Arriverà il sala il prossimo 11 settembre, distribuito da Warner Bros, il film Come far litigare mamma e papà. Diretto da Gianluca Ansanelli, Come far litigare mamma e papà avrà la sua anteprima al Giffoni Film Festival, dove i giovani spettatori potranno divertirsi assistendo alle (dis)avventure di Giampaolo Morelli, Carolina Crescentini, Elisabetta Canalis, Valentina Barbieri, Andrea Conde’, Judith Schiaffino, con Luca Vecchi e Nino Frassica.
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Prodotto da Warner Bros con Greenboo Production, Come far arrabbiare mamma e papà si ispira liberamente al film La mia famiglia a soqquadro, scritto e diretto da Max Nardari.
La trama del film
Ci sono bambini che sognano una famiglia perfetta, fatta di sorrisi, coccole e merende biologiche. Ma Gabriele (Andrea Conde’), che nel film Come far arrabbiare mamma e papà tutto questo ce l’ha, non lo sopporta. Per lui, la felicità sta nell’avere genitori separati, come i suoi compagni di classe, che hanno doppi regali, doppie vacanze, doppia paghetta e videogiochi illimitati.
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Circondato dalle attenzioni costanti di mamma Miriam (Carolina Crescentini) e papà Stefano (Giampaolo Morelli), complici e innamorati più che mai, Gabriele si sente in trappola. Quando i suoi genitori gli rivelano il desiderio di trasferirsi fuori città, realizza che l’unica soluzione per evitare questo incubo è farli separare! Con l’aiuto della sua amica del cuore Rebecca (Judit Schiaffino), mette in atto un diabolico piano per raggiungere il suo obiettivo.
Il punto di vista dei bambini
“Come far litigare mamma e papà è una storia di bambini”, spiega il regista del film Gianluca Ansanelli. “Uno dei privilegi del mestiere dello scrittore consiste nel potersi calare mente e anima nelle vite di molti personaggi, il che, indubbiamente, amplifica la sensazione della vita stessa regalando ad una sola esistenza le esperienze di molte altre. Mi è già successo di scrivere e dirigere film narrato dal punto di vista dei bambini e la sensazione è estremamente piacevole: quasi come tornare indietro fino al tempo in cui eravamo puri”.
“I bambini sono sognatori vitali, curiosi e forniti di quel pizzico di sana follia che rende la vita un luogo assai avventuroso. Insomma, tornare bambini è eccitante e raccontare una storia dal loro punto di vista è molto divertente. Alla base del racconto c’è un meccanismo semplice di cui la commedia si nutre da sempre: il ribaltamento della normalità. Se normalmente infatti i bambini vorrebbero che i loro genitori stessero sempre insieme, qui la comicità scaturisce proprio dal fatto che il nostro protagonista vuole a tutti costi farli separare”.
“Ma attenzione: affinché lo spettatore stia al gioco bisogna che questo meccanismo, pur nella sua assurdità, suoni credibile e permetta a chi guarda il film di calarsi nei panni del protagonista. E qui viene in soccorso la modernità: perché oggi, si può ben dire, neanche i bambini non sono più quelli di una volta”.
“Sono smaliziati e fin troppo svegli, hanno imparato a lasciare ai grandi le paturnie psicologiche e vanno dritti al nocciolo della questione. Perché in fondo, come pensa il nostro Gabriele, i figli dei separati stanno molto meglio! A stare male, semmai, sono i genitori che a cinquant’anni suonati vanno in giro per locali a cercare di rimorchiare uno straccio di partner”.
“Parallelamente alla storia vista dal punto di vista dei più piccoli, c’è poi la storia dei due genitori, Stefano e Miriam, che si troveranno ad attraversare una vera crisi di coppia. E qui nasce l’insidia e contemporaneamente la sfida di questo film che consiste nel rendere armonico questo mix di toni fra adulti e bambini, fra commedia e dramma sentimentale”.
Ecco in anteprima i primi scatti di scena.