle. Già vincitore di una Palma d’Oro nel 2018 con Un affare di famiglia, Koreeda è noto per affrontare nelle sue opere temi legati ai legami personali e familiari. “La famiglia è qualcosa di molto complesso che non può essere definita con una sola parola. È qualcosa su cui mi interrogo costantemente”, ha avuto modo di dire.
Broker - Le buone stelle arriverà in Italia grazie alla distribuzione di Lucky Red (22 settembre). Il film racconta una storia di persone che, unite da un bambino abbandonato, intraprendono un viaggio speciale. Con un’attenzione unica nei confronti di coloro che sono definiti emarginati, Koreeda ci pone domande sulla vita attraverso un racconto di personaggi che, senza nulla in comune, finiscono gradualmente per diventare un tutt’uno.
Cosa racconta il film
Broker - Le buone stelle, il nuovo film di Hirokazu Koreeda, racconta la storia di cinque individui che intraprendono un viaggio insolito e inaspettato.
Sang-hyun gestisce una lavanderia ma è costantemente gravato dai debiti. Dong-soo, cresciuto in un orfanotrofio, lavora invece in una struttura per l’infanzia. Una notte, sotto la pioggia battente, i due portano via di nascosto un bambino che è stato appena abbandonato nell’apposita cassetta dei bambini.
Il giorno seguente, So-young, la madre del piccolo, torna inaspettatamente per riprendersi il figlioletto Woo-sung. Rendendosi conto che il suo bambino è stato preso da qualcuno, sta per chiamare la polizia quando Dong-soo e Sang-hyun decidono di raccontarle tutta la verità. Affermano che hanno compiuto il gesto per trovare al piccolo una casa in cui vivere. So-young finisce per credere alle loro parole e per unirsi alla loro ricerca di una famiglia per Woo-sung.
Nel frattempo, la detective della polizia Su-jin e la giovane collega Lee seguono tutto quello che sta accadendo. Di nascosto, monitorano il gruppo, sperando di cogliere i tre sul fatto e di concludere un’indagine che portano avanti da tempo.
Broker: Le foto del film
1 / 7Dedicato ai bambini abbandonati
Per Broker - Le buone stelle, il suo nuovo film, il regista Hirokazu Koreeda ha ascoltato molte storie di persone abbandonate, come lo stesso ha dichiarato nelle note di regia. “Per preparare Broker, ho ascoltato le storie di chi era cresciuto in orfanotrofio. I loro genitori li avevano abbandonati per vari motivi. Alcuni dei ragazzi si chiedevano quanto la nascita fosse stata davvero una buona cosa per loro ma non riuscivano a darsi una risposta. Sentendo loro, ero senza parola: a che sarebbero servite le risposte di circostanza o delle semplici parole di conforto? Potevo dire che vale sempre la pena vivere e che non c’è motivo per cui nessuno al mondo non meriti di nascere?”
“Quei ragazzi vivono costantemente combattendo contro le voci interiori ed esterne che dicono loro che non sarebbero dovuti mai nascere. Per il loro bene, che tipo di film avrei potuto fare? Questa è la domanda che è sempre stata al centro di Broker - Le buone stelle, un film in cui ho cercato di guardare direttamente alla vita e in cui ho fatto parlare i personaggi con il mio stesso punto di vista. Broker è un film che ricorda una preghiera o un fervente desiderio”.
Intervista a Hirokazu Koreeda
La presentazione di Broker - Le buone stelle a Cannes 2022 ci ha permesso di porre quattro semplici domande a Hirokazu Koreeda, regista ma anche sceneggiatore e montatore del film.
Qual è stato il punto di partenza di Broker?
Quando giravo Father and Son, ho cominciato a maturare un certo interesse per argomenti come la ruota degli esposti e l’adozione. Credo fosse dovuto al fatto che era appena nato mio figlio. In Giappone, ho approfondito la questione della ruota degli esposti attraverso un libro e, in seguito, ho anche avuto l’opportunità di prendere parte a un corso di approfondimento sull’argomento.
Nelle mie ricerche, ho scoperto che anche in Corea esisteva qualcosa di simile e che lì l’argomento ha una rilevanza sociale maggiore di quella che ha in Giappone. Nel frattempo, avevo parlato con gli attori coreani Kang Ho Song, Dong Won Gang e Bae Doona sull’opportunità di incontrarci per un film in Corea. È allora che ho avanzato l’idea di trasformare il mio interesse in un film, ricevendo il loro entusiasmo. Quindi, nell’autunno del 2016, ho scritto una sinossi di 4-5 pagine con loro tre in mente. E siamo poi arrivati a oggi.
Che tipo di storia aveva in mente di raccontare con Broker?
Mentre scrivevo la sceneggiatura e portavo avanti le mie ricerche in Corea, ho ascoltato le storie di alcuni bambini che erano stati abbandonati. Molti di loro si chiedevano se vale davvero la pena nascere per poi vivere un destino simile. Ciò ha fatto maturare in me la voglia di dar loro una risposta.
Fin dall’inizio, ho pensato che Broker avrebbe raccontato la storia di un “broker” che vende bambini abbandonati ma anche la storia di come due donne diventano madri attraverso il loro rapporto con lo stesso figlio. Non volevo raccontare di bambini che maledicono di essere nati o di madri che si pentono di aver avuto un figlio. Il mio messaggio sarebbe stato semmai che è bello nascere. In questo senso, Broker è un film sulla vita.
Nel corso delle riprese ha avuto problemi di comunicazione con il cast che parlava coreano?
Ci possono essere problemi di comunicazione anche con gente che parla la tua stessa lingua. Spesso succede anche quando lavoro in Giappone. La cosa più importante è pensare a come superarli.
Che tipo di film spera che arrivi al pubblico?
Tutto dipende da come il pubblico percepirà il film. Tuttavia, posso affermare con certezza che ogni attore che appare in Broker è stato davvero straordinario. È un film che permette di gioire di ogni interpretazione. Spero che chi lo guardi apprezzi il più possibile questo aspetto.