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Chiara: il film che riscrive la figura della fondatrice delle clarisse

Dopo essere stato in concorso a Venezia, arriva su Rai Movie il film Chiara, che racconta gli anni giovanili e il sogno moderno di una ragazza che voleva essere libera.

Chiara, il film scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli in concorso al Festival di Venezia 2022, arriva su Rai Movie il 28 agosto in prima visione tv. Prodotto da Vivo Film con Rai Cinema e Tarantula, Chiara ci porta nella Assisi del 1211 per raccontare la storia di una santa, di una ragazza e della sua rivoluzione. Tutto comincia quando Chiara, a 18 anni, una notte scappa di casa per raggiungere il suo amico Francesco. Da quel momento la sua vita cambierà per sempre. Non si piegherà alla violenza dei famigliari, e si opporrà persino al Papa: lotterà con tutto il suo carisma per sé e per le donne che si uniranno a lei, per vedere realizzato il suo sogno di libertà.

I Chiara e Francesco in questione sono i due santi più famosi d’Italia. “La storia di Chiara e Francesco è entusiasmante”, ha commento la regista. “Riscoprire la dimensione politica, oltre che spirituale, della ‘radicalità’ delle loro vite – la povertà, la scelta di condurre un’esistenza sempre dalla parte degli ultimi ai margini di una società ingiusta, il sogno di una vita di comunità senza gerarchie e meccanismi di potere – significa riflettere sull’impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico, interrogandosi con rispetto sul mistero della trascendenza. La vita di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ci restituisce l’energia del rinnovamento, l’entusiasmo contagioso della gioventù, ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna di questo nome porta con sé”.

Chiara ha il volto di Margherita Mazzucco (l’attrice esplosa grazie a L’amica geniale) mentre Francesco quello di Andrea Carpenzano. Completano il cast di Chiara, il nuovo film di Susanna Nicchiarelli, gli attori Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani e Luigi Lo Cascio. Il film è stato distribuito al cinema da 01 Distribution.

Il radicalismo di Chiara

“Credo che la forza di Chiara risieda nel suo radicalismo, un radicalismo che è sempre attuale”, ha spiegato Susanna Nicchiarelli a proposito del suo film in onda su Rai Movie. Sebbene sia ambientato in un contesto lontano dal nostro, la storia del film Chiara è alla base quella di una ragazza che a 18 anni lascia la casa del padre, la ricchezza e la sicurezza, per un sogno di libertà. “Spero che il film riesca a comunicare a tutti l’energia e l’entusiasmo giovanile della battaglia portata avanti, del sogno di rinascita e di una rivoluzione così fortemente e voluta”.

Susanna Nicchiarelli si è imbattuta nella storia di Chiara quasi per caso durante il primo lockdown legato all’emergenza CoVid. “Il 7 marzo 2020, alla vigilia del primo lockdown, ero in visita ad Assisi con i miei figli per mostrare loro gli affreschi di Giotto (ho origini umbre e la casa di mia nonna paterna è poco distante da Perugia)”, ha ricordato. “Come tutti, sono sempre stata affascinata dalla figura di San Francesco ma poco conoscevo di Santa Chiara. I quell’occasione, però, però comprai due libri nella libreria della basilica. Libri che ho letto a Roma nei giorni successivi, nell’atmosfera assurda e spaventosa della chiusura totale durante la quale il Medioevo e le sue paure non sembravano così lontani”.

Mentre il primo dei due volumi era una biografia abbastanza tradizionale, con Chiara dedita all’isolamento e alla preghiera sin da bambina, il secondo era un testo di Chiara Frugoni, la grande medievalista che ha dedicato tutta la sua vita allo studio delle figure di Chiara e Francesco. “Ho comprato immediatamente anche Una solitudine abitata, in cui Frugoni decostruisce l’immagine ufficiale, addomesticata e ubbidiente di Chiara, quella narrata dalla biografia più tradizionale. Ho così scoperto che non sappiamo molto della vera Chiara, perché gi storici ufficiali non ci hanno mai raccontato la sua vera storia”.

