Il 14, 15 e 17 novembre Rai 1 trasmette le tre puntate della serie tv evento Esterno Notte, diretta da Marco Bellocchio. È prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, con Simone Gattoni per Kavac Film, in collaborazione con Rai Fiction, in coproduzione con Arte France.
Esterno Notte è il racconto dei tragici giorni del rapimento di Aldo Moro, visti attraverso i molteplici punti di vista dei personaggi che di quella tragedia furono protagonisti e vittime. Marco Bellocchio, dopo Buongiorno, notte, torna su quelle drammatiche pagine della nostra storia nazionale con un nuovo originale sguardo.
Una serie tv evento
Presentata fuori concorso al Festival di Cannes 2022 e acclamata a New York e Londra nonché premiata al Film Festival di San Paolo, Esterno Notte sarà premiato agli EFA, gli Oscar europei, con l’Award for Innovative Storytelling (il premio per la narrazione più innovativa) a Marco Bellocchio.
Che la serie tv di Rai 1 Esterno notte fosse un evento vero e proprio lo si è capito già nel momento della presentazione allo scorso Festival di Cannes, accompagnata da un’inedita uscita in sala in due differenti parti (grazie alla distribuzione di Lucky Red). Un cast unico, capitanato da Fabrizio Gifuni, mette in piedi una delle pagine più scure della Storia d’Italia del Novecento: l’omicidio di Aldo Moro, il cui cadavere è stato rinvenuto a Roma il 9 maggio 1978 dopo una prigionia durata 55 giorni per mano delle Brigate Rosse.
“Non so se definirla serie tv”, ha dichiarato Carlo Fuortes, amministratore delegato della Rai. “Marco Bellocchio riesce a raccontare in maniera assolutamente fuori dall’ordinario uno dei momenti più drammatici della nostra Repubblica grazie alla complicità di un gruppo di attori incredibili”. A fianco di Gifuni troviamo infatti Margherita Buy, Toni Servillo, Fausto Russo Alesi, Gabriel Montesi e Daniela Marra, tra i tanti. “Esterno Notte è un evento che diventerà patrimonio ancora una volta del servizio pubblico”, ha fatto eco Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction. “Marco Bellocchio è riuscito a rendere tutta la drammaticità di quei 55 giorni, che ancora non abbiamo superato”.
Esterno Notte: I poster cinematografici
1 / 2La trama di Esterno notte
Ma cosa racconta nello specifico la serie tv di Rai 1 Esterno notte? L’anno è 1978, uno dei più violenti del nostro Paese. Violenza di piazza, rapimenti, gambizzazioni, scontri a fuoco, attentati. L’anno del rapimento e dell’omicidio del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, da parte delle Brigate Rosse, l’organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra costituitasi nel 1970 per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo. L’anno in cui sta per insediarsi, per la prima volta in un paese occidentale, un governo sostenuto dal Partito Comunista (PCI), in una storica alleanza con la Democrazia Cristiana.
Aldo Moro, il suo Presidente, è il principale fautore di questo accordo che segna un passo decisivo nel reciproco riconoscimento con il più grande partito comunista in Occidente guidato da Enrico Berlinguer. Proprio nel giorno dell’insediamento del Governo che con la sua abilità politica è riuscito a costruire, il 16 marzo 1978, sulla strada che lo porta in Parlamento, Aldo Moro e gli uomini della sua scorta cadono in un agguato in via Fani a Roma. Il presidente della Dc viene rapito e l’intera scorta sterminata. È un attacco diretto al cuore dello Stato.
La sua prigionia durerà cinquantacinque giorni, scanditi dalle lettere di Moro e dai comunicati dei brigatisti. Cinquantacinque giorni di speranza, paura, trattative, fallimenti, buone e cattive azioni. Cinquantacinque giorni al termine dei quali il suo cadavere verrà abbandonato in un’automobile in via Caetani, esattamente a metà strada tra la sede della Democrazia Cristiana e quella del Partito Comunista Italiano.
La prima volta di Bellocchio
Esterno notte, proposta da Rai 1, segna anche il debutto del regista Marco Bellocchio nel mondo delle serie tv. Ma come si è trovato uno dei nostri registi più amati al mondo con la serialità lo ha spiegato lui stesso nel corso della presentazione della serie tv, a cui TheWom.it ha preso parte: “Mi sono trovato bene. Le cose che ci coinvolgono sono sempre delle belle avventure".
