Cut - Zombi contro zombi è il film del regista Micael Hazanavicius che, con protagonisti Romain Duris e Bérénice Bejo, sbarca su Rai 4 in prima serata il 17 aprile. Si tratta del remake della commedia horror giapponese Zombie contro Zombie e ha aperto il Festival di Cannes nel 2022 prima di arrivare nelle nostre sale grazie a BimDistribuzione e Nexo.
Il film, con il suo primo titolo originale, aveva destato non qualche polemica. In un primo momento si chiamava Z (comme z) in omaggio ai film di serie B che in Francia vengono definiti appunto di serie Z. Ma la Z del titolo, che avrebbe potuto indicare anche la parola “zombie”, richiamava troppo alla mente la lettera usata dai Russi nella guerra in Ucraina. Dopo le proteste della comunità ucraina, si è deciso in segno di rispetto di rinominare il film Coupez! e di mantenere come titolo internazionale quello di Final Cut.
Con il nuovo titolo, il regista, i produttori e il distributore e, per esteso, tutto il cinema francese ha ribadito la propria solidarietà al popolo ucraino e riaffermato il secco “no” all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Nessun problema invece per l'Italia: al cinema così come su Rai 4, il film ha come titolo il più 'semplice' Cut - Zombi contro zombi.
Cosa racconta
Cut - Zombi contro zombi, il film proposto da Rai 4, comincia in un edificio abbandonato, dove sono in corso le riprese di un film a tema zombie. Tra tecnici stanchi e attori svogliati, solo il regista sembra avere l’energia necessaria per portare a termine un altro film horror a basso budget. Tuttavia, una vera invasione di non morti disturberà non poco le riprese.
“Cut - Zombi contro zombi è un high concept movie”, ha spiegato Hazanavicius. “È un film che parte in maniera catastrofica e il cui concetto si rivela man mano che la storia va avanti, finendo in un modo del tutto inaspettato. Presentandosi inizialmente come un film di zombi di sottocategoria pian piano si trasforma in un sit-com. E finisce per sfociare in un altro genere ancora assomigliando a un finto making of prima di arrivare a un finale esplosivo. Cut - Zombi contro zombi è un film in cui lo spettatore comincia con chiedersi cosa sta guardando e finisce con il dire che non è solo divertente ma anche intelligente. Almeno, lo spero!”.
Protagonista del film Cut - Zombi contro zombi è l’attore Romain Duris nei panni del regista Rémi. Al suo fianco, troviamo Bérénice Bejo (compagna nella vita reale di Hazanavicius, con cui ha girato il cult The Artist) nei panni della truccatrice Nadia. Ma anche Grégory Gadebois e Finnegan Oldfield, rispettivamente come il cameraman Philippe e l’attore Raphael. E la nostra Matilda Lutz (è l’attrice Ava) e la giovanissima Raika Hazanavicius, appena apprezzata come protagonista di Le 7 vite di Léa.
Intervista a Michel Hazanavicius
Michel Hazanavicius, regista del film proposto da Rai 4 Cut - Zombi contro zombi, ha risposto ad alcune domande per presentare al meglio la sua opera.
Qual è la genesi di Cut - Zombi contro zombi?
Volevo scrivere da tempo una commedia sulle riprese di un film. Da quando faccio il regista, ho avuto la possibilità di osservare strani comportamenti sul set o di girare scene a volte sorprendenti, ridicole o toccanti. Il set di un film è come una specie di micro-società. Durante il lockdown del 2020, ho cominciato a lavorare su una sceneggiatura che parlasse delle riprese di un lungometraggio quando il mio produttore mi ha suggerito di vedere Zombie contro zombie. L’ho trovato molto bello e con un’idea brillante di fonte. Ho deciso allora che ne avrei realizzato il remake. Il film di Shin’ichiro Ueda, a sua volta, si basava su uno spettacolo teatrale dal titolo Ghost in the Box, il fantasma nella scatola.
Lei è un appassionato di film di serie B o, come si dice in Francia, di serie Z?