Margherita Mazzucco in Chiara.
Margherita Mazzucco in Chiara.

Il sogno di Chiara

Ma chi era la Chiara raccontata da Frugoni che ha colpito la regista Susanna Nicchiarelli al punto di spingerla a realizzare un film? “Chiara era una ribelle”, ha specificato la regista. “Una giovane donna coraggiosa e piena di energia che voleva predicare, viaggiare e fondare una comunità di povere donne francescane per diffonderne l’esempio di vita evangelica nel mondo”.

Come poi mostrato nel film di Rai Movie Chiara, il sogno della diciottenne sfidava pericolosamente il potere costruito. “Nel medioevo, alle religiose non era consentito alcuno tipo di predicazione attiva e non era loro permesso di scegliere di vivere in povertà”, ha aggiunto Nicchiarelli. “Se avessero voluto dedicarsi alla religione, le donne sarebbero state costrette a scegliere una vita di clausura. Avrebbero dovuto vivere dietro le mura di un convento e sotto la protezione della Chiesa e dei beni che avrebbero portato in dote, se fossero state ricche, o vivere come serve delle monache più abbienti se fossero state povere. Chiara non voleva alcuna distinzione e ha sfidato cardinali e papi per tenere unita la sua comunità di suore povere, tutte uguali e libere. Ha combattuto tutto la vita, entrando in conflitto anche con lo stesso Francesco, per realizzare il suo sogno”.

Margherita Mazzucco in Chiara.
Margherita Mazzucco in Chiara.

Storie di ragazze e ragazzi

Chiara e Francesco sono stati raccontati in diversi film, più o meno riusciti, ma sono sempre stati mostrati più maturi di quanto fossero in realtà (basti pensare a Fratello Sole, Sorella Luna di Zeffirelli, ad esempio). “A me sembrava importante raccontarli per quello che erano veramente: due giovani”, ha precisato Susanna Nicchiarelli, la regista del film di Rai Movie Chiara. “All’inizio della storia, Chiara ha 18 anni mentre Francesco 30 (morirà, poi, a 45 anni). Sono quindi due giovani con le loro “intemperanze” e fragilità, simili a quelle degli attori che li interpretano, a cominciare da Margherita Mazzucco”.

“Cresciuta velocemente sul set di L’amica geniale, Margherita sembra ancora una bambina, fragile e carismatica allo stesso tempo. Ho visto Chiara in lei: la sua insolenza e i suoi sfoghi, la sua gelosia tenera e infantile, come quando sente parlare di Jacopa de Settesoli. Allo stesso modo, ho pensato che la recitazione molto istintiva di Andrea Carpenzano, che mi aveva commosso in Il campione, potesse conferire al personaggio di Francesco una modernità e una naturalezza che non erano scontate”, ha concluso la regista.

Andrea Carpenzano e Margherita Mazzucco in Chiara.
Andrea Carpenzano e Margherita Mazzucco in Chiara.

Una trilogia sulle donne

Chiara è il terzo film che la regista Susanna Nicchiarelli dedica a un personaggio femminile forte, realmente esistito, dopo Nico, 1988 e Miss Marx. “Non ho mai pensato a una trilogia sulle donne”, ha sottolineato la regista.

“Ho semplicemente scoperto – o riscoperto – queste tre donne e sono stata spinta a raccontare le loro storie. Col senno di poi, mi rendo conto che Chiara sembra concludere il percorso che ho iniziato con Nico, 1988.   Chiara è la più giovane delle tre donne, la più determinata e l’unica che riesce, seppur con qualche battuta d’arresto, a realizzare il suo sogno. Mentre le altre due sono destinate alla solitudine, Chiara cerca e trova la sua identità nella vita con gli altri, nella comunità che ha fondato”.

Susanna Nicchiarelli, la regista di Chiara.
Susanna Nicchiarelli, la regista di Chiara.
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