"Poi, naturalmente, ci sono stati tanti incidenti o imprevisti ma anche il sentimento di poter far meglio: il tempo sembrava sempre insufficiente. Però, è stato fatto un buon lavoro: lo abbiamo capito subito, dalle prime proiezioni: c’erano una vibrazione, un interesse e un coinvolgimento che non potevamo prevedere prima sia da parte di coloro che avevano vissuto quel momento sia da parte dei giovani”.
“Ero rimasto molto colpito da un articolo di Filippo Ceccarelli su Aldo Moro del 20 settembre ’71 di Repubblica e da quella foto del Presidente sulla spiaggia di Maccarese in mezzo a mamme e bambini e papà in costume da bagno del 1971, e lui in doppiopetto e cravatta… E poi sotto una seconda foto su un motoscafo guidato dalla moglie, donna forte, fiera che si è portata nella tomba tanti misteri. Sono l’esterno, il controcampo di un Moro prigioniero e poi giustiziato dalle BR nel 1978, su cui avevo fatto il film, in interno, Buongiorno notte. Sentivo che era importante, almeno per me (non per l’Italia, non ho questa presunzione) dopo Il Traditore, ritornare sull’argomento”, ha spiegato Bellocchio.
I protagonisti
In Esterno Notte, la serie tv evento proposta da Rai 1, Fabrizio Gifuni interpreta Aldo Moro, figura che aveva impersonato anche a teatro. “Sono tanti anni che, per scelta o per fatalità, ho incontrato attraverso il mio lavoro questa figura così importante della storia del nostro Paese, forse la più importante della seconda metà del Novecento italiano. Nella serie tv, abbiamo cercato di capire cosa ha che fare la sua storia con noi oggi ma soprattutto di ricucire pazientemente i fili di una memoria che è stata fatta a pezzi negli ultimi decenni, con una certa spudoratezza e con una certa violenza. È stato suggerito alle nuove generazioni che la memoria è una cosa inutile e noiosa, divisiva, qualcosa di cui è meglio cancellare le tracce”.
Ma Esterno Notte non ha solo il punto di vista di Aldo Moro. Uno degli aspetti più interessanti della serie tv è quello di riportare i diversi stati d’animo e sguardi di chi quella vicenda l’ha vissuta dall’inizio, a cominciare da quelli di Nora Schiapparelli, la moglie di Moro impersonata da Margherita Buy. “Per me è stata un’emozione incredibile che spero rimandi a quella che Nora ha sentito e patito realmente”, ha sottolineato l’attrice. “Sono entrata all’interno di una famiglia in cui c’erano sentimenti, modi di parlare e modi di confrontarsi diversi da quelli di oggi. Nora era molto poco contenta della dimensione in cui era finita. Bellissima, per carità, ma con un marito che sentiva lontano. Ha vissuto una vita che forse non voleva e un dolore reso ancora più forte per l’incapacità e l’impossibilità di cambiare le sorti della vicenda”.
Toni Servillo dà corpo a Papa Paolo VI, celebre per un appello che fece agli uomini delle Brigate Rosse. “Paolo VI è un personaggio che ricorda figura importanti della drammaturgia, anche teatrale. Con Moro ha vissuto un rapporto particolare, quasi da padre e figlio, e si ritrova a sopportare in maniera aspra e violento il conflitto tra il senso della responsabilità e la misericordia”.
Fausto Russo Alesi porta in scena invece Francesco Cossiga, l’allora Ministro degli Interni, fautore della linea della cosiddetta fermezza. “Mi emoziona il pensiero che l’Italia vedrà insieme questo lavoro: è stato per me un onore prendervi parte. Marco Bellocchio mi ha guidato nel cercare di restituire un personaggio così complesso, poderoso e anche misterioso, combattuto tra la ragione umana e la ragione di Stato”.
Valerio Morucci, il capo delle BR, è supportato da Gabriel Montesi. “Quella di Morucci è una personalità molto complessa, emblematica ed enigmatica, che faccio fatica a spiegare e a capire. Per me è stata un’esperienza difficilissima che ho vissuto con grandissimo entusiasmo insieme a Daniela Marra, che interpreta la brigatista Adriana Faranda”. “Quello di Adriana è un personaggio che vive un dramma molto forte: ha un conflitto interiore che si acuisce sempre di più. Ed è dovuto a una scelta estrema e quindi all’abbandono della sua identità individuale e della sua vita di madre”, ha fatto eco Marra.