Non proprio. Ho visto Zombie contro zombie perché pensavo fosse divertente. Non posso certo dire di essere un fan del genere. Ma per girare Cut - Zombi contro zombi ho guardato molti film o serie tv a tema zombie e rivisto i film di George A. Romero. Il mio, seppur ricordi nelle scenografie principali il centro commerciale di Zombi (un film di Romero del 1978), non è proprio un film di zombie. Per dire, non è Last Train to Busan!
E, in effetti, Cut - Zombi contro zombi è prima di tutto una commedia.
Sì. È una commedia forse particolare ma è una commedia. Come i miei film sull’agente OSS 117, è progettato principalmente per far ridere la gente. Ha il suo interno vari linguaggi della commedia. Passa dal pastiche della prima parte, alla commedia di personaggi e situazioni nella seconda e al vaudeville nella terza. Ho voluto mettere un po’ di cose diverse che fanno ridere in maniera differente. Ho provato a fare un film ricco di stimoli per lo spettatore. Cerco sempre di realizzare film che si possano vedere più di una volta per coglierne le diverse sfumature.
Nel cast ha voluto Yoshiko Takehara, l’attrice che nell’originale giapponese interpretava la produttrice. Il suo film è fedele all’originale?
Sì e no. Ho tradito il più possibile per rimanere il più fedele possibile: sono convinto che per fare un adattamento sia necessario tradire l’originale. Ho mantenuto la struttura di quel film e tutto ciò che mi piaceva. E ho cercato di rimanere anche fedele allo spirito dell’originale, girato in sei giorni e con pochissimi soldi. Noi l’abbiamo realizzato in 6 settimane con un budget di 4 milioni di euro.
Per quanto riguarda Yoshiko, è un’attrice incredibile. Porta un tocco di follia che non è solo piacevole ma anche molto utile a livello narrativo. Si può credere in un progetto come quello del film, solo se esce dal cervello di un personaggio come il suo.
Perché ha scelto Romain Duris come protagonista?
Romain è un attore che adoro. Fa parte di quella schiera di attori che migliorano con il tempo. È molto generoso sul set: il suo personaggio è circondato davvero di casi umani e Romain ha avuto ogni volta l’intelligenza di lasciare spazio ai suoi partner di scena. Ha accettato la parte del regista in meno di 24 ore e ha lavorato con un entusiasmo e un’energia davvero sorprendente. Fortunatamente, sul set si respirava allegria. Tutti gli attori erano contenti di prendere parte a un film sì di zombie ma soprattutto di gente del cinema, tipologia di personaggi e figure che conoscono bene.
Beh, ha potuto contare su un gran bel cast.
L’elenco degli attori è lungo ma mi piaciuto davvero lavorare con tutti. Finnegan Oldfield è un attore che lavora molto sui suoi personaggi, fa ricerche costantemente e ha un’energia contagiosa. Grégory Gadebois, con cui avevo già lavorato, è dotato di un’umanità fuori dal comune. Raphael Quenard era semplicemente perfetto per la parte di un personaggio sgradevole: ha insita una specie di follia come attore. E poi c’è Matilda Lutz, carina come il personaggio che interpreta: l’avevo vista in Revenge e ha saputo sposare a pieno i toni della mia commedia. Ma ce ne sono tantissimi altri, tra cui mia figlia Simone, che interpreta la figlia di Romain Duris. Per me, è stato speciale lavorare con lei.
E, naturalmente, c’è Bérénice Bejo. Ha incontrato difficoltà nel convincerla?
Non era così scontato che accettasse. Non ha preso parte a tutti i miei film e in passato è capitato che non accettasse una mia proposta. In un primo momento, le avevo detto che avrei proposto il film a qualcun’altra. Immaginavo la sua Nadia un po’ più dura. Poi, invece, le ho chiesto di leggere la sceneggiatura. L’ha amata e si è dimostrata una delle chiavi vincenti. Bérénice è un’attrice straordinaria, lavora molto sui personaggi (non solo fisicamente) ed è sempre disponibile al confronto sul set. Sembra retorica, lo so: è difficile parlare male della persona che amiamo quando promuoviamo un film. Ma Bérénice ha un talento straordinario: le basta pochissimo per calarsi in ogni personaggio.