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Elisa: Cuore, Cucina, Chiacchiere e… Simpatia – Intervista esclusiva

Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere
Una tra le più amate e spiazzanti foodblogger, Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere si racconta in un’intervista esclusiva sempre in bilico tra il serio e il divertente. Vero ciclone, non nasconde le sue passioni ma nemmeno i suoi timori o il suo amore per la famiglia.
Nell'articolo:

Elisa Venturi, meglio nota come Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere, è una vera forza della natura e non solo tra i fornelli. Forte dei 200 mila followers su Instagram e dei 220 mila su TikTok, in poco più di due anni ha costruito una fan base solida che ne apprezza la verve, le ricette e la leggerezza. Classe 1973, Elisa Cucina, Cuore e Chiacchiere aveva come tutti noi una vita normalissima prima del CoVid: una laurea in Psicologia (appesa al muro e mai esercitata) e un lavoro presso l’ottica di famiglia nel centro della sua città.

Tuttavia, il CoVid e il clima di pesantezza che si respirava ovunque l’hanno spinta a fare un grosso salto nel vuoto, un salto a occhi chiusi ma con il marito Nicola a tenerle la mano, reiventandosi food blogger. Non l’ha fatto però dal nulla: la cucina era sempre stata la sua passione, sin da quando piccolissima si muoveva tra i fornelli e seguiva da vicino i movimenti della nonna, quella stessa nonna che la invitava a tirare la sfoglia “perché le mani dei bambini sono più calde”.

E da allora la futura Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere non si è più fermata. Attorno a lei si è creata una community sempre più grande e affezionata a cui lei ama rivolgersi con leggerezza e ironia, mettendosi molto in gioco con tutti gli aneddoti divertenti che custodisce e regala. Con gli immancabili fiocco in testa e occhiali, Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere ha scelto di raccontare la sua esperienza a TheWom.it con un’intervista in esclusiva in cui ci regala perle di comicità ma anche di vita stessa.

Abbiamo approfondito il suo percorso e le abbiamo chiesto cos’è che la differenzia dagli altri foodblogger. E non sempre le sue risposte sono prevedibili, come quando tira in ballo anche il marito Nicola, l’omone che ha fatto impazzire con l’alone di mistero che lo circonda le donne che la seguono e che puntualmente si presentano nel negozio di ottica, dove Elisa continua a lavorare e di cui, come sottolinea, è dipendente e non proprietaria.

Non mancano le parentesi divertenti. Ma con Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere non poteva andare diversamente: il suo amore per quello che fa arriva dritto alle persone, del cui amore non riesce a fare a meno.

Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere
Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere

Intervista esclusiva a Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere

Elisa: Cuore, Cucina e Chiacchiere. Ci dai una definizione per ogni “c” che ti accompagna?

Cuore perché ci metto il cuore in tutte le cose che faccio, soprattutto in questo progetto. Chiacchiere perché di sicuro chiacchierare (e tanto) mi piace da morire. E la cucina non solo perché è l’elemento che collega tutto, sia il cuore sia le chiacchiere ma anche perché è la mia grande passione.

Passione che affonda nella tua infanzia, a quando eri bambina e ti muovevi con nonna ai fornelli. Che ricordi hai di quel periodo?

Nonna viveva in casa dei genitori e, quindi, la cucina era proprio quella di casa mia a Pesaro: ero sempre intorno a lei e l’aiutavo nelle preparazioni. A otto anni già tiravo la sfoglia: nonna mi metteva un banchetto sotto, altrimenti non arrivavo al piano, e mi chiedeva di farlo, asserendo che i bambini con le loro mani più calde favorissero la lievitazione. Impastavo tutti i lievitati ed ora che son grande mi rendo conto che aveva ragione: quando impastano le mie figlie, il risultato è diverso e migliore di quando impasto io.

