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Folle d’Amore: Laura Morante e Rosa Diletta Rossi sono Alda Merini nel film di Rai 1

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Folle d’amore – Alda Merini è il film tv di Rai 1 che racconta la biografia di uno dei poeti più amati di sempre, soprattutto dai giovani: Alda Merini. Vediamone il trailer e le prime immagini.
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Folle d’amore – Alda Merini è il film diretto da Roberto Faenza in onda il 14 marzo su Rai 1. Coproduzione Rai Fiction e Jean Vigo Italia, il film di Rai 1 Folle d’amore – Alda Merini vede le attrici Laura Morante e Rosa Diletta Rossi interpretare il ruolo di uno dei poeti italiani più amati di sempre. Nel cast, anche Federico Cesari, Sofia D’Elia, Mariano Rigillo, Luca Cesa, Alessandro Fella, Giorgio Marchesi, Francesco Beggio e Ludovico Succio.

La trama del film

Con una sceneggiatura firmata da Roberto Faenza e Lea Tafuri (con la consulenza di Arnoldo Mosca Mondadori, Ambrogio Borsani e del professore Paolo Milone), il film di Rai 1 Folle d’amore – Alda Merini ci porta a Ripa di Porta Ticinese, sui Navigli, dove c’è un appartamento la cui porta è sempre aperta. A varcarla sono spesso intellettuali, cantanti, giornalisti, ma anche semplici curiosi. Sono tutti lì per lei, Alda Merini (Laura Morante): 70 anni, unghie smaltate, sigaretta sempre accesa, un caos in cui si trova a suo agio. Ma cosa la rende così speciale? La sua poesia, certo, ma forse anche la sua vita senza mezze misure, che è lei stessa a raccontare, con ironia e sagacia, a un giovane intellettuale, Arnoldo.

Milano, dopoguerra. Alda (Sofia D’Elia) è un’adolescente con una sensibilità spiccata e il dono di scrivere poesie, che la madre, donna severa, non comprende, e che il padre forse non incoraggia abbastanza. Il suo desiderio di continuare gli studi viene frustato quando non viene ammessa al liceo classico: un’umiliazione che trasforma la sua vocazione per la poesia in ossessione.

È una sua ex insegnante a darle l’occasione della vita: porta le sue poesie al critico Giacinto Spagnoletti (Ludovico Succio), che ne rimane ammirato e la invita nel suo salotto letterario. Le poesie di Alda (Rosa Diletta Rossi) vengono lette e apprezzate e ben presto arrivano anche le prime pubblicazioni: il suo talento precoce e inspiegabile ne fa una vera enfant prodige. In quel circolo Alda trova anche il suo primo amore, lo scrittore Giorgio Manganelli (Alessandro Fella). Dieci anni più grande di lei e sposato, ma ad Alda non importa: lo ama con tutta se stessa, con furore totalizzante e quello sarà per sempre il suo modo di amare.

Incapace di starle accanto, Giorgio la lascia. Alda è disperata ma riesce a risollevarsi, come sempre farà nella vita. Incontra un altro uomo, diversissimo da lei per interessi e mentalità, ma che diverrà suo marito: Ettore Carniti (Luca Cesa).

Alda prova ad essere moglie e madre secondo tradizione, ma la sua natura è diversa. Litigano spesso. A questo si aggiunge il fatto che l’attenzione del mondo letterario nei suoi confronti sta scemando e Alda non riesce a trovare nessuno che pubblichi le sue nuove raccolte. È così che pian piano precipita nella psicosi, fino al giorno in cui, dopo una grave crisi di nervi, il marito la fa ricoverare. Non immagina che Alda rimarrà in manicomio, tra un ricovero e l’altro, per ben dodici anni.

Anni di buio, sofferenza, cure pesanti e perdita di contatto con il mondo. A salvarla sarà il rapporto con il Dottor Enzo Gabrici (Giorgio Marchesi), lo psichiatra che l’ha in cura: è lui a spingerla a riprendere l’attività poetica dopo anni di silenzio, regalandole persino una macchina da scrivere. Scrivendo, attraverso le parole che bruciano la pesantezza della vita, Alda riesce a trasfigurare il dolore e la malattia e a vincerli.

Rimasta vedova, Alda sposa il poeta Michele Pierri (Mariano Rigillo), che ha molti anni più di lei, e si trasferisce da lui a Taranto. Ma la felicità non dura a lungo, perché Michele muore poco dopo. Rientrata a Milano, Alda non si dà per vinta e si afferma come una delle figure di riferimento della vita culturale italiana.

Folle d'amore: Alda Merini

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Le note di regia

“Se è vero che Alda Merini ha ottenuto in vita molti riconoscimenti e attestati di stima in ambito letterario, è pur vero che la sua poetica, tutt’altro che popolare in senso stretto, ha conquistato il cuore di un vasto pubblico, anche nelle generazioni giovani”, ha spiegato Roberto Faenza, il regista del film di Rai 1 Folle d’amore – Alda Merini.

“Ecco perché è interessante raccontare come Alda sia riuscita a tradurre in versi un immaginario straordinariamente ricco e universalmente riconoscibile. La modalità scelta è quella di raccontarne la biografia nei suoi momenti salienti, per farla conoscere come donna e madre (molto amata dalle figlie, nonostante una condotta ben poco convenzionale), prima ancora che come poeta”.

“Alda ha scritto poesie bellissime che hanno toccato il cuore e l’anima di tanti, seppur vivendo un’esistenza tormentata senza perdere l’ironia e la capacità di amare nonostante i ricoveri psichiatrici. In lei hanno convissuto l’inquietudine e la vis terapeutica della poesia. Anche per questo motivo è importante raccontare la sua storia al grande pubblico, specie in questo momento di grandi turbamenti".

Il regista Roberto Faenza.
Il regista Roberto Faenza.
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