Che si trattasse di uno dei concerti più attesi dell'estate non era un mistero: Roma attendeva Blanco nella sua veste migliore, con l'ardore di qualcosa come 60mila spettatori (30 mila a sera), e lui non ha deluso davvero nessuno.
Giovedì 28 luglio noi di The Wom siamo stati al concerto di Blanco con JD Sports, sponsor di questa riuscitissima edizione di Rock in Roma, il festival che ormai da anni riempie di buona musica le notti estive romane. Impossibile sottovalutare la portata dell'evento, capace di congestionare un intero quadrante della città per due serate consecutive, con numeri da stadio.
Questo è l'effetto Blanco: è impossibile non amarlo, impossibile non farsi contagiare dalla sua energia, a prescindere dall'età. Blanco parla a noi e parla di noi, e a questo non si può scappare.
Blanco a Rock in Roma: il concerto
Blanco ha solo 19 anni, eppure sa parlare anche a persone over 30 ( e over 40 etc etc). Costruisce un ritmo travolgente, sa essere irriverente, divertente, ma anche romantico, introspettivo, malinconico, maledetto ma non troppo. Sa far innamorare il pubblico più fresco, ma anche quello che già ne ha vista di acqua passare sotto i ponti.
Accolto da un vero e proprio boato apre il concerto sulle note di Mezz'ora di sole, il ritmo è subito sostenuto e si scalda fino alla attesissima "Finché mi seppelliscono" che infiamma definitivamente la platea.
Blanco gioca a più riprese con la scenografia, scarna ma significativa: un letto con tanto di piumone e cuscini, e un tavolo circondato da sedie che verranno impietosamente distrutte a più riprese durante il concerto. La riproduzione simbolica di quella tanto citata cameretta dove sono nate gran parte delle canzoni di Blanco.
Lui non si risparmia, e in questa calda serata romana, vestito di solo un paio di shorts neri (ovviamente firmati Valentino) e dei suoi mille tatuaggi, macina kilometri su e giù dal palco - creando il panico con le sue sortite letteralmente in mezzo al pubblico. A più riprese lo vediamo arrampicato sulle impalcature del palco e delle postazioni dei fonici, o seduto su una sedia rialzata su un palco improvvisato in mezzo alla platea.
Il concerto scivola via alla velocità della luce, intenso, emozionante, in una dimensione di densa fisicità. Perché se Blanco salta da una parte all'altra senza sosta, anche per chi guarda e ascolta è letteralmente impossibile restare fermi.
Blanco si regala al pubblico senza sconti, regala la sua energia, la irradia letteralmente, in preda a una generosità incontrollabile, che a più riprese gli fa chiamare sul palco alcuni fan. Generosità che non è solo dare vita alle sue canzoni insieme al suo pubblico, ma è anche il suo continuo preoccuparsi delle persone che sono lì per lui, arrivando a chiedere a tutti di non spingere per non schiacciare chi è sotto palco, e a facilitare il lavoro del primo soccorso in caso di malori nel pubblico. Moltissime persone si trovano sul posto sin dal primissimo pomeriggio, che con il caldo romano di questo luglio non è esattamente una passeggiata a livello fisico.
Eppure la fatica e il caldo non contano niente: l'amore del pubblico per Blanco è enorme e soprattutto corrisposto da lui, che non risparmia le sue dichiarazioni d'amore per la città, particolarmente importante per via delle origini romane di suo papà.
La chiusura è perfezione totale, con una versione incredibilmente intensa di "La canzone nostra" - tra i brani che ce lo hanno fatto amare nell'ultimo anno e mezzo -, e l'immancabile "Brividi" (inevitabilmente con la voce registrata di Mahmood) ormai assurta a classico nazionalpopolare. In chiusura l'attesissimo e lanciatissimo bis di "Notti in bianco", proposta anche in acustico a metà concerto in un momento più intimista.
Le foto del concerto di Blanco a Roma
Blanco in concerto a Roma - 28 luglio 2022
1 / 6Scaletta del concerto di Blanco a Roma
Nonostante il repertorio limitato alla pubblicazione di un solo album e una manciata di singoli travolgenti, Blanco riempie letteralmente uno show della durata di quasi due ore. La scaletta comprende tutti i suoi successi radiofonici, ma anche i brani meno noti - ovviamente cantati a squarciagola da una consistente porzione di pubblico. Ecco la scaletta completa del concerto:
- Mezz’ora di sole
- Paraocchi
- Figli di puttan*
- Sai cosa c’è
- Finché non mi seppelliscono
- Pornografia (bianco paradiso)
- David
- Ladro di fiori
- Belladonna (Adieu)
- Nostalgia
- Notti in bianco (in acustico)
- Blu celeste
- Lucciole
- Amatoriale
- Ruggine
- Follia
- Mi fai impazzire
- Afrodite
- La canzone nostra
- Brividi
- Notti in bianco