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Catherine Called Birdy: Se mille anni non bastano per cambiare la condizione femminile

Il film Prime Video Catherine Called Birdy, tratto da un romanzo di successo, si interroga sulla condizione delle giovani ragazze, sulle cui spalle pesano stereotipi e aspettative.
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Catherine Called Birdy è il nuovo film Prime Video scritto e diretto da Lena Dunham. Con protagonista Bella Ramsey, arriverà il 7 ottobre e promette di essere uno di quei film di cui sentiremo parlare molto anche nella stagione dei grandi premi. È l’adattamento del romanzo Catherine di Karen Cushman, pubblicato in Italia da Mondadori, e racconta la storia di una vivace adolescente che, nel XIII secolo, lotta per la sua indipendenza e affermazione in una società patriarcale che la vorrebbe già moglie.

La trama del film Catherine Called Birdy

Catherine Called Birdy, film original Prime Video, offre una riflessione sulla vita attraverso gli occhi di un’adolescente esuberante, vivace e divertente che vive nell’Inghilterra medievale. A soli 14 anni, Lady Catherine di Stonebridge (Bella Ramsey), conosciuta da tutti come Birdy, sogna di vagare per il mondo e di vivere numerose avventure. Proprio come lo zio George (Joe Alwyn), che ha preso parte alle Crociate.

L’indulgente madre, Lady Aislinn (Billie Paper), le permette di saltare alcuni dei compiti banali riservati alle ragazze della sua età. In cambio, Birdy deve tenere un diario che condivide con il fratello Edward, un monaco di clausura. Ambizioni per il futuro a parte, Birdy annota principalmente le lamentele dell’irascibile padre, Lord Rollo (Andrew Scott), gli scontri con il brutale fratello Robert (Dean-Charles Chapman) e le regole imposte dalla sua nutrice Morwenna (Lesley Sharp).

Tuttavia, la famiglia di Birdy ha altri piani per la ragazza. Suo padre, uno spendaccione (ha persino acquistato un leopardo!), è profondamente indebitato. E c’è solo un modo per risolvere tutti i suoi guai: dare Birdy in sposa a un ricco corteggiatore. Inorridita dal futuro che l’aspetta, Birdy si ripromette di far di tutto per evitare di finire come la madre, sposata a un inetto e “costretta” a fare un figlio all’anno.

Quando al suo castello cominciano a presentarsi i papabili mariti, Birdy con l’aiuto dei suoi compagni di gioco d’infanzia – il capraio Perkin (Michael Woolfitt) e la serva Meg (Rita Bernard-Shaw) – si ingegna con la fantasia per evitare il peggio. Ben presto, però, il ritorno del suo amato George dal Medio Oriente, le fa battere il cuore più del solito e provare i primi sentimenti di gelosia quando lo vede baciare la sua miglior amica Aelis (Isis Hainsworth). Ma anche i due devono fare i conti con le scelte della famiglia: George dovrà sposare la ricca vedova Ethelfritha (Sophie Okonedo) e Aelis un ricco bambino di 9 anni!

Tutto ciò ricorda tristemente a Birdy quanta poca libertà tutti abbiano sul loro futuro. E come se non bastasse davanti a sé si palesa il peggiore dei futuri mariti: Lord Shaggy Beard (Paul Kaye), un anziano aristocratico noto per essere un volgare ubriacone. A nulla questa volta servono i suoi trucchetti. Anzi, Shaggy è divertito dall’idea di dover domare la sua ribelle promessa sposa.

La locandina del film Prime Video Catherine Called Birdy.
La locandina del film Prime Video Catherine Called Birdy.

Una storia sulle donne

Catherine Called Birdy è il film che Prime Video ha tratto dal romanzo di Karen Cushman affidandone sceneggiatura e regia a Lena Dunham, nota per la serie tv cult Girls. A parlare della sua passione per il romanzo e per i temi trattati è la stessa regista. “Mi sono innamorata del romanzo e della scrittura di Cushman quando avevo dieci anni. L’ho adorato per l’arguzia con cui guardava alla storia. Ma l’ho amato anche per il modo con cui Birdy si confronta con il suo essere donna. Stranamente, mi sentivo molto vicina a lei. Frequentavo la quarta elementare ma ricordo ancora sia il kit da ricamo regalatomi da mia nonna sia gli avvertimenti dei miei genitori sui lupi cattivi di New York”.

