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Elvis: Il film su Elvis Presley porta il rock’n’roll a Cannes

Baz Luhrmann presenta Elvis, il suo nuovo film, al Festival di Cannes. Il musical, con i Maneskin nella colonna sonora, ricostruisce il legame di una vita che l’icona del rock’n’roll ha intrattenuto con il manager Tom Parker.
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Elvis, il nuovo film di Baz Luhrmann, è presentato come evento speciale fuori concorso al Festival di Cannes 2022. Il musical, nella cui colonna sonora è contenuto un pezzo dei nostri Maneskin, racconta del rapporto complesso intercorso tra il mitico Elvis Presley e il suo misterioso manager, il colonnello Tom Parker, nel corso di una ventina d’anni.

Ricordato per pietre miliari come Moulin Rouge! e Romeo + Juliet, Luhrmann ha, a detta di Priscilla Presley, “messo in scena un ottimo copione con il suo stile unico e inventivo. Ha investito anima e corpo nel progetto, con un Austin Butler straordinario come Elvis e un Tom Hanks che è diventato il colonnello Parker”.

Cosa racconta il film

Elvis, il film di Baz Luhrmann, esce nelle sale italiane il 22 giugno, distribuito da Warner Bros. Il film esplora la vita e la musica di Elvis Presley (Butler), viste attraverso il prisma della sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Hanks). La storia approfondisce le complesse dinamiche tra Presley e Parker nell’arco di oltre 20 anni, dall’ascesa alla fama di Presley che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti; sullo sfondo un panorama culturale in evoluzione e la perdita dell’innocenza in America. Al centro di questo viaggio c’è una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).

“Nonostante il film si chiami Elvis, parla tanto della storia del colonnello Parker, scelto come narratore anche se non sempre è molto affidabile, e rappresenta la nostra porta d’ingresso nel mondo di Elvis”, ha affermato Luhrmann, sceneggiatore e produttore oltre che regista.

Grazie alla sua vasta ricerca sul leggendario Presley, Luhrmann ha scoperto come lo strano legame tra i due uomini permettesse di comprendere meglio il trionfo di Elvis e le sue difficoltà personali. “Come dico spesso, il colonnello Parker non è mai stato un colonnello, non si chiamava Tom o Parker ma fu comunque un personaggio affascinante. Era un imbonitore che si proponeva di trovare un artista che potesse stregare il pubblico”, ha specificato il regista.

“Diciannovenne, Elvis Presley aveva vissuto per qualche tempo in una delle poche abitazioni per bianchi di un quartiere nero di Tupelo, nel Mississippi. Fu qui che, con alcuni amici del posto, si immerse nella musica dei bar, tra juke-box e raduni pentecostali evangelici. Andando avanti, Elvis attinse ispirazione da queste fonti unendole alla sua passione per la musica country”, ha proseguito Luhrmann nel presentare il suo film, Elvis. “Parker non aveva per nulla orecchio musicale ma fu completamente sbalordito dall’effetto che Elvis aveva sui giovani spettatori”.

“Parker era solito girare per le fiere che negli Stati Uniti degli anni Cinquanta davano sempre più spazio alla musica, principalmente country”, ha aggiunto il regista. “Era sempre alla ricerca dell’artista più straordinario in circolazione: di quello che gli avrebbe portato più soldi, che indossava il costume più stravagante, che entusiasmava il pubblico e che aveva una marcia in più… di qualcuno di eccezionale come Elvis”.

Il denaro fu dunque la motivazione che muoveva Parker. Senza dubbio, è stato il primo manager ad aver capito il potenziale finanziario della musica legato al merchandising.

Tom Hanks e Austin Butler in Elvis.
Tom Hanks e Austin Butler in Elvis.

L’Elvis di Butler

Protagonista di Elvis, il film di Baz Luhrmann, è il giovane attore Austin Butler nei panni di Elvis Presley.

“Quasi come un segno del destino, mi sono ritrovato a cantare Blue Christmas di Elvis il giorno di Natale a Los Angeles, due giorni prima che mi contattasse il mio agente per parlarmi del film”, ha ricordato Butler. “Ho messo tutto da parte per ottenere il ruolo: non c’era altra cosa che volessi. Ho allora maturato quasi un’ossessione per Elvis e il suo universo: ho cominciato a leggere e vedere tutto ciò che ho potuto sulla vita di Elvis, dei suoi amici e dei suoi parenti. E ho ascoltato in continuazione tutta la sua discografia. Ancor prima del provino, ho inviato a Luhrmann un video in cui suonavo il piano e cantavo Unchained Melody!”.

“Quando sono stato finalmente scelto, ho sentito il peso della responsabilità che avevo davanti”, ha continuato il giovane attore. “Mi ha preso l’ansia. Volevo essere all’altezza del personaggio e della sua famiglia, per rendergli il giusto omaggio: stavo indossando scarpe più grandi di me non cui non sarebbe stato facile camminare”.

“Austin ha intrapreso un viaggio straordinario per interpretare Elvis ma, soprattutto, per metterne in risalto l’essere umano che era”, ha commentato il regista Baz Luhrmann. “Come Marilyn Monroe non è solo una star del cinema, anche Elvis non è un semplice cantante. Il suo successo è stato fulmineo: è passato dall’essere un camionista al divenire l’uomo più famoso del mondo in un lampo”.

Dapprima noto solo nel sud degli States, due o tre anni dopo Elvis fu ospite di Ed Sullivan prima di divenire il mito il cui nome era sulla bocca di tutti e milionario da un giorno all’altro. La sua popolarità coincise con l’emergere di un mercato, molto florido, di adolescenti che si riconoscevano nei loro idoli alla radio e alla tv. La rapidità con cui arrivò al successo fu qualcosa di inedito per i tempi: Elvis inventò se stesso, anche se con gli anni trovò difficile rimanere al passo della sua stessa immagine.

