Mentre in Italia ci godiamo le avventure di Gigolò per caso, in Francia ha debutta una serie tv che prossimamente vedremo anche in Italia su Prime Video dal titolo che non lascia dubbi sulla trama Escort Boys. Remake di un racconto israeliano noto in tutto il mondo, la serie tv Prime Video Escort Boys ha per protagonisti gli attori Guillaume Labbé, Thibault Evrard, Simon Ehrlacher e Corentin Fila nei panni di quattro amici che, nel pieno della campagna della Camargue, decidono di vendere i loro corpi per tirare a campare, accontentando i desideri delle loro clienti.
Marysole Fertard, Fleur Copin e Nadia Roz completano il cast della serie tv Prime Video Escort Boys, arricchita dalla partecipazione speciale di alcune star del panorama internazionale: Carole Bouquet, Rossy de Palma, Zahia Dehar, Kelly Rutherford, Amanda Lear, Sarah Stern, Caterina Murino e Pascale Arbillot.
La prostituzione maschile
Nella splendida cornice della regione della Camargue, quattro uomini decidono di vendere i loro servizi per soddisfare un manipolo di clienti armate di desideri ed esigenze a volte particolari. È questa la premessa della serie tv Prime Video Escort Boys, remake dell’israeliana Milk & Honey del 2018. Nei sei episodi da quaranta minuti, il racconto è uno specchio divertente e attento dei bisogni di oggi: se da un lato si segue la ricerca di una propria identità dei quattro protagonisti, dall’altro lato si esplora un tema delicato come quello del piacere femminile.
“In epoca Me Too, sono cambiate molte cose”, ha raccontato in un’intervista il regista Ruben Alves. “I desideri, le aspettative e le fantasie rimangono le stesse ma le app hanno sconvolto ogni tipo di priorità o approccio. Nella serie, non banalizziamo la prostituzione e non la elogiamo: vogliamo semplicemente capire cosa accade nell’intimità delle persone e mostrare che non necessariamente è qualcosa di sporco”.
“La prostituzione maschile è spesso un tabù. Non se ne parla troppo e non si conosce abbastanza. Solitamente, tende a far ridere come argomento ma, nel momento in cui c’è un’accesa discussione sul patriarcato, ho trovato interessante poter parlare di desiderio femminile e affermare che non è un problema se le donne decidono di pagarsi un uomo per essere soddisfatte sessualmente”.
Il desiderio femminile
“Ogni protagonista ha un suo percorso, differente da quello degli altri”, ha proseguito il regista della serie tv Prime Video Escort Boys. “A spingerli verso la loro vita è la sorella minore di uno di loro ma ognuno ha l’esigenza di capire chi è. C’è chi torna alle proprie radici, chi deve gestire la sua doppia vita, chi deve fare i conti con un passato difficile e chi invece è disposto a tutto pur di sfuggire alla sua condizione sociale. E forse è proprio questo uno dei temi fondamentali del racconto: scappare da un quotidiano per tutti privo di incanto. Per certi versi, questa è una storia di formazione: all’inizio sono trentenni ma non ancora uomini: saranno le donne e gli incontri ad aiutarli a crescere, sconvolgendone anche gli ideali di vita e la loro idea di mascolinità”.
“Ogni episodio ha poi per protagonista una cliente diverse. Sono tutte interpretate da grandi star che rappresentano ognuna un modo diverso di essere donna. E sono tutte attrici con cui da sempre avrei voluto lavorare, ha proseguito Alves. “Non si cade mai nella trappola della vergogna o della colpevolizzazione. Odio il giudizio e lo trovo terribile, così come trovo esasperante la parola tolleranza: bisognerebbe semplicemente accettare che siamo tutti unici. Sarebbe quella la più grande fonte di arricchimento”.
Sebbene si chiami Escort Boys, la serie tv Prime Video esplora la sessualità delle donne. “Volevo parlare del desiderio femminile. Tutte le clienti, attraverso le loro richieste, cercano qualcosa che manca loro: un fantasma, affetto, un po’ di tempo o solo una spalla su cui piangere… senza porsi il problema del consenso: pagano per quel servizio. In più, ho ritenuto fondamentale mostrare come una donna, anche se in coppia, possa concedersi fantasie extra per esplorare qualcos’altro e trovare un proprio equilibrio. Senza pregiudizio alcuno”.