Al cinema dal 16 maggio grazie a Lucky Red, il film I dannati di Roberto Minervini viene presentato al Festival di Cannes 2024 nella sezione Un certain regard. Con una sceneggiatura dello stesso Minervini, ci porta nell’inverno del 1862, nel pieno della guerra di Secessione, quando l'esercito degli Stati Uniti invia ad ovest una compagnia di volontari con il compito di perlustrare e presidiare le terre inesplorate. La missione travolge un pugno di uomini in armi, svelando loro il senso ultimo del proprio viaggio verso la frontiera.
“Dopo molti film nati in quello spazio ibrido che è il "documentario di creazione", I dannati rappresenta per me una sfida nuova: un film di finzione, storico, in costume, senza sacrificare il realismo, l'immediatezza e l'intimità dei miei lavori precedenti”, ha dichiarato il regista al suo sesto film. “Spero che I dannati al Festival di Cannes possa essere una sorpresa come lo è stato per noi che lo abbiamo realizzato”.
Il film è prodotto da Okta Film e Pulpa Film con Rai Cinema in coproduzione con Michigan Films. Jeremiah Knupp, René W. Solomon, Cuyler Ballenger, Noah Carlson, Judah Carlson e Tim Carlson, nel cast.
L’ambiguità morale della guerra
Ambientato nel cuore dell'inverno del 1862, durante la Guerra di Secessione americana, il film I dannati segue una compagnia di volontari dell'esercito degli Stati Uniti inviati a esplorare e pattugliare le regioni inesplorate dell'Ovest americano. Con un cambiamento improvviso della loro missione, i personaggi si ritrovano a interrogarsi sul vero significato del loro impegno e della guerra stessa. Minervini descrive il film come un viaggio che va oltre la semplice narrazione bellica, esplorando le profondità umane e le contraddizioni di un conflitto storico.
Il film I dannati mette in scena un gruppo di soldati, mercenari spesso reclutati senza una chiara comprensione della causa che stanno difendendo. Isolati nel selvaggio Montana, questi uomini lottano per trovare un senso nella loro missione, affrontando un ambiente ostile tanto quanto i conflitti interni. Minervini sottolinea il loro isolamento e la lontananza dalle zone più centrali del conflitto, permettendo agli spettatori di vedere la guerra da una prospettiva marginale, quasi come osservatori esterni della loro stessa lotta.
Il regista si immerge nei temi della memoria storica, delle radici culturali della divisione nord-sud, e della persistenza di problematiche legate a razza, classe sociale e religione, tutte radicate nella Guerra di Secessione. I dannati esplora l'ambiguità morale della guerra, sfidando l'idea dell'eroismo e del sacrificio spesso glorificati nei racconti bellici tradizionali. Minervini critica, infatti, la tendenza a sacralizzare la guerra, sottolineando come essa sia intrinsecamente disumanizzante.
Riflessioni del Regista
Roberto Minervini, nel pressbook internazionale del film I dannati, discute il suo approccio unico alla narrazione, che fonde tecniche documentaristiche con la finzione cinematografica. Il regista utilizza situazioni di finzione per trascendere la semplice rappresentazione e immergere gli attori e il pubblico in un'esperienza emotiva e storica profonda. Lui stesso afferma: "Non ho mai creduto nella rappresentazione convenzionale della guerra, con i suoi archetipi di eroismo e sacrificio. Volevo esplorare la guerra come qualcosa che trascende la semplice divisione tra bene e male".
I dannati si distingue per un approccio stilistico che privilegia l'immersione sensoriale e emotiva piuttosto che la narrazione lineare. Minervini descrive il suo processo di lavoro come estremamente collaborativo e aperto, permettendo agli attori di contribuire significativamente alla costruzione dei loro personaggi e alla dinamica di gruppo. La scelta di girare in esterni e con condizioni meteorologiche difficili ha anche aggiunto un livello di autenticità e sfida fisica al processo di produzione.
Con I dannati, Roberto Minervini non solo racconta un episodio storico, ma invita anche a una riflessione più ampia sulla natura della guerra e sulle sue rappresentazioni nel cinema. Il film si propone di sfidare le percezioni convenzionali, offrendo una visione critica e umanizzante di un evento storico che continua a influenzare la società americana contemporanea.