Arriva in sala il 21 marzo distribuito da Europictures Eravamo bambini, il bel film di Marco Martani presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma. Prodotto da Minerva Pictures e Wildside (società del gruppo Fremantle) in collaborazione con Vision Distribution (società del gruppo Sky) e Sky, il film Eravamo bambini, come in puzzle emotivo e temporale, è una storia di amicizia. Ma è anche una storia di vite spezzate, di sangue e di un feroce countdown durato vent’anni in attesa di una vendetta che appare inevitabile.
Protagonisti ne sono gli attori Lorenzo Richelmy, Alessio Lapice, Lucrezia Guidone, Giancarlo Commare, Francesco Russo e Romano Reggiani. Con Massimo Popolizio in uno dei ruoli più belli del suo percorso artistico, il cast comprende anche il giovane attore Andrea Arru e la poliedrica Paola Lavini.
Eravamo bambini: I poster
1 / 7La trama del film
Con una sceneggiatura firmata da Massimiliano Bruno e Marco Martani, il film Eravamo bambini è liberamente tratto dal testo teatrale Zero dello stesso Bruno. La storia ci porta in un paese della costa calabrese, dove un pacifico trentenne (Russo) viene arrestato per aver minacciato con un coltello un carabiniere. Durante il suo interrogatorio si intrecciano le storie di altri quattro suoi coetanei, amici d’infanzia, tutti traumatizzati da un fatto di sangue a cui nel 2001 hanno assistito da bambini.
Un messaggio di uno di loro (Lapice) rompe la quotidianità perché manifesta l’intenzione di voler tornare nel paese calabrese per vendicarsi di qualcosa o qualcuno. Gli amici (Guidone, Richelmy e Reggiani) lasciano subito le loro vite “interrotte” per raggiungerlo ed impedirgli di fare qualche sciocchezza. Ma una volta arrivati in quel luogo di vacanze e di ricordi, abbandonato traumaticamente vent’anni prima, tutti si renderanno conto che il vero motivo che li ha spinti a ritrovarsi dopo tanto tempo sarà guardare in faccia l’orrore che hanno vissuto e fare finalmente i conti con quel trauma che non gli ha permesso di vivere una vita normale bensì l’ha trasformata in un inferno.
“Il lungo e complesso lavoro di scrittura della sceneggiatura ci ha permesso di mantenere il cuore emotivo del testo teatrale”, ha spiegato Martani. “Lo abbiamo, però, adattato al mezzo cinematografico, per dare vita sia a personaggi nuovi, sia per costruire una vera e propria impalcatura strutturale fatta di tre piani temporali che si alternano tra loro (l’interrogatorio al commissariato, il ricongiungimento improvviso dei sei amici nel paese calabrese e gli avvenimenti che ne determinano la loro amicizia vent’anni prima, da bambini) in un intreccio sempre più serrato, superando di fatto il concetto stesso di flashback. Come in un puzzle emotivo e temporale, abbiamo dato vita ad una vicenda di comune brutalità, aspra e improvvisa, come solo la vita autentica sa essere”.
“Per rappresentare questa storia corale sulla memoria, fatta di rimandi, di personaggi che si incontrano dopo tanto tempo, si scontrano ed attuano una vendetta, ho scelto un piccolo paese sulla costa da dove la storia ha origine. La chiave, nella ricerca delle location, è stata un posto dove a emergere non è tanto il paesaggio fisico, per quanto unico della regione Calabria, con l’inimitabile dualismo mare/montagna, quanto piuttosto il paesaggio umano ed emotivo”.
“Utilizzando il luogo nella sua incredibile fotogenia, senza tuttavia soffermarci su immagini calligrafiche e cartolinesche, con il direttore della fotografia abbiamo deciso di dare ad ogni linea temporale un mood cromatico diverso. Ma i differenti toni cromatici, man mano che il montaggio ci fa arrivare alle drammatiche battute finali, si uniscono, si fondono tra loro, fino a non far più percepire differenze temporali allo spettatore”.
Eravamo bambini: Le foto del film
1 / 19La clip in anteprima
“Eravamo bambini è un film altamente drammatico, in cui impersono uno dei protagonisti da ragazzino”, ci aveva anticipato Andrea Arru in un’intervista di qualche mese fa. “È una storia del tutto realistica e cruda, in cui ho cercato di utilizzare le mie note drammatiche, quelle a me più congeniali”.
Parole le sue a cui avevano fatto eco quelle di Giancarlo Commare, sempre da noi raggiunto, in merito al suo personaggio, Peppino, non certo facile: “Mi piace uscire dalla mia zona di comfort, altrimenti mi annoio. Mi piace sperimentare esperienze nuove e spero di continuare a proseguire così come sto cercando di fare, variando. Peppino è un personaggio che ha più ombre che luci. È un ragazzo che sostanzialmente è cresciuto non esternando ciò che vive: lavora per contenere le sue emozioni e i suoi sentimenti perché è incastrato in una realtà molto chiusa e, soprattutto, in casa sua”.
“Ha un padre (Massimo Popolizio, ndr) che lo tiene in gabbia sin da quando è piccolo spronandolo a essere sempre più “maschio” così come la società intorno vorrebbe. Il padre lo tratta, se vogliamo, come se fosse sempre un bambino e come tale Peppino conserva una certa purezza. Ma è oramai un uomo adulto, chiamato a prendere le sue decisioni, soprattutto dopo che il genitore lo incastra in qualcosa senza chiedergli il permesso”.
“Lo vediamo esternare le sue emozioni quando ritrova gli amici dell’infanzia in maniera inaspettata. Sono tutti rientrati in Calabria avvisandosi tra loro e lasciandolo fuori: pur rimanendoci male, quando li rivede, in lui si riaccende una luce negli occhi che, comunque, non ha mai perso. È in quell’attimo che rivediamo una punta di quel bambino che è stato e che porta ancora con sé”.
TheWom.it vi presenta oggi una clip in anteprima esclusiva del film Eravamo bambini. La scena in questione è quella che vede gli altri cinque amici - Lapice, Richelmy, Guidone, Reggiani e Russo - ritrovarsi per la prima volta dopo tanto tempo in pizzeria.