Arriva su RaiPlay dal 24 febbraio e su Rai Gulp da mercoledì 1° marzo la serie tv Crush – La storia di Tamina. Secondo capitolo del progetto cominciato con Crush – La storia di Stella, Crush – La storia di Tamina è una produzione Stand by Me in collaborazione con Rai Kids.
Da un’idea di Simona Ercolani e con la regia di Valentina Bertuzzi, la serie tv Rai Crush – La storia di Tamina ha per protagonista la giovane Ludovica Porreca nei panni di Tamina, una ragazza afghana di 13 anni. Rifugiata in Italia con la sua famiglia dopo la conquista del potere da parte dei Talebani, Tamina vede la sua passione per il calcio diventare occasione di integrazione e crescita.
“Quella di Tamina è una storia che parla di inclusione e di accoglienza. Ogni differenza è un arricchimento. Lo sport è uno degli strumenti che fa da collante tra i ragazzi e aiuta a superare le barriere”, così la Presidente della Rai Marinella Soldi ha presentato la serie tv. “La Rai come servizio pubblico vuole continuare a parlare ai giovani con un linguaggio diretto e inclusivo”.
“Tamina è una ragazza afghana che deve fuggire dal suo Paese con la famiglia per salvarsi e poter continuare a studiare, vivere insieme agli altri, fare sport. Essere rifugiati ed integrarsi non è facile, ma l’amicizia, l’impegno e la squadra di calcio della scuola, la aiuteranno ad aprire la nuova pagina della sua vita”, ha spiegato Luca Milano, direttore di Rai Kids.
La trama della serie tv Crush – La storia di Tamina
Attraverso il linguaggio tipico delle serie kids & teen, la serie tv Rai Crush – La storia di Tamina pone al centro della narrazione un personaggio femminile forte e contemporaneo come quello di Tamina (Ludovica Porreca), una ragazza afghana di 13 anni con la passione per il calcio, che ha dovuto lasciare improvvisamente il suo Paese, la sua vita e la sua amica del cuore per ritrovarsi in un mondo lontano e diverso.
Grazie allo sport, alle nuove amicizie e alla nuova scuola, Tamina avrà modo di rivendicare quei diritti che in Afghanistan le erano stati vietati e, allo stesso tempo, si troverà a fare i conti con un’altra cultura, sperimentando un modo di relazionarsi con gli altri – in particolare con i ragazzi – diverso da quello a cui era abituata.
Non solo: Tamina deve affrontare le prepotenze di un gruppo di bulli capeggiato da Frank (Manfredi Orfei Nones), che non vuole farla entrare nella squadra di calcio della scuola. Con la stessa tenacia e determinazione del suo idolo Farkhunda Muhtaj, capitana della nazionale di calcio femminile afghana di cui ha un poster nella sua cameretta, Tamina non si arrende. Dopo inciampi, peripezie e ostacoli, riesce a formare una squadra mista di calcio, i “Golden Eagles”, composta dagli “esclusi” della scuola, ragazzi come lei che in un modo o nell’altro sono stati sradicati dalle proprie origini o che per qualche motivo non si sono mai sentiti accettati fino in fondo e sono alla ricerca del proprio posto nel mondo.
In questo percorso Tamina scopre anche l’amore, quello per il suo compagno di scuola Roberto (Alessandro Giovanni Cartenì), e stringe nuove amicizie, come quella con Elena (Federica Pala), Marie Jeanne (Nathalie Gabrieli), Jacopo (Filippo Romano), Giorgia (Eleonora Simonelli) e Sabrina (Lucilla Caliciotti).
Crush - La storia di Tamina: Le foto della serie tv
1 / 20Perché vedere Crush – La storia di Tamina secondo Valentina Bertuzzi
Dopo averla intervistata per Crush – La storia di Stella, abbiamo chiesto alla regista Valentina Bertuzzi di spiegarci perché vedere la serie tv Rai Crush – La storia di Tamina. Questa la lettera che ha voluto mandare in esclusiva a TheWom.it.
