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Circeo: La serie tv di Rai 1 sulla libertà femminile e contro la violenza sulle donne

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Rai 1 per tre settimane propone la serie tv Circeo. Ripescando in una storica pagina per il nostro Paese, non è solo un racconto della cronaca di ieri ma un’opera necessaria che parla all’oggi e guarda al futuro.
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Da martedì 14 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Rai 1 trasmette la serie tv evento Circeo, diretta da Andrea Molaioli. Prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction e con Paramount Television International Studios e Paramount+, la serie tv di Rai 1 Circeo vede gli attori Greta Scarano, Ambrosia Caldarelli, Angelo Spagnoletti, Benedetta Cimatti, Guglielmo Poggi, Pia Lanciotti ed Enrico Ianniello impegnati nella ricostruzione di una storia che è privata e pubblica insieme: quella del dramma e della rinascita di una donna ma anche quella di un evento destinato a cambiare la società italiana per sempre.

Dell’importanza di una serie tv come Circeo, sceneggiata da Flamiania Gressi, Viola Rispoli e Lisa Nur Sultan, abbiamo già avuto modo di parlare con Greta Scarano, che interpreta l’avvocata Teresa Capogrossi, chiamata a difendere in aula Donatella Colansanti, e con Guglielmo Poggi (l’intervista uscirà nei prossimi giorni), l’attore che interpreta Angelo Izzo, l’unico serial killer italiano ancora in vita.

La trama della serie tv

Il massacro del Circeo, alla base della serie tv di Rai 1 Circeo, non è soltanto una delle pagine più tristemente note della nostra cronaca nera, ma rappresenta anche uno spartiacque nel cammino di emancipazione delle donne italiane. Il caso, che ha saputo scuotere profondamente l’opinione pubblica dell’epoca, è diventato la miccia per il movimento femminista per pretendere la revisione della legge sulla violenza sessuale, considerata allora come un reato contro la morale e non contro la persona. 

In Circeo si racconta per la prima volta questa storia dalla parte delle donne: le vittime, la sopravvissuta e i loro avvocati.  Il dramma, ma ancora di più il processo, la battaglia, la rabbia e la speranza di una sopravvissuta e di tutte le donne.  Niente in Italia, dopo quei giorni, sarà più come prima.  La serie affronta i passaggi cruciali del percorso di Donatella Colasanti: da anonima ragazzina di periferia a vittima illustre che occupa le prime pagine di tutti i giornali e vive la celebrità lampo della cronaca nera. Da icona del movimento femminista (e come tale controllata, tenuta a bada, perché un’icona non può sbagliare) a donna finalmente consapevole che rivendica la libertà di essere soltanto sé stessa, errori compresi. 

Ma Circeo è anche una storia di amicizia e di solidarietà femminile. I punti di vista di Donatella e di Teresa, un personaggio di invenzione che racchiude le tante donne che furono a fianco di Donatella, ci guidano lungo le varie fasi della storia: due realtà diverse e parziali - quella della ragazza sopravvissuta al massacro e quella della sua avvocata - messe in continua relazione tra loro, che episodio dopo episodio sanno restituire una visione sfaccettata e complessa del loro rapporto e della vicenda. 

La serie copre l’arco temporale che va dal giorno che precede il delitto (29 settembre 1975) fino al processo di secondo grado (ottobre 1980) e comprende molti momenti salienti per la politica e la società italiana dell’epoca: l’omicidio Pasolini, la nube tossica di Seveso, l’occupazione di Palazzo Nardini a via del Governo Vecchio, Processo per stupro, la battaglia per l’aborto.

La televisione e i giornali fanno da sfondo e da megafono alla storia per raccontare le mode, i gusti, gli eventi che costellano l’epoca. Le canzoni più famose, i locali dove si andava a ballare, i fotoromanzi, quel che resta di Via Veneto e della Dolce Vita: il rigore e la crudezza del massacro e del processo si scontrano con la voglia di vita e di leggerezza di una ragazzina che non si arrende a essere solo una vittima, vuole vivere, ascoltare musica, ballare e innamorarsi come le sue coetanee. 

Circeo è una serie di liberazione, di libertà femminile in senso personale. Libertà da sé stesse in primis.  Perché nessuno può dire a una donna chi deve essere o come si deve comportare.  Nemmeno un’altra donna. 

Il poster della serie tv Circeo.
Il poster della serie tv Circeo.

Le note di regia

“Il mio personale coinvolgimento nella realizzazione della serie tv di Rai 1 Circeo è stato immediatamente convinto e partecipe”, ha raccontato Andrea Molaiolo. “Quando il fatto accadde ero un bambino e la lettura di quegli eventi fu certamente parziale ma altrettanto forte. Col tempo mi sono trovato in più occasioni a ragionare su quegli eventi. Con quel crimine l’orrore e il conflitto di genere irruppero nelle case, anche nella mia. A volte i crimini ci offrono una possibile chiave di lettura del contesto nel quale vengono perpetrati. Con il massacro del Circeo non c’è dubbio che si sia definitivamente aperta una lunga e fondamentale stagione del nostro paese che ha portato a enormi cambiamenti nella società”. 