Tuttavia, Butler è stato chiamato a far luce non solo sull’icona amata dalla gente ma anche sull’Elvis privato, sull’uomo che seduto al pianoforte intonava con l’aria triste Are You Lonesome Tonight?. In Elvis, il film di Luhrmann, emergono sia il lato intimo di Presley sia la sua umanità e la sua spiritualità.

Baz Luhrmann e Austin Butler sul set di Elvis.
Baz Luhrmann e Austin Butler sul set di Elvis.

Il colonnello Parker

Co-protagonista di Elvis, nuovo film del regista Baz Luhrmann è il premio Oscar Tom Hanks nei panni del colonnello Parker, che da anziano comincia a ricordare gli anni in cui ha vissuto fianco a fianco con Elvis.

La strada verso il successo di Elvis prese avvio nel momento in cui, durante il suo primo concerto pubblico, attirò l’attenzione del colonnello Tom Parker, il suo futuro manager. “Quando Elvis incontrò il colonnello Parker finì di essere legato al mondo fieristico del sud degli Stati Uniti”, ha evidenziato Luhrmann. “Il colonnello sapeva vendere anche il fumo, riuscendo a nascondere la realtà alle persone entusiasmandole. La sua era una sorta di manipolazione psicologica ed emotiva”.

Costantemente alla ricerca di artisti fuori dal comune, Parker scoprì per caso Elvis e rimase colpito dal modo in cui mescolava armoniosamente country, rhythm’n’blues e gospel. Ma a colpirlo non fu la musica che faceva, successivamente chiamata rock’n’roll. “Non gli importava della musica. Gli interessava come Elvis fosse in grado di elettrizzare il suo pubblico”, ha sottolineato ancora il regista.

“Se Elvis è ancora oggi famoso in tutto il mondo, il merito va in parte al colonnello Tom Parker”, ha dichiarato Tom Hanks. “Fu lui a notare l’effetto che Elvis aveva sulla gente e, specialmente, sulle donne”. Per prepararsi meglio al ruolo, Hanks ha avuto lunghe conversazioni con la sola persona al mondo che rappresentasse la fonte più attendibile: Priscilla Presley. “Mi aspettavo che mi raccontasse quanto nutrisse dei sospetti su Parker e invece mi ha detto che era un uomo meraviglioso, un mascalzone ma a modo suo”.

Tom Hanks e Baz Luhrmann sul set di Elvis.
Tom Hanks e Baz Luhrmann sul set di Elvis.

I genitori di Elvis

Nel film Elvis, Baz Luhrmann ha dovuto confrontarsi con altri personaggi realmente esistiti, a partire da Vernon e Gladys Presley, i genitori di Elvis con cui Parker si confrontò spesso. Come racconta il film, per attirare le attenzioni del giovane cantante, Parker approcciò prima i suoi genitori. A interpretarli sullo schermo sono gli attori Helen Thomson e Richard Roxburgh.

“Gladys era una donna molto semplice”, ha detto Thomson. “Conobbe la ricchezza solo quando il figlio divenne famoso ma per gran parte della sua vita era stata segnata dalla povertà. Era molto possessiva nei confronti del figlio: era tutto ciò che aveva. Aveva partorito due gemelli ma uno era morto: ciò fece sì che si attaccò in maniera quasi malsana ad Elvis, quello rimasto vivo. Tuttavia, la loro relazione fu piuttosto felice: Elvis non fu più lo stesso dopo la morte della madre”.

A differenza di Gladys, Vernon non fu molto presente nella vita del figlio. “Era un uomo molto riservato e dalla personalità complessa”, ha ricordato Roxburgh. “Passò anche degli anni in carcere quando Elvis era giovanissimo per aver falsificato un assegno. Quando il figlio guadagnò soldi e fama, era sotto shock. Accettò di buon grado la figura di Parker, capiva che Elvis aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura dei suoi affari. Tuttavia, non sempre capiva i progetti che questi aveva in mente per il figlio”.

Austin Butler, Helen Thomson, Tom Hanks e Richard Roxburgh in Elvis.
Austin Butler, Helen Thomson, Tom Hanks e Richard Roxburgh in Elvis.

Priscilla

“Non poteva esistere un film su Elvis Presley senza l’apporto di Priscilla Presley”, ha candidamente sostenuto Baz Luhrmann. “Per me è stato importante che Priscilla aderisse al mio progetto, in cui la sua figura aveva un peso decisivo. Interpretarla non era semplice: anche lei è stata un’icona, indipendentemente dal marito”.

A interpretare Priscilla in Elvis è Olivia DeJonge. “Priscilla ha attraversato diverse fasi della vita di Elvis”, ha commentato l’attrice. “Per me, amava profondamente il suo uomo, nonostante fosse spesso lontano da lei: non so come avrei reagito io al suo posto. Inizialmente, ha cercato di incarnare tutto ciò che Elvis si aspettava di trovare in una donna ma col tempo ha finito con l’affermare la sua singolarità. Ha capito che la sua vita con Elvis non era più quella a cui aspirava ma non ha mai smesso di amarlo”.

“La mia Priscilla – ha proseguito DeJonge – è una giovane e brillante donna che si innamora all’improvviso prima di ritrovarsi proiettata nella vita caotica di Elvis. Spesso è l’unico faro di ragione in mezzo a tanta confusione. Sposa dell’uomo più famoso del mondo, sarà duramente messa alla prova come moglie e come madre”.

Elvis: Le foto del film

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