“Car* amic* di The Wom, quante volte avete visto un giovane intellettuale amante di Italo Calvino giocare a calcio, e anche molto bene? O una tredicenne con l’hijab segnare il record storico dei palleggiamenti della scuola? E una ragazzina esile correre sul campo veloce più di tutti, dominando il pallone? Lontano dagli stereotipi del calcio, Tamina disegna un possibile modello di squadra mista, in cui proprio la varietà delle differenze fisiche diventa una risorsa preziosa, che potrebbe portare la squadra alla vittoria”.
“Spesso, se ci troviamo davanti a una persona o a un ostacolo che ci impedisce di vivere serenamente, proviamo sentimenti molto disturbanti, ansia, agitazione, paura, che oltre a farci stare male, rendono ancora più difficile il superamento del problema. Ci consigliano di avere fiducia in noi stess*, ma sappiamo che anche questo non è facile, e soprattutto non è immediato. Tamina propone un modo molto diverso di affrontare i problemi, senza agitazione, senza ansia, credendo non solo nelle proprie capacità, ma soprattutto nel diritto che si ha di coltivarle. Credere in sé stess*, ma soprattutto credere nel diritto di poter essere sé stess* .
La forza spirituale di Tamina nasce dall’esigenza comune a tutti di avere delle opportunità, di coltivare i propri talenti, desideri, e di fare ciò che ci fa stare bene, senza danneggiare nessuno, come, nel suo caso, giocare a calcio. In questo, Tamina è un modeling transculturale nuovo e interessante, perché la sua forza interiore è legata alla sua cultura ma è anche aperta per noi ad un accesso immediato, perché parte da un principio universale: il diritto”.
“Fra gli scorci di un paesino medievale italiano, una ragazzina afghana e un ragazzino italiano conoscono per la prima volta l’amore. Fra indie rock e musica afghana, succhi di frutta e kabuli pulao, Crush – La storia di Tamina, è una serie veramente internazionale, nel cast, nei contenuti, e nell’impronta registica (lo so, non ho resistito, perdonatemi!). Avrà, infatti, la sua Première Internazionale a Los Angeles, presso il Filming Italy Los Angeles, e sarà accessibile in tutti gli States su piattaforma dal 28 febbraio al 3 marzo”.
“Guardare il nostro paese con gli occhi di chi viene da fuori ce lo fa apprezzare di più, e ci fa desiderare di renderlo ancora migliore. I nostri diritti vanno apprezzati, difesi, ed è bene visualizzare quelli che ancora vanno conquistati!”.
“Crush – La storia di Tamina è una storia di rinascita, un teen drama vivace ed esuberante, ma il suo tono allegro viene spezzato saltuariamente da immagini misteriose, flash back e incubi da cui Tamina sembra non sapere come difendersi. Il passato dell’Afghanistan si è sedimentato nel suo inconscio, porta con sé del dolore, ma non è anche quello che fa ci fa crescere, che sviluppa il nostro senso di giustizia, e che ci spinge a essere forti nel difenderlo?
L’Afghanistan, per Tamina, non è qualcosa da cui scappare: i Talebani lo sono. l’oppressione, l’ingiustizia, la violenza che tarpa le ali. Queste cose, in forme diverse, le dovrà combattere sempre, ma non è da sola, lo si fa tutti insieme, e così si diventa amici, famiglia, comunità”.
“Aiutare i bambini è la cosa più importante che un essere umano adulto possa fare. Una parte del mio compenso l’ho devoluto in beneficenza, per un’associazione no profit che si chiama Pollicino, gestita dal dott. Filippo Bernardi, ex Primario di Pediatria del Sant’Orsola di Bologna ora in pensione. Sono certissima del loro operato e ho deciso di sostenerli con Crush, visto che parla proprio di piccoli!”