Pasta fatta a mano e lievitati erano di mia competenza e ancora oggi, quando li preparo, vengo riportata indietro nel tempo, a quei momenti belli, divertenti e stupendi. Mi hanno regalato un’impastatrice ma generalmente la spolvero (ride, ndr). Non la uso e non la concepisco: è semplicemente un oggetto che tengo in casa a mo’ di bomboniera!

https://www.instagram.com/p/CzWIZGiM65w/

La tua ironia sottolinea come, in un mondo come quello della cucina in cui quasi tutti si prendono sul serio, tu abbia puntato sulla simpatia.

La simpatia è la dote che m’ha salvato perché sono sempre stata bruttina ma veramente bruttina, eh. Anzi, da piccola ero veramente bruttissima, me lo dico da sola! Crescendo, ho vissuto un momento in cui non dico di essere stata bella ma ho sempre puntato sull’ironia e sull’autoironia per affrontare la vita. Chiaramente, ho portato la mia filosofia anche in cucina: non mi ritengo una chef ma un’appassionata di cucina, ragione per cui conoscono quelli che sono i miei limiti. È un po’ questa la mia forza: non avrebbe avuto senso per me, in un momento in cui il web è pieno di gente che cucina, mettersi a far la sciurina tra i fornelli. Non preparo ricette pazzesche o molecolari ma solo piatti normali a cui aggiungo la mia verve.

Prepari piatti normali che però fanno sì che tu piaccia molto alle centinaia di migliaia di followers sui social. Perché secondo te?

Perché porto leggerezza. Il tutto è maturato durante il lockdown, in un momento storico in cui occorreva regalare leggerezza per rendere più sopportabili le notizie pesantissime che arrivavano dall’esterno. Leggerezza non è però da confondere con superficialità, sono due cose differenti. Ma non è nato perché avessi chissà quali aspirazioni: i primi video servivano in primo luogo a me. Erano delle robe inguardabili in cui passavo tre quarti d’ora in cucina in cui raccontavo aneddoti su tutto ciò che è la mia vita. Mi divertivo e mi faceva star bene, una sensazione che pian piano ho capito che arriva anche dall’altra parte dello schermo!

Da egocentrica, amo perdutamente le dirette: per me, è come salire su un palcoscenico e tenere uno show, uno spettacolo vero e proprio. Ma non sono da meno nella realizzazione degli offline: li faccio a modo io e sempre mettendo in gioco la mia trasparenza.

Il bisogno di portare leggerezza non è forse da collegare al tuo percorso accademico? In fondo, anche se non lo si ricorda mai, hai una laurea in Psicologia.

È vero, altra cosa che spolvero regolarmente perché in realtà non l’ho mai usata. Mi sono laureata ma non ho mai esercitato. Comunque, sì, ero consapevole degli effetti che quel periodo avrebbe avuto su tutti, soprattutto tra gli adolescenti. Tanto che tra le poche regole che avevo posto ai miei figli in quel periodo sempre a casa c’era quella di non stare tutto il giorno in pigiama e di non accendere la televisione: “Scopriremo che si può uscire quando vedremo la gente in strada”.

Non era incoscienza ma desiderio di non creare un clima d’angoscia anche in casa: ci si vestiva, anche in tuta stesso, si facevano delle attività in casa, si cucinava insieme e si guardava la televisione solo dopo cena, come se fosse una giornata come tante altre. Così facendo, abbiamo cercato di trarre qualcosa di buono da quella che era una situazione difficile da sopportare.

Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere.
Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere.

Ti sei mai chiesta come mai tu abbia colpito soprattutto i ragazzi della Generazione Z? Su TikTok, il loro social per eccellenza, hai più di 200mila followers!

Credo di sapere perché piaccio, lo dicono tutti gli amici dei miei figli: apprezzano la mia spontaneità e il fatto che io possa essere la mamma di tutti loro. Ho creato ad esempio un format di ricette per gli studenti fuorisede, che ho chiamato “gli incantati” perché comunque i giovani sono un po’ incantati: c’è sempre mamma che prepara loro i sughi e li fa partire con le valigie pieno di cibo, altrimenti non mangiano, non cucinano e non fanno nemmeno la spesa! Per cercare di cambiare le loro abitudini, mi sono avvicinata al loro mondo con l’intento di farli diventare autonomi e farli crescere. Anche perché come mamma sono molto severa con i miei figli!

