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Su Netflix, un film tutto italiano da non lasciarsi scappare, con una poliziotta più dura che mai

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Netflix propone il film Come pecore in mezzo ai lupi, uno dei migliori crime prodotti in Italia negli ultimi anni. Al centro della storia, una poliziotta che scopre il fratello far parte della banda di spietati rapinatori che vuole arrestare.
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Arriva su Netflix dal 26 ottobre il film Come pecore in mezzo ai lupi, diretto da Lyda Patitucci. Con protagonisti gli attori Isabella Ragonese e Andrea Arcangeli, è una produzione Groenlandia con Rai Cinema che, distribuito nelle sale lo scorso luglio da Fandango, merita di essere recuperata.

Con una sceneggiatura firmata da Giuseppe Maio, il film su Netflix Come pecore in mezzo ai lupi è stato presentato in anteprima all’International Film Festival Rotterdam. Al centro delle vicende c’è Vera, un’agente di polizia sotto copertura che si è infiltrata in un pericoloso clan di rapinatori e ne ha conquistato la fiducia. Proprio mentre starà per far arrestare l’intera banda, Vera farà una scoperta sconcertante: anche suo fratello bruno, più piccolo di lei, è coinvolto nei malaffari dei rapinatori.

La trama del film

Vera (Isabella Ragonese), la protagonista del film ora su Netflix Come pecore tra i lupi, è un'agente sotto copertura della Polizia. Ha un carattere duro e in apparenza impenetrabile, temprato dai rischi della sua professione e segnato da un passato familiare doloroso. Viene incaricata di infiltrarsi in una banda internazionale di rapinatori, e scopre che uno di loro è suo fratello minore Bruno (Andrea Arcangeli), con cui ha rotto i rapporti da tempo.

Bruno è appena uscito di prigione, non ha un soldo e vuole partecipare al colpo per ricominciare tutto insieme a sua figlia Marta (Carolina Michelangeli). Dopo anni lontani, Vera e Bruno si ritrovano improvvisamente uno di fronte all'altra, in ruoli opposti e obbligati a mantenere il segreto che li lega: vecchie ferite riemergono, e i due saranno costretti a fare delle scelte che metteranno a dura prova il raggiungimento dei reciproci obiettivi.

Feroce e avvincente crime, il thriller poliziesco di Lyda Patitucci ha il suo fulcro emotivo nella lotta che Vera affronta per sopprimere la sua umanità mentre si muove in un ambiente più che brutale. Per sopravvivere in un mondo spietato di uomini squilibrati, Vera è costretta a essere dura e impassibile, nonostante la violenza sfrenata di cui è testimone. Tuttavia, ci sono momenti in cui la sua patina si infrange, suggerendo che potrebbe non avere il controllo che vorrebbe.

Il poster del film Come pecore in mezzo ai lupi.
Il poster del film Come pecore in mezzo ai lupi.

Legami teneri ma complessi

Girato con una tavolozza di colori minimal, Come pecore in mezzo ai lupi, il film reso disponibile da Netflix, ricorda molto lo stile di una graphic novel ed è animato da una serie di tensioni familiari, incluso un legame tenero ma complesso tra Vera e bruno. Come la cicatrice sul viso che fa sorridere Vera suo malgrado, non tutto viene spiegato, suggerendo come possano esserci altre ragioni (complesse e nascoste) che motivano il comportamento dei personaggi.

“L'elemento centrale di questo film, l'unica cosa che davvero conta, sono i personaggi”, ha spiegato la regista Lyda Patitucci. “Dalla prima lettura della sceneggiatura mi sono interrogata su chi fossero Vera, Bruno, Marta e tutti gli altri; sui loro caratteri, aspetto, le relazioni che li legavano, la maniera di comunicare o semplicemente di stare al mondo. Anche se raccontavo un momento preciso della loro vita, la necessità era quella di conoscere, o meglio immaginare anche il loro passato perché risuonasse nel film e fosse una base forte da cui partire, per farli muovere nella storia ed interagire fra loro in maniera profonda”.

“Due sono gli aspetti che hanno determinato il percorso della creazione di questi personaggi: da un lato l’emotività, i sentimenti alla base delle loro scelte, dall'altro la necessità di (farli) agire in maniera dinamica, credibile, nel contesto criminale in cui si muovono. Dualità che è la chiave stessa del film, sempre in bilico tra azione e relazioni”.

“Vera è il polo catalizzatore della narrazione e quindi della forma, termine centrale di paragone e punto di vista privilegiato. Ho cercato di raccontare i protagonisti di questa storia per come sono: con tono secco, diretto, onesto, crudo e persino spietato, ma con sentimento, emozione, sempre senza giudizio”.

Come pecore in mezzo ai lupi: Le foto del film

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