Cielo trasmette lunedì 29 luglio il film Delicieux – L’amore è servito, diretto da Éric Besnard e interpretato da Grégory Gadebois, Isabelle Carré e Benjamin Lavernhe. La storia ci porta all’alba della Rivoluzione Francese, quando Pierre Manceron, cuoco audace ma orgoglioso, perde il proprio posto di lavoro presso il suo padrone, il duca di Chamfort.
L’incontro con una donna sorprendente, che desidera imparare l’arte della cucina stando al suo fianco, gli restituirà fiducia in se stesso e lo spingerà a emanciparsi dalla sua condizione di servo per intraprendere la sua personale rivoluzione. Sarà insieme in lei che darà vita al primo ristorante, un luogo di piacere e condivisione aperto a tutti… un’idea che gli farà guadagnare clienti ma anche nemici.
La trama del film
Delicieux – L’amore è servito, il film proposto da Cielo, ci porta nella Francia del 1789. Pierre Manceron (Grégory Gadebois), cuoco per cui l’arte della cucina non ha segreti, è capace di preparare i piatti più delizioso nella villa del duca di Chamfort (Benjamin Lavernhe) per cui lavora. Tuttavia, la fortuna non lo accompagna quando il duca, incitato da alcuni suoi frivoli ospiti aristocratici, esige le scuse del cuoco per aver servito qualcosa di non concordato. Rifiutandosi di farlo, il duca lo licenzia e Pierre se torna nella sua casa in mezzo alla campagna, accompagnato dal figlio Benjamin (Lorenzo Lefebvre).
Quando, però, pensa di essersi lasciato la cucina alle spalle, una donna di nome Louise gli chiede insistentemente di diventare la sua apprendista. Ed è grazie al figlio e a Louise che Pierre viene spinto a riappropriarsi della sua identità e della sua libertà, ponendo le sue prelibatezze al servizio di tutti e non solo di quell’aristocrazia frivola e disinteressata all’animo umano. Scoprirà così il suo valore non solo come cuoco ma anche come uomo.
Lo sceneggiatore e regista Éric Besnard costruisce una storia che mette in evidenza come le differenze di classe nella Francia del XVIII secolo abbiano imposto limiti e confini che la Rivoluzione Francese spazzerà via per sempre. Il mondo della cucina gli permette di sottolineare come il merito e il talento di ciascuno, anche l’ultimo dei poveri, possono dare la spinta a un cambiamento dalla portata storica: anche da un semplice tubero, per dirla con una metafora culinaria, è possibile ottenere qualcosa di veramente… delizioso, come suggerisce il titolo.
Delicieux – L’amore è servito parla di un tempo in cui non esistevano ancora i moderni ristoranti ma luride locande dove, per le strade delle città, si cucinavano piatti grossolani e comuni che servivano semplicemente a soddisfare un bisogno primario come la fame. Si descrive Pierre Manceron come uno dei primi chef moderni, in grado di capire come anche la gastronomia sia un’arte da trattare con maestria creando piatti unici che esaltano i sapori degli ingredienti principali senza adulterarli con l’uso di spezie.
E a trasformarlo da uomo rude, umiliato e arreso al potere delle classe superiori, in cuoco che passerà alla storia saranno i consigli, le cure e la vicinanza di un’apprendista inaspettata. Del resto, amore e cucina vanno sempre di pari passo.
Il primo ristorante al mondo
Dramma storico, il film Cielo Delicieux – L’amore è servito “reinventa” la nascita del primo ristorante al mondo. Reinventa perché, secondo il Libro dei Record, il ristorante più antico del mondo è Casa Botin che, situato in Calle de los Cuchilleros a Madrid, ha aperto le porte nel 1725. Il concetto di “ristorante” all’epoca non era ancora noto e il locale era considerato una locanda, motivo per cui il primo posto chiamato ufficiale ristorante è nato solo quattro decenni dopo, nel 1765, a Parigi per mano dello chef Dossier Boulanger nell’estinta Rue des Poulies. In ogni caso, comunque, a rimanere francese è l’idea: anche Jean Botin, infatti, aveva origini francesi.
Ciò che il regista Besnard fa con il film Delicieux – L’amore è servito, in prima serata su Cielo, è ricostruire la storia che ha portato il concetto di ristorante a essere considerato un modello di democratizzazione, effetto di quella Rivoluzione Francese che ha esteso la parola “uguaglianza” anche alla tavola. A fondare i primi ristoranti e a portare la cultura del cibo anche tra i poveri furono nella fattispecie molti ex cuochi della nobiltà rovesciata dalla Rivoluzione, mossi da uno spirito che il regista ben restituisce.