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Criature: La rivoluzione dei nasi rossi a Napoli nel nuovo film con Marco D’Amore e Maria Esposito

Il film di Cécile Allegra racconta la missione di Mimmo Sannino, l’educatore che con l’arte circense porta i giovani della periferia fuori dalla criminalità e li riporta sui banchi di scuola. Una storia di speranza tra camorra e solidarietà
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Medusa porta al cinema dal 5 dicembre il film Criature. Diretto e sceneggiato da Cécile Allegra, il film Criature è una produzione Picomedia in associazione con Medusa Film in collaborazione con Prime Video e racconta la storia di Mimmo Sannino che, un tempo insegnante ora impegnato come educatore di strada a Napoli, si dedica al recupero di ragazzi in dispersione scolastica per riportarli sui banchi di scuola, e permettergli di ottenere il diploma di terza media.

Il suo mezzo di predilezione è l’arte circense, un’arte delicata che gioca sull’apparenza, il sogno e la solidarietà, in un contesto dominato dal degrado e dalla camorra. Tra lezioni sui trampoli e letture del Barone Rampante, e grazie anche all’aiuto di Anna, assistente sociale che riconosce il valore del suo impegno, riesce a coinvolgere giovani come Daniela (che vende carciofi al banco del padre), Margherita ( che ha abbandonato la scuola per fare la parrucchiera per pochi spiccioli), Ciro (cresciuto da solo con suo fratello) e Bruno (appassionato di parkour e figlio di un boss locale).

L'operato di Mimmo, tuttavia, non è ben accolto dalle famiglie del quartiere e il coraggio di questi ragazzi, con i loro trampoli e i loro nasi rossi, si scontrerà con la dura realtà.

Interpreti del film Criature sono gli attori Marco D'Amore, Marianna Fontana, Maria Esposito, Alessio Gallo, Giuseppe Pirozzi, Antonio Guerra, Ciro Minopoli, Martina Abbate, Catello Buonocore, Vittorio Edet e Gennaro Filippone.

Tutti per uno, uno per tutti

Il film Criature trae spunto dalla vera storia di Giovanni Savino, educatore e fondatore del Tappeto di Iqbal, nel quartiere Barra a Napoli. “La sua pedagogia circense, l’insegnamento di quello che gli psichiatri chiamano la “formazione tra pari”, è stata fondamentale nella scrittura della sceneggiatura”, ha spiegato la regista Cécile Allegra. “Volevo che trasmettesse quel senso di ricomposizione dei valori e dell’identità di ogni ragazzo, dalla vergogna per la propria condizione alla fierezza dell’alzarsi sui trampoli con un naso rosso, insieme per raccontare al pubblico (diegetico ed extradiegetico) una storia nuova”.

Tra le location individuate per le riprese, c'è la biblioteca Grazia Deledda di Ponticelli che, grazie a un'azione di mecenatismo di Picomedia, è stata in parte ristrutturata. L'intervento, che ha significativamente contribuito alla valorizzazione dello spazio e al miglioramento dei servizi offerti all'utenza, è il frutto della sinergia tra la società di produzione e l'amministrazione comunale, sviluppatasi grazie all’attività dell’Ufficio Cinema del Comune di Napoli, e dimostra, ancora una volta, come il cinema possa rappresentare un'opportunità di crescita per la città.

Con un tono delicato, il film Criature tratta di temi molto attuali come la dispersione scolastica e il ruolo degli educatori sociali nelle periferie. Grazie alla particolare sensibilità della regista, formatasi nel mondo del documentario, possiede anche una sfumatura realistica molto interessante che fra i tanti valori positivi lascia emergere quelli dell’integrazione sociale, della pedagogia alternativa e della solidarietà. Il tutto mettendo in risalto quanto il senso di comunità e di gruppo possa aiutare a ribellarsi a un contesto di criminalità organizzata grazie ad armi come l’empatia e la solidarietà.

Il poster del film Criature.
Il poster del film Criature.

La vera storia dietro al film

Il film Criature si ispira alla vera storia di Giovanni Paolo Savino. Nato nel 1979 a Napoli, Savino è il presidente della cooperativa sociale Il Tappeto di Iqbal dal 2011. Cresciuto nel quartiere di Barra, ha assunto la guida della cooperativa in un momento di difficoltà finanziaria, riuscendo a rilanciarla attraverso l'introduzione di pratiche innovative come il circo sociale, il teatro e il parkour. Queste attività sono state fondamentali per coinvolgere i giovani del quartiere, offrendo loro opportunità educative e formative alternative.

Sotto la sua leadership, Il Tappeto di Iqbal ha ottenuto riconoscimenti significativi, tra cui il premio come Miglior Progetto di Cittadinanza Critica Italiana al Parlamento Europeo nel 2013. La cooperativa è diventata un punto di riferimento per interventi socioeducativi rivolti ad adolescenti in territori a rischio, collaborando con organizzazioni nazionali e internazionali.

Savino è noto per il suo approccio strategico e la capacità di valorizzare i talenti giovanili, contribuendo alla riduzione della criminalità giovanile e alla promozione della cultura e dell'arte in aree periferiche di Napoli.

Il Tappeto di Iqbal

Il Tappeto di Iqbal è una cooperativa sociale con sede a Napoli, che lavora principalmente per fornire supporto socioeducativo ai giovani in contesti difficili, soprattutto nelle aree periferiche e a rischio della città, come il quartiere di Barra. L'obiettivo principale della cooperativa è quello di combattere l’emarginazione e il disagio giovanile, prevenendo fenomeni come la criminalità e la dispersione scolastica attraverso iniziative creative e culturali.

Le principali attività includono:

Circo sociale: Utilizza il circo come strumento educativo per insegnare ai giovani disciplina, coordinazione e lavoro di squadra. Le arti circensi permettono ai ragazzi di esprimersi e sviluppare autostima in un contesto positivo e stimolante.

Teatro e arti performative: Attraverso il teatro, i giovani possono esplorare temi importanti come l’identità, i valori e i rapporti sociali. Questo approccio aiuta a sviluppare competenze comunicative e relazionali, permettendo ai partecipanti di acquisire maggiore consapevolezza di sé.

Parkour e attività sportive: Il parkour è utilizzato come strumento per veicolare valori come il rispetto, la resilienza e la fiducia in se stessi. Anche altre attività sportive vengono proposte per promuovere un’alternativa sana e positiva.

Educazione e formazione: La cooperativa offre percorsi educativi per contrastare la dispersione scolastica e creare opportunità per il futuro, supportando i ragazzi nel loro percorso formativo e personale.

Il nome Il Tappeto di Iqbal richiama la storia di Iqbal Masih, un bambino pakistano simbolo della lotta contro il lavoro minorile, e riflette l’impegno della cooperativa a favore dei diritti dei bambini e dei giovani.

Criature: Le prime foto del film

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