Entertainment

Due vite parallele: La solidarietà femminile del film Netflix

due vite parallele film netflix
Netflix propone il film Due vite parallele, che trae spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto nel Cile di metà anni Cinquanta per una riflessione sulla condizione femminile.
Nell'articolo:

Arriva su Netflix dall’11 ottobre il film Due vite parallele. Presentato in concorso al San Sebastian Festival, il film Netflix Due vite parallele ci porta nel Cile del 1955. Quando la popolare scrittrice María Carolina Geel uccide il suo amante, il caso cattura l'attenzione di Mercedes, la timida segretaria del giudice incaricato del caso. Dopo aver visitato l'appartamento della scrittrice, Mercedes inizia a mettere in discussione la sua vita, la sua identità e il ruolo delle donne nella società, trovando in quella casa un'oasi di libertà.

Due vite parallele vede come protagoniste le attrici cilene Elisa Zulueta e Francisca Lewin, a cui si uniscono Marcial Tagle, Gabriel Urzúa, Pablo Macaya, tra gli altri.

LEGGI ANCHE - Inganno: gli scandali, i tabù e i segreti della serie tv Netflix con Monica Guerritore

LEGGI ANCHE - Storia di una notte: dal romanzo di Angelo Mellone un film sulla rielaborazione del dolore

Due donne invisibili

Avvincente dramma basato su eventi reali, il film Netflix Due vite parallele è diretto dalla candidata all'Oscar Maite Alberdi, al suo primo lungometraggio di finzione. “In Cile, nel XX secolo, la maggior parte delle donne condannate per omicidio veniva graziata dalla giustizia semplicemente perché erano donne”, ha spiegato la regista. “Condannarle avrebbe dato loro visibilità. Le grazie facevano sempre riferimento alla follia delle assassine, ma nessuno ascoltava davvero le loro ragioni”.

"Nel film Due vite parallele, uno di questi casi è osservato da Mercedes, una donna anch'essa invisibile in quel tempo, che nel mezzo dei dibattiti sulla colpevolezza o l'innocenza, comprende che la prigione è relativa, e che la libertà ha a che fare con il proprio spazio personale. Che l'unico modo per forgiare identità e spazi personali e creativi è difendere la cosa più piccola, un luogo di silenzio, una stanza tutta per sé, e questo lo si impara mettendosi nei panni dell'altro", ha aggiunto.

Girato in Cile e con il lavoro di sceneggiatura della scrittrice Inés Bortagaray e di Paloma Salas, il film Netflix Due vite parallele è la reinterpretazione di una delle storie del libro Las Homicidas di Alia Trabucco Zerán.

LEGGI ANCHE - Voci d’Oro, il film: la storia di Victor e Raya Frenkel, coppia di doppiatori russi, in una commedia agrodolce

Il poster originale del film Netflix Due vite parallele.
Il poster originale del film Netflix Due vite parallele.

LEGGI ANCHE - Citadel: Diana, Matilda De Angelis nella serie tv Prime Video rivoluziona il genere spy-action italiano

La recensione

Due vite parallele, il film Netflix diretto da Maite Alberdi, rappresenterà il Cile nella corsa per una nomination all’Oscar per il Miglior Film Internazionale del 2025. La storia si basa su un evento reale: un crimine passionale commesso dalla scrittrice María Carolina Geel nel 1955, che sconvolse il Cile. Geel, con il volto di Francisca Levin, uccise il suo amante con cinque colpi di pistola, e la regista rielabora la vicenda attraverso una lente di solidarietà femminile e introspezione psicologica.

La vera protagonista, però, è Mercedes, una segretaria di tribunale interpretata con sensibilità da Elisa Zulueta. Mercedes riceve il compito di indagare sulla vita di Geel e, lentamente, il suo percorso di frustrazione e oppressione si intreccia con quello della scrittrice.

Il ritratto che Alberdi fa della protagonista è una riflessione cruda e dolorosa sulla condizione femminile in una società patriarcale. La vita domestica di Mercedes, soffocata da un marito insensibile e figli egoisti, si riflette in un ambiente di lavoro permeato dal sessismo. Maite Alberdi esplora in modo esplicito i meccanismi di esclusione sociale e la sottomissione femminile attraverso piccoli dettagli quotidiani, come il ronzio incessante del marito che le impedisce di dormire o il fatto che la sua famiglia consuma ogni pasto senza lasciarle nulla.

La regista riesce a tracciare una sottile cartografia emotiva, con Mercedes che inizia a identificarsi con Geel, adottando i suoi gesti e persino i suoi vizi, in un parallelismo che aggiunge una profondità psicanalitica alla trama. La complessità psicologica del film è notevole, anche se talvolta viene ostacolata da scelte tecniche meno riuscite, come la fotografia un po' rigida di Sergio Armstrong e una scenografia che, pur rendendo omaggio al cinema noir americano, appesantisce il tono realistico che Alberdi solitamente padroneggia così bene.

Nonostante alcune piccole imperfezioni, Due vite parallele resta un’opera potente, in grado di toccare corde profonde. La colonna sonora, pur eccessivamente presente in alcuni momenti, sottolinea in modo efficace le emozioni traboccanti dei personaggi, conferendo al film una dimensione emotiva intensa. Alberdi dimostra ancora una volta di essere una delle voci più significative del cinema contemporaneo, capace di fondere realtà e finzione in un racconto toccante e universale.

LEGGI ANCHE - Giuseppe Tantillo: “Perdonarsi quando non si è all’altezza delle aspettative” – Intervista esclusiva

Due vite parallele: Le foto del film

1 / 5
1/5
2/5
3/5
4/5
5/5
PREV
NEXT
Riproduzione riservata