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Gianni Versace: Il film di Mimmo Calopresti che racconta l’imperatore dei sogni

Gianni Versace l'imperatore dei sogni film
Gianni Versace, l’imperatore dei sogni, il film diretto da Mimmo Calopresti sul “sarto del futuro”, arriva al Festival di Torino (dopo essere misteriosamente scomparso da quello di Roma). E racconta l’epopea di uno dei più grandi stilisti che il mondo intero abbia mai conosciuto.
Nell'articolo:

Sarà presentato fuori concorso al Festival di Torino Gianni Versace, l’imperatore dei sogni, il film che il regista Mimmo Calopresti che racconta il viaggio di Gianni Versace da Reggio Calabria all’Olimpo della moda internazionale.

Il viaggio di Gianni Versace inizia nel 1971, quando da Reggio Calabria parte per Milano portandosi dietro il fratello Santo e la sorella Donatella, che diventeranno i suoi più importanti collaboratori. Lasciandosi alle spalle gli anni di formazione, lo studio, gli affetti famigliari e soprattutto la leggendaria sartoria della madre, Gianni sale al nord e un po’ alla volta crea il suo inconfondibile stile, trendy, innovativo, esteticamente audace, al tempo stesso soft e impalpabile. Milano è il luogo perfetto per cominciare una rivoluzione fino a quel momento sognata e prefigurare un nuovo uomo e nuova donna: gli eroi delle nuove metropoli. Metropoli che si assomigliavano tra di loro, dove le persone non hanno tempo da dedicare alla contemplazione, ma solo alla produzione e al lavoro.

Il film Gianni Versace, l’imperatore dei sogni non è un documentario sulla moda, come tiene a precisare il regista Mimmo Calopresti. “E non è l’agiografia acritica (quella che oggi si chiama elegantemente biopic) di chi, venuto dal niente, ha costruito un impero. Versace non è l’emigrante di successo che con rabbia rosicchia un posto a tavola tra i vip. No, il nome Versace è stato un punto di svolta nel costume e nel modo di pensare del secolo scorso che ha saputo sopravvivere al suo fondatore e affermarsi in modo unico anche nel primo ventennio del nuovo millennio.

Versace ha rivoluzionato il maschio, facendolo uscire da convenzioni e stereotipi ormai sedimentati nell’immaginario collettivo: gli ha tolto la cravatta, lo ha ricoperto di metalli e materiali bizzarri, lo ha fatto giocare con il suo lato femmineo e al tempo stesso gli ha dato un’aura da guerriero. Fragilità e mascolinità, personalità e fluidità, neoclassico e futuro immaginifico”.

Del resto, anche lo stesso Gianno Versace sosteneva di amare gli uomini che hanno il coraggio di essere eroi, che navigano la conoscenza e l’imprevisto come Ulisse… gli uomini che partivano da lontano per andare lontano, oltre il conosciuto e oltre i limiti. Come ha fatto lui stesso, eroe della modernità e sarto del futuro.

La trama del film

Sceneggiato dallo stesso Mimmo Calopresti con Monica Zappelli, il film Gianni Versace, l’imperatore dei sogni è prodotto da Mariella Li Sacchi e Amedeo Letizia per QualityFilm, con il contributo della Regione Calabria, della Calabria Film Commission e del MiC – Direzione generale Cinema e Audiovisivo. Nei panni di Gianni Versace recita l’attore Leonardo Maltese mentre Vera Dragone, Antonio Oppedisano e Clio Calopresti interpretano nell’ordine Franca, Santo e Donatella Versace (madre, fratello e sorella di Gianni). Gianni Versace bambino ha invece il volto di Eugenio Caracciolo.

“Il racconto inizia dalla sua giovinezza a Reggio Calabria, passata a curiosare la madre sarta e lo studio dei classici, passata a sfuggire al giudizio dei compaesani sulla sua sessualità mai nascosta e vissuta con molta fierezza, a perdersi nelle vestigia dell’antica Grecia nella ricerca di un’identità antica e infine la fuga a Milano a far sbocciare la propria genialità”, ha spiegato Mimmo Calopresti.

“Saranno amici e parenti a ricostruire quel mondo e la vita di quella famiglia. Il racconto continua a Milano con l’ascesa del marchio Versace dagli anni ‘70, con sconfinamenti nel teatro, musica, cinema e televisione, ambiti in cui Versace ha lavorato. Racconteremo anche l’America dei grandi fotografi con cui Gianni, precorrendo i tempi, ha lavorato, cambiando per sempre il rapporto tra fotografia e moda. Ed infine le modelle e i modelli di Gianni Versace e tra questi intervisteremo Carla Bruni che addirittura canterà il requiem per il suo amico Gianni che compose nella sua testa il giorno del suo funerale”.

Il poster del film Gianni Versace, l'imperatore dei sogni.
Il poster del film Gianni Versace, l'imperatore dei sogni.

