Arriva in sala solo il 10, 11 e 12 luglio, distribuito da Wanted Coma, il film diretto dal regista di culto francese Bertrand Bonello. Utilizzando una serie di tecniche miste, dal live action al cartoon e all’animazione 3D, l’autore si immerge nell’immaginazione di una diciottenne (Louise Labeque), trasportando lo spettatore in un’affascinante dimensione ai confini tra sogno e realtà.
Il film diventa a poco a poco un affresco visionario delle fantasie e paure della ragazza, confinata nello spazio della sua stanza, durante una pandemia. L’accesso al mondo “altro” è permesso grazie ai video di Patricia Coma (Julia Faure), youtuber che la protagonista inizia a seguire rimanendo sempre più suggestionata.
La trama del film
Coma è un film che è stato realizzato durante la pandemia di COVID-19 ed è dedicato, oltre che ispirato, alla figlia diciottenne del regista Bertrand Bonello. L’autore ha descritto Coma come un film su un’adolescente che ha un potere speciale: può portarci nei suoi sogni ma anche nei suoi incubi.
Chiusa in una stanza, l’adolescente (senza nome) si relazione con il mondo esterno solo virtualmente. Ed è così che comincia ad andare avanti e indietro tra sogno e realtà, guidata da un’inquietante e misteriosa YouTuber, Patricia Coma.
In un mix visionario di saggio e fantasia, Coma esplora la psiche di una generazione, la Z, intrecciando filmati di videosorveglianza, bambole Barbie in stop-motion, chiamate Zoom e animazioni rotoscope, concludendo l’ideale trilogia di Bonello sulla giovinezza iniziata con Nocturama e proseguita con Zombi Child.
Coma: Le foto del film
1 / 8Le preoccupazioni per una figlia
La figlia del regista Bertrand Bonello ha appena compiuto 18 anni. Ma il momento in cui la giovane inizia a spiegare le sue ali coincide con una crisi sanitaria globale i cui effetti non tardano ad arrivare. Chiusa in casa, la ragazza vive in uno stato di limbo: tra fantasticherie e chat video con i suoi amici, segue un’influencer di nome Patricia Coma fino a quando un dispositivo acquistato da lei non la porta a chiedersi quanto libero arbitrio effettivamente abbia.
Una delle menti più acute del cinema francese contemporaneo, Bonello non poteva non far mancare la sua riflessione sulla pandemia ma sorprende la modalità con cui ce la regala. Coma, il suo film, fa leva, infatti, su un umorismo nero per far luce sui suoi sforzi di padre di entrare in connessione con la difficile situazione della figlia e sull’ansia diffusa per il futuro dei ragazzi.
L’apparente incapacità di analizzare ciò che vediamo, strane ossessioni, modelli di ruolo nefasti e percezioni dannose delle relazioni di genere offrono più di una ragione per cui la realtà e la vita virtuale possono terrorizzare un genitore. A meno che, non ci si ricordi, che la fiducia è il dono più importante che chiunque possa fare al proprio figlio.
La clip in anteprima
L’origine di questo film è un cortometraggio, diventato poi il prologo di Coma”, ha raccontato il regista Bertrand Bonello. “Si tratta di una lettera che ho scritto a mia figlia diciottenne che stava entrando nell’età adulta. Volevo essere sia confortante sia evidenziare quanto fossi preoccupato per lei. Volevo dimostrarle quanta fiducia avessi in lei come persona, nel suo futuro e nelle sue decisioni, nonostante stessimo tutti attraversando un periodo buio, di disillusione”
“Il fatto che le altre persone sognino è davvero pericoloso. I sogni sono una manifestazione di potere. Ognuno di noi può essere più o meno vittima dei sogni degli altri. Anche la donna più mite può trasformarsi in una terribile devastatrice - ma non perché lo sia spiritualmente - lo sono i suoi sogni. Fate attenzione ai sogni degli altri, potreste finirne intrappolati”. Imbattendomi in questo passaggio del filosofo francese Gilles Deleuze ho deciso di spingermi oltre la lettera e il prologo provando ad immaginare e osservare la psiche di una giovane ragazza”.
“Il passaggio straordinario di Deleuze mi ha ispirato ad agire nel modo opposto ovvero: lasciamoci intrappolare nei sogni degli altri e vediamo che succede”, ha proseguito Bonello. “Da quel punto in poi, il film è abbastanza chiaro. Parla di una giovane ragazza che passa le sue giornate sul letto - come fosse una zattera nel bel mezzo dell’oceano - che esplora i meandri più profondi di sé stessa. Il film parla del suo viaggio in luoghi a volte idilliaci e a volte bui e inquietanti. Il film parla anche della sua ossessione per i serial killer e per l’ecologia, della paura di una rottura romantica, delle sue riflessioni sulla libertà. Tutto ciò converge lentamente e gradualmente in una distorsione della realtà, che - in un certo senso - le fa osservare le cose in modo molto più chiaro”.
TheWom.it vi mostra oggi in anteprima esclusiva una clip del film Coma, presentato in anteprima mondiale al Festival di Berlino 2022, dove ha vinto il premio FIPRESCI nella sezione Encounters, ed è stato presente al 40° Torino Film Festival.