Rai 4 trasmette in prima visione assoluta la sera del 31 maggio Demonic, film diretto da Neill Blomkamp. Con protagonisti Carly Pope, Chris William Martin e Michael Rogers, è un mix di horror soprannaturale e fantascienza che racconta di come una giovane donna scateni demoni terrificanti quando vengono alla luce le ragioni che anni prima hanno spinto suo madre a commettere atti di indicibile violenza.
La trama del film
Demonic, il film trasmesso da Rai 4, ha inizio quando Carly Spencer (Carly Pope) viene a sapere che sua madre Angela (Nathalie Boltt) è entrata in coma. La ragazza accetta allora con riluttanza di prendere parte a una terapia all’avanguardia che le permetterà di entrare in contatto con il cervello ancora sveglio della madre e comunicare con lei.
Seguita dal medico Michael (Michael J. Rogers) e dal neuroscienziato Daniel (Terry Chen), Carly si ritrova immersa in una straziante simulazione del paesaggio mentale di Angela, dove scopre la potente forza soprannaturale che ha spinto la madre a commettere indicibili atti di violenza quasi due decenni prima.
Perseguitata da visioni terrificanti, Carly unisce le sue forze con quelle dell’amico Martin (Chris William Martin) mentre cerca disperatamente di respingere il mostruoso demone prima che possa impossessarsi di un nuovo corpo e infliggere ancora più dolore e sofferenza al mondo.
Un mix di generi
“Demonic trae ispirazione da un mix di cose”, ha sottolineato Neill Blomkamp, il regista del film trasmesso da Rai 4. “Quando è scoppiata la pandemia, ho dovuto fermare tutti i miei progetti. Tuttavia, volevo fare qualcosa che potessimo girare in condizioni ottimali e senza restrizioni. I riferimenti erano film come The Blair Witch Project e Paranormal Activity: mi ispirava l’orrore. In più, avevo anche la possibilità di usare una nuova tecnica definita cattura volumetrica (per realizzarla e restituire un video tridimensionale occorrono circa 260 telecamere disposte in una sorta di griglia o cupola, in grado di vedere gli attori da tutte le angolazioni possibili, ndr), che si prestava meglio alla fantascienza”.
Autore di film come District 9, Elysium e Humandroid, Blomkamp ha sempre avuto una certa predisposizione alla fantascienza. “Non cerco in verità di fare qualcosa che sia apertamente fantascientifico: seguo solo idee che mi interessano. L’idea del cervello come dispositivo computazione per i sensi esterni e quella che gli input possano provenire non solo dal tuo corpo ma anche da altre fonti era qualcosa che trovavo affascinante. Per quanto riguarda la componente horror, invece, ho letto molto sulle credenze di diverse culture sui demoni: tuttavia, quello del mio film non appartiene a nessuna di loro, è immaginario”.
Sempre in scena
Carly Pope, l’attrice che nel film di Rai 4 Demonic interpreta Carly, è praticamente presente in ogni scena. È attraverso i suoi occhi che sperimentiamo i vari regni del film: simulazioni, incubi, allucinazioni ed eventi soprannaturali. “Credo che Carly Pope sia davvero piacevole”, ha commentato il regista Blomkamp. “Se in un film hai un attore o un’attrice piacevole, il pubblico si immedesimerà nel o nella protagonista. L’avevo scritturata per una serie di progetti per la mia casa di produzione, aveva anche un piccolo ruolo in Elysium e mi è sempre piaciuto lavorare con lei. Quando stavo scrivendo la sceneggiatura di Demonic, ho immaginato una protagonista che le somigliasse… e poi lei si è rivelata fantastica”.
Per via del ricorso alla cattura volumetrica, gli attori hanno recitato in un ambiente controllato e lo sfondo è stato aggiunto in un secondo momento. “Sul set, c’era la nostra configurazione volumetrica di 260 telecamere e solamente gli attori”, ha spiegato il regista. “Era un ambiente molto difficile e non favorevole alla recitazione: ovunque guardassero c’era impalcature e telecamere. L’unica scena senza effetti speciali, una delle più spaventose, è quella in cui Sam passa a casa di Carly nel cuore della notte e le mostra cosa sa fare: è frutto di un artista straordinario che si chiama Troy James ed è molto flessibile, per usare un eufemismo”.