L’epopea di Gianni Versace

Ma vediamo punto per punto cosa racconta il film Gianni Versace, l’imperatore dei sogni.

  • Dalla provincia a Milano

Il viaggio iniziatico di Gianni Versace cominciò nel 1971 quando partì per Milano portandosi dietro il fratello Santo e la sorella Donatella che diventano i suoi più importanti collaboratori, lasciandosi alle spalle la leggendaria sartoria della madre, il luogo della formazione dello studio e degli affetti famigliari, per salire al Nord non con la valigia di cartone degli emigranti, ma portandosi nel cuore le immagini della Magna Grecia e della sua infanzia per cominciare a disegnare il nuovo mondo che si era formato dentro di lui.

Milano era il luogo perfetto per iniziare la sua rivoluzione fino a quel momento solo sognata. Disegna per Genny, Complice e Callaghan e immagina un nuovo uomo e nuova donna, i nuovi eroi delle metropoli che scandivano i tempi della vita. E tutto questo è racchiuso in quella fotografia in bianco e nero, di Gianni Versace bambino, mentre corre a perdifiato sul lungo mare di Reggio Calabria.

La domenica insieme al fratello più grande Santo e la sorella Donatella accompagnati dai loro genitori uscivano per la consueta passeggiata sul marciapiedi sopra la ferrovia, per poi fermarsi a prendere il gelato. Gianni, - diceva la madre alle sue clienti nella bottega da sarta vicino al Duomo mentre provava i vestiti che cuciva - correva sempre davanti a tutti, per rimanere solo, si affacciava alla balaustra e si perdeva a guardare il mare dello Stretto. Io lo guardavo da lontano e pensavo che Gianni sarebbe sempre stato libero come il vento.

Perché Gianni Versace è stato il più geniale stilista italiano, e uno dei più grandi del mondo. Quel chilometro così bello ed elegante, il più bello d’Italia come lo definiva D’Annunzio, è sempre stato per Gianni il confine da superare, da cui distanziarsi per poter raggiungere il sogno di una nuova vita, intuita nei momenti di solitudine mentre abbandonava lo sguardo nel mare, anche quando sarebbe diventato più grande, quel braccio di mare che divide la Calabria dalla Sicilia, che divide soprattutto il passato dal presente avrebbe influenzato la sua vita e il suo lavoro. È lì che sono passati tutti gli eroi Greci primo fra tutti Ulisse. E proprio lì è nato il sogno di uomo che ha conquistato il mondo con il suo genio la sua creatività sfrenata ed eccessiva.

Gianni Versace.
Gianni Versace.
  • Tutto il mondo veste Versace

Appena poteva, Gianni Versace partiva. In America incontra Mapplethorpe, il grande fotografo americano amico di Patty Smith che con le sue fotografie potenti metteva in scena corpi nudi in pose provocatorie che gareggiavano con le sculture di Michelangelo infrangendo la barriera tra pornografia e arte, classico e moderno; tutto questo servirà a Gianni per creare la sua moda e nuovi tableau vivant durante le sfilate. La famiglia Versace, dopo i primi successi delle sfilate milanesi con il proprio marchio, aveva cominciato ad aprire negozi in tutto il mondo. I loro capi colpivano il cuore delle donne e degli uomini celebri, la principessa Diana, Madonna e Charlize Theron, Elton John, Sting, Prince erano i loro clienti.

George Michael, Gianni Versace ed Elton John.
George Michael, Gianni Versace ed Elton John.
  • Miami e la fine del sogno

Quando tutto era raggiunto fama, successo, denaro, riconoscimenti internazionali, quando tutto era troppo ed eccessivo come piaceva a lui, quando era arrivato a splendere nel cielo stellato, stella tra le stelle, Gianni Versace aveva deciso di rallentare la sua corsa e di riprendersi la sua vita di contemplazione. Insieme al suo compagno compra e prende possesso di una villa sul lungomare di Miami che lo riportava al lungomare della sua giovinezza, l’arreda con grandi opere e mobili di lusso, un po’ sopra le righe come deve fare un uomo del sud per esporsi alla società americana e riuscire a farsi notare, con il suo inconfondibile stile Neobarocco.

E il successo anche questa volta è immediato, la stampa e i media del mondo fanno a gara per fotografare e raccontare questo gioiello, un vero posto da favola, si diceva. Però un giorno il sogno svanì. Un criminale senza ritegno e motivi plausibili, solo per il puro gusto di esercitare odio e morte su un uomo di successo, forse solo per avere il suo momento di gloria che come diceva Andy Wharol, la società contemporanea concedeva a tutti gli esseri umani, sparò e uccise Gianni Versace che aveva cinquant’anni e aveva cominciato ad assaporare quell’aria di mare e giovinezza ritrovata che tanto gli piaceva.

Gianni Versace, l'imperatore dei sogni: Le foto del film

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