Prime Video propone dal 14 marzo il film Frida, un documentario che ha tra i suoi produttori anche l’acclamato regista Ron Howard. Diretto da Carla Gutiérrez, il film Prime Video Frida è un viaggio intimamente crudo e magico attraverso la vita, la mente e il cuore dell'iconica artista Frida Kahlo, raccontato per la prima volta attraverso le sue stesse parole, tratte dal suo famoso diario illustrato, da lettere rivelatrici, saggi e candide interviste per la stampa, portati vivacemente alla vita da un'animazione lirica ispirata alle sue indimenticabili opere d'arte.
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Frida, film in esclusiva su Prime Video, propone un contesto suggestivo sul perché l'artista e la sua arte rimangano potenti come mai prima d'ora. Coprendo più di 40 anni della sua vita, i cineasti hanno ricevuto un accesso illimitato a materiali di ricerca, gran parte dei quali mai mostrati al pubblico prima d'ora. Ciò che è straordinario nella vita e nell'arte di Kahlo è come le sue immagini siano riuscite a galvanizzare molteplici generazioni di ammiratori in tutto il mondo, trasformandola in un’artista senza tempo.
Carla Gutiérrez e il suo formidabile team di artigiani, per la maggior parte donne e fieramente latine, si sono riuniti per creare un'esperienza cinematografica singolare che non poteva essere una lezione di storia dell'arte ordinaria. Da un lavoro di ricerca durato più di due anni, emerge un ritratto vivente rafforzato dal realismo magico degno della vita straordinaria di Kahlo. Quello che alla fine emerge è infatti come Frida fosse una donna coraggiosa, seducente, sfidante, vulnerabile, chiassosa e meravigliosamente viva.
Frida: Le foto del film
1 / 6Un’inedita Frida Kahlo
Il film Prime Video Frida usa il documentario per portare alla luce aspetti mai raccontati di Frida Kahlo, una delle artiste più iconoclaste del XX secolo, per sottolineare il ruolo che ha giocato nei cambiamenti socioculturali e delle dinamiche di genere del XXI secolo. Mondialmente riverita come una delle più grandi artiste del Messico, Kahlo ha offerto al mondo con la collezione di autoritratti una finestra impavida e straordinaria sul suo stato mentale ed emotivo.
Bilanciando il dolore personale con la passione che la muoveva, Frida Kahlo osava mettere a nudo momenti critici della sua vita, sempre con colori ardenti. Inoltre, puntando sempre sull’orgoglio per le sue origini latine, per sue radici indigene e, soprattutto, per il suo essere donna, ha lasciato in eredità un corpus basato su esperienze di vita complesse, una narrazione universale e senza tempo che conta quasi 200 dipinti, schizzi e disegni.
Oggi, il suo nome è sinonimo di orgoglio di genere e culturale e di emancipazione femminile. Tuttavia, a suo tempo, Frida Kahlo ha dovuto scontarsi con chi non condivideva le sue idee progressiste, mostrando il suo pensiero con una serie di opere d'arte con cui spesso rendeva muti e scomodi le principali figure del mondo politico e artistico della sua epoca. Il suo lascito artistico era considerato come un nastro avvolto attorno a una bomba: una collezione esplosiva di opere i cui effetti dirompenti avrebbero alla fine influenzato le generazioni future decenni dopo la sua scomparsa nel 1954 all'età di 47 anni.
Riconosciuta e sostenuta dagli storici dell'arte negli anni '70, i crescenti movimenti femministi, chicano e queer traggono linfa dal suo lavoro, trovando forza nelle parole e nelle immagini non filtrate di Kahlo. "Chi vedrà Frida rimarrà sorpreso da quanto fosse umoristica e auto-deprecante," ha detto Carla Gutiérrez, regista del film Prime Video.
"La sua vivacità quando si confrontava con il mondo, specialmente in America, sarà apprezzata da molte persone. Perché Frida è un'icona. Lei è il simbolo dell'empowerment femminile, o a volte è il simbolo della sensualità latina. Molte persone pensavano a lei come a qualcuno che ha passato attraverso molto dolore, e così la conoscono. Il mio film racconta altro".
“È stata una tela a condurmi da lei”, ha continuato la regista. “Ero da poco arrivata come immigrata negli Stati Uniti e frequentavo Matematica al college. Seguivo però anche corsi di Storia dell’Arte, in una combinazione di materie che per me era interessante. Tant’è che spesso mi perdevo in biblioteca a guardare opere d’arte, scoprendo così l’Autoritratto al confine, il quadro in cui Frida si è raffigurata su un piedistallo con un abito rosa. Si trovava tra gli Stati Uniti e il Messico ed io mi sono rivista in quell’opera, ritrovando in lei sentimenti che stavo provando anch’io”.
“Ho voluto allora saperne di più sulla sua vita, ho letto il suo diario e ho realizzato che c’era nel suo modo di esprimersi una certa connessione emotiva che risuonava in me. Crescendo come donna, molti dei suoi dipinti mi hanno toccato l’anima: era sempre presente intorno a me e non potevo non approfondire la sua storia”.