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Finalmente l’alba: Ambizioni e vanità nel film di Saverio Costanzo in concorso a Venezia

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Saverio Costanzo porta in concorso a Venezia 80 il film Finalmente l’alba, la storia della lunga notte di una giovane aspirante attrice italiana in compagnia di un gruppo di attori americani. In sala a dicembre.  

Viene presentato in concorso al Festival di Venezia Finalmente l’alba, il nuovo film di Saverio Costanzo, figlio del compianto Maurizio e regista tra le altre cose della serie tv L’amica geniale. Con Finalmente l’alba Costanzo ritorna in concorso a Venezia a ben nove anni di distanza dall’ultima volta, da quando ha portato Hungry Hearts, sottovalutato film con Adam Driver e Alba Rohrwacher (compagna del regista).

Prodotto da Wildside con Rai Cinema, Finalmente l’alba è interpretato da Lily James, Rebecca Antonaci, Joe Keery, Rachel Sennott, Alba Rohrwacher e Willem Dafoe. Arriverà nelle nostre sale il 14 dicembre grazie a 01 Distribution.

La trama del film

Finalmente l’alba, film in concorso a Venezia 80, è il viaggio lungo un’intensa notte della giovane aspirante attrice italiana Mimosa (Rebecca Antonaci) che, nella Cinecittà degli anni Cinquanta (la cosiddetta Hollywood sul Tevere), diventa la protagonista di ore per lei memorabili. Una notte che da ragazza la trasformerà in donna.

Mimosa è una ragazza semplice e per nulla sofisticata. È sul punto di fidanzarsi con un uomo che piace più alla sua famiglia perché è benestante che a lei quando si reca a Cinecittà per sottoporsi a un provino come comparsa. “Viene così catapultata in una lotte infinita durante la quale scopre se stessa”, ha spiegato Costanzo in un’intervista a Variety. “Ritrova la parte più coraggiosa del suo io interiore e raggiunge la consapevolezza di sé grazie all’incontro con un gruppo di attori americani che stanno girando un sandalone egiziano a Cinecittà”.

Dall’omicidio Montesi al film

Finalmente l’alba, che porta Costanzo per la terza volta in concorso a Venezia (la prima è stata con La solitudine dei numeri primi), “è un film sul mondo dello spettacolo. E quindi sulle ambizioni e sulla vanità. Tutta la storia di svolge poco prima dell’uccisione di Wilma Montesi, una giovane aspirante attrice il cui cadavere seminudo venne ritrovato nell’aprile del 1953 su una spiaggia fuori Roma. Trattandosi del primo caso di omicidio di una giovane donna, suscitò parecchio clamore mediatico in Italia”.

“Inizialmente volevo scrivere un film sull’omicidi. La stampa speculò sulla vicenda, che coinvolgeva personalità della politica e dello spettacolo, e nel pubblico nacque un’ossessione che presto diventò indifferenza. La vittima scomparve dalle cronache per fare posto alla passerella dei suoi possibili carnefici”, ha proseguito Costanzo.

“Poi, come accade spesso scrivendo, l’idea iniziale è cambiata e piuttosto che far morire un’innocente ne ho cercato il riscatto. Mi piace infatti pensare che Finalmente l’alba sia un film sul riscatto dei semplici, degli ingenui, di chi è ancora capace di guardare il mondo con stupore. La protagonista Mimosa è un foglio bianco, su cui ognuno dei personaggi in cui s’imbatte scrive la sua storia, senza paura di essere giudicato".

"Mimosa è una ragazza semplice, una giovanissima comparsa di Cinecittà che nella Roma degli anni Cinquanta accetta l’invito mondano di un gruppo di attori americani e con loro trascorre una notte infinita. Ne uscirà diversa, all’alba, scoprendo che il coraggio non serve a ripagare le aspettative degli altri, ma a scoprire chi siamo”.

I protagonisti

Nel film Finalmente l’alba, in anteprima mondiale a Venezia 80, la protagonista Mimosa è interpretata da Rebecca Antonaci. Nata a Viterbo nel 2004, la giovane attrice, cantautrice e performer, ha alle spalle già diverse esperienze nel mondo del teatro, della pubblicità e della televisione, dove l’abbiamo vista ad esempio nelle serie tv Lea, un nuovo giorno e Luce dei tuoi occhi.

Lily James interpreta invece Josephine Esperanto, un’attrice di Hollywood sulle scene da molti anni. Proprio perché ha cominciato a recitare da giovane, mal si adatta ai nuovi stili di recitazione che sono molto più realistici. Tragico e molto femminile, il suo è un personaggio molto seducente.

A Joe Kerry spetta il compito di portare in scena un giovane attore di nome Sean Lockwood, quasi un esordiente se paragonato a Josephine. Sean nel corso della storia sarà alle prese con due personaggi da portare sullo schermo: un soldato americano in un film sulla liberazione di Roma dai tedeschi e un principe mesopotamico in quello a sfondo egiziano (in cui “recita” anche Rachel Sennott). Durante la lunga notte, farà i conti con le sue insicurezze sia come attore sia come uomo.

Willem Dafoe, infine, da corpo a Rufus Priori, un gallerista d’arte americano che vive a Roma ed è diventato amico di Josephine. I due si erano conosciuti qualche anno prima mentre lei stava girando un musical intitolato Passeggiata romana. Nel corso della lunga notte, Rufus fungerà quasi da Caronte, essendo la persona che guiderà l’intero gruppo.

Finalmente l'alba: Le foto del film

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