In cosa? È un aspetto di te che non conosciamo…

Nella coerenza, nella trasparenza e nella serietà, per cui se si prendono degli impegni occorre portarli avanti. Ma sono severa anche nell’educazione e nell’infondere loro l’idea che occorre avere degli obiettivi grandi nella vita per cui vale la pena impegnarsi per cercare di raggiungerli. Sono molto rigida anche sull’onestà: concedo loro fiducia al 100%. Guai a loro se dovessero tradirla: sarebbe la guerra! E in guerra vincerei io perché sono sempre la madre (ride, ndr).

Valevano gli stessi presupposti per te figlia? Con il caratterino che ti ritrovi, non avrai concesso vita facile ai tuoi genitori.

Eh, ai miei ho fatto prendere più di una volta un colpo. Ho avuto la “grande fortuna” che fossero quasi sempre fuori casa per lavoro, ragione per cui nonna stava da noi: io e mio fratello, almeno fino al diploma, ne abbiamo combinate di tutti i colori… all’epoca non c’era gli smartphone, per cui la raccontavi come ti pareva, e in più loro fisicamente non c’erano: era molto facile. Sono stata un piccolo demonio, ero io che istigavo mio fratello a uscire o andare a ballare: fosse stato per lui, saremmo rimasti sempre chiusi in casa.

Tuttavia, non ho mai esagerato: sono stata sempre nei ranghi ma ogni tre per due avevo il gesso perché mi rompevo qualcosa… l’ortopedico avrebbe voluto farmi una tessera punti: ogni dieci, un regalo! (ride, ndr). Non sono mai stata abile: ero un disastro incredibile.

Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere e il marito Nicola.
Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere e il marito Nicola.

Prima del lockdown, tuttavia, la tua vita era abbastanza “regolata”: ti occupavi del negozio di ottica della tua famiglia, abbastanza conosciuto nella tua città. Te ne occupi ancora? Non riesco a immaginare la faccia dei clienti quando si ritrovano davanti Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere…

I clienti storici vanno in giro a fare i fighi nel dire di conoscermi da tempo (ride, ndr). Anche in negozio, sono così come mi vedete: mi occupo sostanzialmente di vendita degli occhiali e di ordini. La gente è disposta persino a perdere molto tempo nell’attendere che a servirla sia io, che di mio tendo sempre a instaurare un rapporto con il cliente finale. Ma questo perché amo stare a contatto con il pubblico e con le persone, non ne posso fare a meno.

La cosa divertente è che adesso arriva gente al negozio solo per conoscere me e non per comprare gli occhiali. O, meglio ancora, per vedere finalmente mio marito, intorno al quale si è creato oramai un alone di mistero e di ormoni impazziti: tutte le donne si immaginano chissà che cosa (continua a ridere, ndr). Sarà pure un bell’uomo ma non so cosa si aspettano!

Che rapporto lega te e tuo marito Nicola?

È lui l’artefice di tutto: ha una grande carica e mi è d’aiuto sin dal primo giorno. È originario di Varese e si è trasferito a Pesaro per me. Viene dal mondo dell’informatica e, non avendo trovato qui una situazione paragonabile lavorativamente a quella di Milano, è rimasto incastrato nel negozio di ottica: mio padre gli ha fatto credere che lavorare nel settore fosse una gran figata… Stiamo, dunque, insieme anche nel negozio ma con due mansioni differenti: è un tecnico, la goccia che scava, mentre io sono una supernova, una stella che esplode ma la cui gran luce dura poco.