“All’epoca, avevo la sensazione che il mondo fosse minaccioso e imponente. La possibilità di sfidare i miei nemici, dalle ragazze cattive agli insegnanti o ai miei genitori, era ispirata al mondo in cui Birdy cerca di plasmare il suo futuro”, ha aggiunto la regista. “Birdy sembrava insensibile alle punizioni ed era perennemente stanca di ciò che viveva. La coerenza delle sue lamentele però indicava quanto in realtà fosse ferma nei suoi propositi e stranamente vivace”.

“Da allora sono passati più di 25 anni. La mia visione femminista della vita è cambiata e, rileggendo il romanzo, ho avuto modo di concentrarmi su altri personaggi femminili, come la sfruttata Morwenna o l’afflitta Aislinn. E ho rivisto anche un po’ di Ethelfrita in me. Tutte le donne del romanzo sono il cuore pulsante della storia ma il film che ho girato per Prime Video, Catherine Called Birdy, è prima di tutto incentrato sul mondo visto attraverso gli occhi di Birdy. La sua storia è ambientata nel 1290. Era molto tempo fa ma dalle parole di Birdy capiamo come in realtà molte cose non sia cambiate da allora. Il suo mondo sembra allettante eppure capiamo presto perché vuole scapparne”.

Tuttavia, anche gli altri personaggi rappresentano aspetti essenziali dell’esperienza umana. “Rollo, ad esempio, è il simbolo della vanità e dell’orgoglio. Aislinn del dolore e dello spirito perduto. Robert del tentativo di essere qualcosa che non sei. Ethelfrita del credere nelle proprie convinzioni e della conseguente solitudine. George della bontà che cede alla codardia”, ha sottolineato ancora Dunham. “Senza possibilità di scelta, nessuno di loro – e di noi – può far valere il proprio potenziale o vivere una vita dignitosa. È surreale doverlo spiegare ancora a distanza di mille anni”.

Catherine Called Birdy è un film che parla del conflitto di Birdy. Deve capre se Stonebridge è la sua casa o la sua prigione. Quando ero una bambina, pensavo che la sua fosse solo una storia sulla parità dei diritti: le ragazze possono fare ciò che fanno i ragazzi”, ha concluso la regista. “Ora mi rendo conto che il fulcro è un altro. Non si può essere d’aiuto per gli altri se prima non siamo d’aiuto per noi stessi. Solo dopo possiamo aiutare ed essere ricambiati. Paradossalmente, per essere indipendenti, abbiamo bisogno l’uno dell’altro”.

Lena Dunham, la regista di Catherine Called Birdy.
Lena Dunham, la regista di Catherine Called Birdy.

Il romanzo di Karen Cushman

Karen Cushman ha cominciato a scrivere Catherine, il romanzo da cui è tratto il film Prime Video Catherine Called Birdy, nel 1994. All’epoca, insegnava alla John F. Kennedy University. Il successo è stato tale che da allora ha scritto altri nove romanzi, tra cui L’arduo apprendistato di Alice lo Scarafaggio e La ballata di Lucy Whipple.

“Quella di Catherine è la storia di una ragazza intelligente, divertente e determinata, sullo sfondo di un’epoca brutale in cui i ragazzi ma soprattutto le ragazze non avevano alcun potere o valore”, ha commentato la scrittrice. “La famiglia di Catherine sta provando a venderla come si farebbe con un mobile qualsiasi. E Catherine si ritrova per questa ragione a combattere sia contro le norme sociali sia contro le volontà dei suoi cari. Ho voluto gettare attraverso lei uno sguardo, colorato ed emozionante, su un mondo sconosciuto che ha risonanza ancora oggi”.

Catherine Cushman e la regista Lena Dunham si sono confrontate molto sulla sceneggiatura di Catherine Called Birdy. “Era però abbastanza chiaro che Lena conoscesse il libro meglio di me!”, ha scherzato l’autrice. “Le ho però dato un paio di pareri sulla prima bozza di sceneggiatura. Lei ha ascoltato con attenzione e ha rispettato i miei contributi. E ha poi realizzato un film meraviglioso che riflette a pieno lo spirito del romanzo e in cui si parla delle incredibili pressioni che le giovani donne vivono tuttora per colpa degli stereotipi e delle aspettative altrui”.

Catherine Called Birdy: Le foto del film

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