“Mi sono dunque immediatamente chiesto perché raccontare oggi questa storia? Il senso, le ragioni, oserei dire, la necessità che ho trovato sono moltissime. Ho pensato innanzitutto a quanto sia importante far conoscere, soprattutto alle generazioni più giovani, un fatto di cronaca tanto drammatico quanto fondamentale: il processo al massacro del Circeo ha infatti avuto un enorme impatto sull’opinione pubblica e ha contribuito in modo sostanziale a modificare prima le sensibilità e poi, purtroppo molto in ritardo, le leggi di questo paese”.

“Questa storia ci racconta un’epoca, si colloca in un periodo eccezionale ma ci riporta continuamente al presente perché la cultura che ha alimentato quella violenza o altre simili è oggi tutt’altro che debellata e perché le conquiste sociali e civili che sono state raggiunte nel tempo vanno strenuamente difese anche con l’uso della memoria e della conoscenza della storia”. 

Ha anche aggiunto: “Un’altra ragione per me è la storia di questa ragazza che, vittima della violenza seriale degli uomini, combatte per ottenere giustizia, insieme a tante altre donne e pochi uomini, sfidando pregiudizi e luoghi comuni e ribellandosi a chi vuole relegarla semplicemente al ruolo di vittima. La sua lotta per riappropriarsi della libertà e del diritto a vivere la sua vita ci aiuta a ricordare di puntare sempre i riflettori verso i responsabili e non, come purtroppo ancora oggi spesso accade, verso chi la violenza la subisce”.

“E infine la possibilità di raccontare in modo concreto e lontano dagli ideologismi, comprensibile da tutti, quanto per questo paese è stato ed è importante il femminismo. Una storia con una indissolubile connessione tra passato e futuro che riguarda le donne e gli uomini. Tutte le donne e tutti gli uomini”. 

Circeo: Le foto della serie tv

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I personaggi principali

Vediamo insieme quali sono i personaggi che popolano la serie tv di Rai 1 Circeo.

  • TERESA CAPOGROSSI (personaggio di finzione) – Greta Scarano

Nata in una famiglia della buona borghesia romana, Teresa Capogrossi è un’avvocata molto preparata, guidata da un profondo senso di giustizia e da un’unica certezza che l’ha spinta a studiare Legge: i colpevoli devono pagare. Teresa è una femminista del suo tempo: il matrimonio perfetto e una vita domestica non rientrano tra i suoi piani. Oggi lavora nello studio di Fausto Tarsitano, illustre avvocato del Foro di Roma, con cui condivide i valori, un rapporto di stima e anche la difesa dei più deboli. Ma c’è qualcosa in più ad animare la passione di Teresa per la giustizia: i diritti delle donne.

Un tema che l’avvicinerà molto all’avvocata Tina Lagostena Bassi, impegnata in prima linea nel movimento femminista. Una donna di legge che le farà capire quanto sia importante che tutte le donne facciano sentire la propria voce e si battano per cambiare la legge sullo stupro, ancora considerato un reato contro la pubblica morale ma non contro la persona. Per Teresa è una folgorazione e quando viene a sapere del ritrovamento della 127 in viale Pola capisce che la “scintilla”, il caso capace di smuovere l’opinione pubblica, è finalmente arrivato.

Teresa diventa l’avvocata di Donatella, incoraggiandola a diventare l’icona di un’Italia che cambia e, dal canto suo, Donatella, con i suoi modi diretti e il suo punto di vista meno politico e più personale sulle cose, spinge Teresa ad andare oltre, a scoprire le contraddizioni che abitano negli esseri umani. 

  • DONATELLA COLASANTI (personaggio reale) – Ambrosia Caldarelli

Donatella, 17 anni, ha un carattere indomabile e la lingua tagliente. La sua migliore amica è Rosaria, una ragazza graziosa e dolce. Vivono a pochi metri l’una dall’altra, nei palazzoni del quartiere della Montagnola: una chiesa, un bar, un giardinetto per portare a spasso i cani, la scuola. Tutto qui, non c'è altro. Una vita sicura e noiosa che a Donatella sta disperatamente stretta. Lei vorrebbe fare l'attrice da fotoromanzo o magari la cantante, ma i suoi sogni verranno interrotti quel tragico giorno di settembre del 1975. Donatella sopravvive, ma la sua vita non è più la stessa.

Da quel momento tutti, giornali, radio, televisioni, conosceranno il suo nome e la fama che sperava di ottenere su un palco o di fronte alla macchina fotografica le arriva, opprimente, dalla cronaca nera. Piena di rabbia, Donatella è una giovane donna con una missione sola: ergastolo per gli assassini. Per questo accetta l'offerta di Teresa di diventare la sua avvocata: niente sconti, niente patteggiamenti. E insieme a questo, senza averlo chiesto e senza comprenderne del tutto il significato, accetta anche un'altra cosa: diventare un simbolo del movimento femminista, che vede in quel processo la sua occasione per esplodere.  