Nei momenti di stanca o di sconforto legati al progetto Elisa Cuore, Chiacchiere e Cucina è lui che mi stimola a continuare. Del resto, siamo da sempre un tandem: è lui che riprende e si occupa del montaggio, il lavoro duro è tutto nelle sue mani… io mi dedico solo a prendere carta e penna per scrivere i testi: l’80% del mio successo è merito suo. Siamo del tutto complementari: senza di lui non potrei fare niente e lo stesso vale per lui senza di me.

Siete sposati da 22 anni. Qual è quel piatto che continua ancora a chiederti?

Aspetta che lo chiedo a lui che è qui accanto a me (e lo fa per davvero, coinvolgendolo nella conversazione, ndr). I passatelli gli piacciono molto ma anche le tagliatelle e i ravioli, per cui va pazzo. Tra l’altro, l’ho conquistato pulendogli i gamberi: pretendeva di farlo con forchetta e coltello. Si fa con le mani!

Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere.
Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere.

Tornando seri: qual è la sfida più grande che pensi di aver affrontato come donna?

Forse proprio Elisa Cuore, Chiacchiere e Cucina. Anche perché la mia vita è stata molto semplice. Forse, solo dopo essermi laureata, ho vissuto un momento abbastanza difficile per motivi che, ricordati adesso, mi sembrano sciocchi ma che all’epoca mi sembravano importanti. È stato allora che mio padre mi disse: “Se non te la senti di continuare con la strada che hai intrapreso, c’è comunque la bottega: perché non vieni a lavorare da noi?”. E così feci: mi sembrò la strada più facile, mai inviato un curriculum in vita mia.

Lavorare con i propri genitori ha i suoi pro e i suoi contro. Sicuramente facilita molto le cose: ho avuto tre figli, ad esempio, e li ho cresciuti senza mai perdermi una loro recita. Ma dall’altro lato rimango sempre una loro dipendente: il negozio è di mio padre, lo ha aperto 55 anni fa dal niente, lo ha sempre gestito con il sostegno di mia madre e ne è molto geloso (giustamente).

Ah, ecco: l’unica volta che non ho lavorato per loro è stata per quattro mesi dopo la laurea: ho fatto l’animatrice per quello che reputo il periodo più bello e divertente della mia vita. Per il resto, ho avuto sempre tanta paura di uscire dalla mia zona di comfort: sembro spavalda ma, in fondo, non lo sono. Ho persino frequentato l’Università a Pesaro e Urbino pur di non allontanarmi dal mio contesto. Sto cominciando solo ad allontanarmi quando mi invitano a qualche fiera o cooking show: altrimenti, tutto il grosso del mio lavoro si svolge tra le mura di casa. Mi sono lanciata a occhi chiusi in questo progetto solo perché accanto a me c’era mio marito.

Ti pesano le eventuali critiche sui social?

Sinceramente, no. Non ho mai bloccato nessuno, a parte coloro che auguravano la morte a me o ai miei figli: sono gli unici commenti che non concepisco e non capisco, fuori da ogni umana logica (così come una volta ho bloccato un tizio che è ricorso alla bestemmia al quarto scambio di messaggi). Gli altri, vanno tutti bene: anzi, rispondo con il sorriso, con grasse risate e con cuori a bizzeffe anche a chi mi attacca o mi scrive che non so cucinare. Evito di rispondere a tono o controbattere per evitare che si accendano i toni dei miei sostenitori: ci creerebbero scontri violentissimi che non amo.

Mai avuto la tentazione di scrivere un libro?

Mi piacerebbe molto poterlo fare un giorno. Ma sarebbe un libro di cucina diverso dagli altri già in cucina perché comunque la mia cucina è differente. Ma sai perché mi piacerebbe farlo? Per i firmacopie: mi divertirei come una matta a stare in mezzo alla gente.

Se ti guardi intorno, c’è qualcosa che ti manca?

Se parliamo di cose che per me sono importanti, no: ho una famiglia meravigliosa e amici pazzeschi, e ho la salute. Non ho mai puntato al macchinone ma chi se ne frega! (ride, ndr).

Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere.
Elisa Cuore, Cucina e Chiacchiere.
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