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Un film immagina l’ultima sessione di Freud su una domanda esistenziale: esiste Dio?

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Prossimamente in Italia, il film Freud immagina un incontro tra il padre della psicanalisi moderna e lo scrittore di Le cronache di Narnia. Il motivo? Confrontarsi sull’esistenza di Dio.
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In Italia arriverà solo nel corso del 2024 grazie ad Adler Entertainment ma nei cinema americani è appena uscito il film Freud, diretto da Matthew Brown. Interpretato dal due volte premio Oscar Anthony Hopkins, Matthew Good e Liv Lisa Fries, il film Freud ci porta alla vigilia della Seconda guerra mondiale quando l’ormai anziano padre della psicoterapia moderna, Sigmund Freud, invita l’iconico autore C.S. Lewis per un dibattito sull’esistenza di Dio.

Esplorando la particolare relazione di Freud con la figlia lesbica Anna e l’insolito amore di Lewis per la madre del suo migliore amico, il film intreccia passato, presente e fantasia.

La trama del film

Mentre una nuova guerra mondiale si profila all’orizzonte, due eminenti figure si scontrano sulla domanda più grande di tutte: esiste Dio? È questo l’assunto di base del film Freud, che ci porta nel settembre 1939 quando l’Inghilterra dichiara guerra alla Germania. Il padre della psicoanalisi, Sigmund Freud (Anthony Hopkins), convoca lo scrittore e teologo di Oxford C.S. Lewis (Matthew Goode) a casa sua.

Freud e la sua famiglia, inclusa la figlia Anna (Liv Lisa Fries), anche lei psicoanalista, sono fuggiti da Vienna e dall’invasione delle forze mlitari di Hitler; Lewis, il cui ciclo di libri su Narnia lo porterà al successo, è un ex ateo ora devoto cristiano. Freud intende dibattere con Lewis riguardo alle opinioni del giovane uomo e al danno, riflesso nelle atrocità naziste, che la convinzione incrollabile provoca. Ma Lewis con coraggio risponde alle sue argomentazioni, alimentando l'intensità con cui l’ottantatreenne Freud affronta la conversazione.

Nel frattempo, Anna Freud pianifica di rivelare a suo padre come il loro intenso legame l'abbia influenzata e la sua relazione con l’amata Dorothy Tiffany Burlingham (Jodi Balfour), con cui ha anche avviato un centro per la psicologia dell'infanzia. È essenziale per Anna raccontare tutto a suo padre - che ha passato anni ad analizzare Anna, così come altri membri della famiglia - perché il cancro alla mandibola che Freud ha combattuto per anni sta peggiorando, e il famoso psicoanalista ha intenzione di suicidarsi prima che il dolore diventi insopportabile.

La mortalità di Freud e ciò in cui Lewis crede dopo la morte alimentano ulteriormente la loro discussione, facendo sì che i due uomini si scontrino e si interroghino reciprocamente su scienza, fede, amore, condizione umana e ciò che divide - e potenzialmente unisce - le aspirazioni della mente e i bisogni dell'anima.

Freud è un film che esplora domande che riguardano tutti noi, e racconta un momento storico che riecheggia conflitti attuali, cercando di comprendere il libero arbitrio, la fede e la mortalità, ed esplorando come due intelletti rinomati trovino un collegamento attraverso una differenza di pensiero apparentemente insormontabile.

Il poster originale del film Freud.
Il poster originale del film Freud.

L’ultima sessione di Freud

“Al di là della mia personale curiosità intellettuale e della propensione nei confronti di Freud in quanto figlio di uno psichiatra, riconosco profondamente quanto questa storia sia incredibilmente attuale e importante”, ha sottolineato Matthew Brown, il regista del film.

“Viviamo in un'epoca strana e surreale, polarizzata a livello ideologico, dove ognuno è bloccato nelle proprie posizioni. Non c'è rispetto per i punti di vista degli altri; eppure, sembra che la gente abbia sete di dialogare. Nel film, abbiamo questi due titani con punti di vista diametralmente opposti che scelgono di confrontarsi rispettosamente sulle loro posizioni riguardo a Dio. La bellezza della storia sta nel fatto che, pur non offrendo risposte definitive, è solo attraverso la conversazione che diventa possibile una crescita personale per ognuno di loro. Volevo realizzare un film che fosse emotivo, stimolante dal punto di vista intellettuale e creativo, che ponesse grandi domande e scrutasse profondamente il cuore della condizione umana: l'amore, la fede e la mortalità”.

“Ambientato sull'orlo della guerra, sapevo che il film doveva anche avere un senso di urgenza molto reale; gli interessi personali riflettono il peso della guerra imminente e ciò che sta accadendo tra Freud e Lewis è fondamentale per tutti noi in qualche modo. In qualche modo, ho provato a immaginare l’ultima sessione di Freud, un uomo che, prossimo alla morte, è consapevole della sua ultima possibilità di confrontarsi con i suoi stessi difetti e con l'intolleranza verso sua figlia, Anna. Sapevo che la complessa relazione padre-figlia, derivante da una perdita personale e piena di questioni etiche, sarebbe stata parte del film”.

“Il trauma che Lewis si portava dalla Prima Guerra Mondiale ha influenzato i suoi rapporti personali e, in particolare, quello con Janie Moore, madre di un commilitone deceduto sul campo di battaglia. Lei è stata una donna con cui Lewis è stato romanticamente coinvolto fino a quando la sua conversione al cristianesimo è diventata una scusa per lasciarla. Mentre il film esplora i reami più profondi della psiche di entrambi gli uomini, sequenze fantasy e flashback contestualizzano la storia”.

Freud: Le foto del film

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