Divisa tra quello che vorrebbe essere e ciò che altri, nel bene e nel male, vogliono per lei, Donatella combatterà la sua battaglia. Non solo per dare giustizia all’amica che ha perso, ma anche per imporre la propria voce in un mondo che troppo spesso vuole parlare per lei. Due desideri, questi, che entreranno spesso in contrasto, arrivando a mettere in pericolo lo stesso risultato del processo.

  • SAVERIO VITALE (personaggio di finzione) – Angelo Spagnoletti

Saverio ha un fisico scattante nascosto dall’indolenza, è fascinoso e sa di piacere. È il tipico paparazzo cinico ed estroverso. Fino a qualche anno prima, trascorreva le sue serate nelle feste esclusive dei vip a Via Veneto, ma ora quell’epoca è finita e la sua unica prospettiva è arrivare fino a sera per sbronzarsi in compagnia. Quando vede Donatella uscire da quel bagagliaio col volto tumefatto, Saverio vede l’opportunità più grande della sua carriera: dopotutto, una diva del cinema o un morto ammazzato non fanno nessuna differenza.

Apparentemente sprezzante e provocatorio, Saverio riesce a comunicare in modo schietto e diretto anche le verità più scomode, diventando col tempo fiero sostenitore e amico di Donatella, capace di rallegrarla anche nei momenti più bui. L’incontro con la ragazza gli permetterà di seguire la sua vera vocazione per il fotoreporting. Nonostante la diffidenza iniziale, anche Saverio e Teresa cominceranno a scoprirsi e, cercando di superare i rispettivi pregiudizi, ad avvicinarsi.

  • TINA LAGOSTENA BASSI (personaggio reale) – Pia Lanciotti

Avvocata milanese, cinquant’anni portati con stile, lineamenti duri come il suo carattere, lavoratrice instancabile. Temuta dai colleghi uomini per la sua preparazione meticolosa e le frasi taglienti, donna di legge pragmatica e capace di non sconfinare in ideologismi per spuntarla con i giudici, Tina ha una sola missione: ottenere la parità di diritti per le donne. Sfruttando il suo ruolo professionale, ambisce infatti a trasformare la legge sullo stupro da semplice offesa al pudore a delitto contro la persona. Per questo è così severa con Teresa. In lei Tina vede un talento straordinario, ma per fare la rivoluzione non basta essere una brava avvocata: ci vuole fermezza, ci vuole una visione. E la capacità di tenere a mente gli obiettivi.  E soprattutto bisogna capire se in mano si ha “la ragazza giusta”, Tina non perde occasione per ricordarlo a Teresa... 

  • FAUSTO TARSITANO (personaggio reale) – Enrico Iannello

Portamento da nobile meridionale, capelli brizzolati curati, è un noto penalista legato al partito comunista. Protagonista di numerosi processi che hanno fatto la storia d’Italia, Tarsitano gode della fama di avvocato rigoroso, determinato e risoluto. È professionale ed empatico, pronto a battersi per le cause più giuste. È il mentore di Teresa e presenzierà durante tutte le fasi del processo del Circeo, diventando per lei un maestro e un esempio da seguire.

  • GIOIA GIASANTI (personaggio di finzione) – Benedetta Cimatti

Gioia è la migliore amica di Teresa. È una ginecologa affermata, femminista e sensibile. Per questo motivo, è da lei che Teresa porta le donne vittime di violenza sessuale a farsi visitare, perché da Gioia ricevono comprensione, empatia e nessun giudizio. Al contrario di Teresa, è capace di non prendersi sempre troppo sul serio ed è un’ottima consigliera per quanto riguarda le questioni sentimentali. Non potendo troppo osare nella sua vita affettiva, in quanto fidanzata e innamorata dai tempi del liceo, offre a Teresa spunti su cui riflettere costantemente. Un evento imprevisto, però, la costringerà a rivalutare il suo futuro familiare.   

  • MARIA COLASANTI (personaggio reale) – Francesca Antonelli

La madre di Donatella è una casalinga di condizioni modeste, riservata e dedita alla cura della casa e della famiglia. Maria prova un grande amore e un forte senso di protezione per sua figlia e quando Donatella decide di battersi a viso aperto affinché i responsabili paghino per quanto commesso, lei la sostiene con tutte le forze che ha, pur scegliendo quasi sempre la via della discrezione e senza apparire. 

  • I “RAGAZZI” (personaggi reali) – Guglielmo Poggi, Leonardo Mazzarotto, Marco Te’

Giovani e ricchi, i loro nomi sono Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira, hanno vent’anni e sono tre ragazzi “per bene”: buone famiglie, buona educazione, buon giro di amici. Sono i figli più promettenti di quella Roma educata e colta che vede nel quartiere Trieste-Parioli il suo baricentro, ma hanno quasi tutti dei precedenti penali. Tre ragazzi, che a ogni denuncia venivano difesi con le unghie e con schiere di avvocati dalle loro influenti famiglie. Succederà anche questa volta.

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