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Adam Driver e Penelope Cruz ricostruiscono l’anno orribile di Enzo Ferrari nel film in concorso a Venezia

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In gara per il Leone d’Oro al Festival di Venezia, il film Ferrari di Michael Mann si concentra sul 1957, un anno particolarmente insidioso dal punto di vista lavorativo e personale per il leggendario Enzo Ferrari.
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Ferrari è il nuovo film del maestro Michael Mann presentato in concorso al Festival di Venezia 2023. Con protagonisti gli attori Adam Driver, Penélope Cruz e Shailene Woodley, il film Ferrari porta a Venezia la vera storia di Enzo Ferrari portandoci durante l’estate del 1957 a Modena.

Enzo Ferrari (Driver), ex pilota e costruttore delle auto più famose al mondo, sta vivendo una crisi personale e professionale. L’azienda che dieci anni prima aveva creato dal nulla è in grave difficoltà e anche il matrimonio con la moglie Laura Garello (Cruz) sta diventando sempre più tempestoso dopo la morte del loro unico figlio Dino e la scoperta dell’esistenza di Piero, il figlio che Ferrari aveva avuto da una relazione extraconiugale con Lina Lardi (Woodley). In cerca di riscatto, il “Drake” in uno dei momenti più cruciali della sua vita prende decisioni rischiose e decide di scommettere tutto su una gara di velocità che si disputa in Italia: la leggendaria Mille Miglia.

Una meraviglia poetica e spettacolare

Michael Mann mette la sua padronanza della tecnica e della narrazione al servizio di un dramma emotivo ed elegante ripercorrendo nel film Ferrari, in concorso a Venezia e dal 30 novembre nelle sale italiane grazie a 01 Distribution, la vita del leggendario produttore di automobili e imprenditore Enzo Ferrari. Concentrandosi sia sul suo percorso professionale sia su quello privato, parte da un momento cruciale dell’esistenza dell’uomo: il 1957, anno in cui il matrimonio di Enzo e Laura comincia a incrinarsi irreversibilmente a causa della passione dell’uomo per le donne e della recente tragica morte del loro figlio.

L’instabile relazione in casa Ferrari è in rotta di collisione con la sfera lavorativa di Enzo, chiamato ad affrontare alcune cruciali decisioni: in primis, la pressione finanziaria per aumentare la produttività. Il che significa che Enzo deve andare contro il suo stesso desiderio di produrre solo auto da corsa. Ma a ciò si aggiungono anche i preparativi per l’insidiosa Mille Miglia e il suo percorso su strada aperta.

Intrecciando le varie linee narrative, Mann realizza con Ferrari un film ora elegiaco ora spettacolare che, come il pubblico di Venezia vedrà, culmina in una corsa tanto esilarante quanto terrificante attraverso il paesaggio del Nord Italia (con un montaggio visivo e sonoro straordinario che punta sul rumore delle macchine sullo sfondo di un paesaggio a dir poco bucolico).

Ad aiutare il regista è un cast in stato di grazia che, oltre a Driver, Cruz e Woodley, punta su attori come Gabriel Leone, Patrick Dempsey e Jack O’Connoll, ma anche le riprese esterne effettuate a Modena, città natale dello stesso Ferrari.

"Molto tempo prima di girare Ferrari, ho avuto l’opportunità di camminare nelle stanze della casa di Enzo. Vedere i suoi diari, conoscere le sue abitudini, meravigliarmi della carta da parati nella camera da letto in cui Laura ha trascorso gli ultimi anni della sua vita, fare delle domande al loro medico, incontrare la nipote di Lina, capire il suo modo di fare e la sua modernità, sedermi sulla poltrona da barbiere di Enzo, camminare sui marciapiedi del suo quartiere e abitarci, esplorare le luccicanti parti meccaniche di un motore Lampredi V12 e le sculture dei modelli da corsa degli anni Cinquanta. E, cosa più importante, interagire con il figlio di Enzo, Piero, da cui ho imparato e assorbito così tanto", ha commentato Mann.

"Ho cercato di far rivivere le passioni e il fascino di Enzo, la sua arguzia pungente, la devastante perdita del figlio, le sfuriate teatrali, il bisogno di un rifugio emotivo, la tragedia, la monumentale scommessa su una singola gara e la lotta per la sopravvivenza: tutti elementi che sono entrati in collisione in quattro mesi del 1957".

Ferrari: Le foto del film

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L’anno orribile di Ferrari

Il 1957 fu un anno molto particolare per Enzo Ferrari, come raccontato dal film di Michael Mann in concorso a Venezia 80. Ferrari era già una figura di spicco nel mondo delle auto da corsa e delle competizioni, dove piloti bravi e talentuosi sceglievano di guidare le Ferrari con un solo obiettivo in testa: vincere.

Tuttavia, proprio quell’anno fu uno dei peggiori nella vita di Enzo. Durante la Mille Miglia a cui decise di partecipare ci fu un incidente molto grave (la tragedia di Guidizzolo) che causò la morte degli occupanti della Ferrari 335 n. 531 e di nove spettatori: le autorità accusarono dunque Ferrari di aver fatto cose che non erano sicure durante la gara. Ciò fece sì che Enzo ebbe diversi problemi sia con la legge sia con gli organizzatori delle gare automobilistiche tanto che, alla fine, decise di chiudere la squadra di corse che aveva creato, senza però smettere di costruire auto fantastiche e di successo.

Anche sul fronte privato, il 1957 può essere considerato un anno orribile per Enzo. Era sposato con Laura, una donna dal carattere non sempre facile e da sempre coinvolta nelle vicende aziendali, e da lei aveva avuto un figlio, Dino. Il 30 giugno 1956, Dino però era morto a soli 24 anni a causa della distrofia di Duchenne. La perdita del suo ragazzo fu un duro colpo per Enzo, che lo amava così tanto da aver dato il suo nome anche a una serie di motori Ferrari.

Ma il destino beffardo fece sì che si scoprisse proprio nel 1957 che Enzo era padre di un altro figlio, Pietro, avuto da Lina Lardi, quella che passerà alla storia come il grande amore della sua vita. Enzo e Lina si erano conosciuti nel 1924 quando lei aveva solo quattordici anni. Si rincontrarono qualche anno dopo, nel 1929, quando Lina era stata assunta come impiegata negli uffici della Carrozzeria Orlandi di Modena, dove Ferrari portava a far carrozzare gli autotelai. Allora Enzo aveva 31 anni e da sei era sposato con Laura ma Lina lo conquistò subito con i suoi modi gioviali e riservati, che portavano spensieratezza nella sua vita, segnata in quel periodo da un matrimonio di per sé già in crisi.

Nel 1945, i due ebbero un figlio, Piero, che Lina crebbe lontano dai riflettori e non cercando mai nulla. Fu solo dopo la morte di Laura nel 1978 che Enzo chiamò Lina e Piero, oggi a capo della Ferrari, a vivere con sé nella sua casa di Modena.

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