Giorgia Malerba è una giovane e talentuosa star di TikTok che ha conquistato il cuore di milioni di follower con la sua spontaneità, simpatia e bellezza. Giorgia, con oltre 3 milioni di follower sul suo canale TikTok, non è solo una star dei social media, ma anche una promettente artista musicale con il solo nome d’arte di Malerba. Il suo nuovo singolo Cubalibre è già in rotazione radiofonica e disponibile in digitale, segnando un importante passo nella sua carriera musicale.
Nata a Terni nel 1999, Giorgia Malerba ha sempre avuto una grande passione per la musica, iniziata fin da piccola con lezioni di canto e esibizioni durante le recite scolastiche e feste di famiglia. Questo amore per la musica l'ha portata a firmare con WannaBe Records, una divisione di WannaBe Network, diretta da Raimondo Ladu. Con il nuovo singolo Cubalibre, Giorgia vuole trasmettere le vibrazioni estive e i sentimenti contrastanti che animano le notti estive, creando un cocktail musicale unico e coinvolgente.
Questo nuovo singolo rappresenta una sorta di rinascita per Giorgia Malerba. Anche se ha già pubblicato altri tre singoli in precedenza, Cubalibre segna un nuovo capitolo nella sua carriera musicale. La musica ha sempre fatto parte della sua vita, come dimostra un video in cui, a undici anni, si esibiva già sui palchi davanti a centinaia di persone. Tuttavia, ci sono state delle problematiche che l'hanno costretta a una pausa di due anni. Durante quel periodo, ha continuato a coltivare la sua passione per la musica privatamente e, una volta risolte quelle situazioni, non vedeva l'ora di tornare a condividere la sua musica con gli altri.
Oltre alla sua carriera sui social media e nella musica, Giorgia Malerba ha recentemente dimostrato la sua poliedricità aprendo una pasticceria insieme a suo fratello Tommaso e all'amico pasticcere Federico Campisi. Questa nuova impresa, chiamata Fabula, rappresenta per lei un modo per cercare maggiore stabilità rispetto alla precarietà del lavoro sui social. La pasticceria è una base solida, a cui cerca di unire anche un po' di modernità grazie all'uso dei social media, come ci racconta in questa intervista in esclusiva.
Intervista esclusiva a Giorgia Malerba
Com’è nata Cubalibre?
Cubalibre è nata da una sessione di scrittura a Napoli, una città molto caliente che in qualche modo ha aiutato il tutto, insieme a Lele Esposito e Gianpiero Gentile e Davide De Blasio, artisti oltre che persone favolose con cui mi sono trovata benissimo. Tra noi, c'era un'ottima intesa e da persona molto empatica o c'è feeling subito oppure non riesco a fingere.
Con loro, invece, è stato tutto molto naturale. La canzone è venuta fuori spontaneamente, volevamo un brano estivo, allegro e solare, e abbiamo subito capito che avevamo trovato il mood giusto. È stato bello perché tutto è avvenuto velocemente, il che significa che eravamo tutti d'accordo e che la canzone ci colpiva.
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Questa canzone può essere considerata il tuo primo approccio professionale alla discografia?
Non proprio. Ho già pubblicato altri tre singoli in precedenza: Loca con te con Andry The Hitmaker, No Good in featuring con MamboLosco e Il mio riflesso, una canzone che ho dedicato, scritta interamente da me, a mio fratello (quasi 2 milioni di streams su Spotify, ndr). Tuttavia, possiamo considerarla una sorta di rinascita.
La musica ha sempre fatto parte della tua vita, c’è un video che testimonia come a undici anni ti esibissi già sui palchi con davanti centinaia di persone. Tuttavia, per un periodo hai dovuto metterla da parte. Cosa è successo?
Ci sono state delle problematiche di cui preferirei non discutere nel dettaglio ma che mi hanno costretta a una pausa di due anni. Durante quel periodo ho continuato a coltivare la mia passione per la musica privatamente. Una volta risolte quelle situazioni, non vedevo l'ora di tornare a far sentire la mia musica agli altri. È stato per via situazioni esterne che non dipendevano da me o dal mio volere, purtroppo. La musica è sempre stata parte della mia vita e non vedevo l'ora di tornare a condividerla con gli altri.
Sin da piccola, la musica accompagnava la tua quotidianità ma anche i viaggi d’estate in famiglia a bordo di un camper che vi portava a vivere tutto come un’avventura. Che ricordi hai di quei momenti?
Ho ricordi meravigliosi. Viaggiavamo tanto e, nonostante i lunghi tragitti, mi divertivo molto: i viaggi su ruote solitamente sono noiosi o angoscianti proprio perché costretti per lungo tempo a stare fermi ma io li ricordo invece come emozionanti. Mettevamo la musica e cantavamo insieme, creando un'atmosfera magica, i grandi classici, da Baglioni a Vasco Rossi e Mina. Sono momenti che porto nel cuore e che continuano a vivere ancora oggi: viaggio spesso con la mia famiglia, perché per me il legame con i miei affetti è molto forte e importante. E, quindi, ricordo più i viaggi e le sensazioni a essi collegate che le mete stesse.
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Sei nata e cresciuta a Terni, una piccola città. Com'è stato passare da una realtà provinciale ad avere un grande seguito sulla piazza virtuale dei social?
È stato strano e bello allo stesso tempo. Non ci hai riflettuto sopra perché comunque io continuo a vivere sempre nella mia piccola bolla, quella in cui tutto ciò che faccio è solo per me stessa. Non a caso, continuo a vivere la mia vita senza farmi influenzare o condizionare più di tanto. E, quindi, non ho mai pensato troppo alla dicotomia piccola città reale/grande piazza virtuale ma effettivamente, quando qualcuno me lo fa notare come in questo caso, si tratta di certo di una situazione particolare.
Terni è una città piccola ma non minuscola e, quindi, conoscevo già molte persone anche prima di esplodere sui social, che ho cominciato a usare maggiormente in quel periodo in cui tutti eravamo reclusi in casa per via del Covid. È stato allora che i miei followers sui social sono aumentati rapidamente. Ma io non vedevo quel dato come un numero, ma come nuove persone che apprezzavano i miei contenuti. Mi faceva molto piacere sapere che i miei video potevano strappare un sorriso o rilassare qualcuno dopo una giornata stressante.
La cosa più strana è stata la prima volta che sono uscita di casa. Ho percepito qualcosa di totalmente diverso da prima: ho notato un cambiamento abissale nella gente intorno. Girando per le strade, mi sono sentita guardata in maniera differente. È stato quasi traumatico ma in senso positivo: Terni è la mia comfort zone, la mia città e il luogo in posso vivere molto serena e senza stress.
Che hai pensato quando quel numerino che contava i followers cresceva esponenzialmente?
Non lo vedevo come un numero che saliva: ogni nuovo follower era semmai una persona in più che aveva deciso di seguire i miei contenuti senza perdersene nemmeno uno. Ed è stato gratificante: dopotutto, a me piace realizzare quei contenuti e mi diverte molto farlo, anche perché si tratta di qualcosa di molto leggero che riguarda la mia vita, singola o condivisa con mio fratello o i miei animali. Sono la stessa di sempre, quella che un giorno si è alzata ha deciso semplicemente di filmare ciò che faceva, senza forzature o sovrastrutture.
Ma ciò che mi gratifica maggiormente è sapere che chi li guarda è felice: ricevo a tal proposito messaggi stupendi di gente che si lascia coinvolgere o a cui strappo un sorriso dopo una giornata faticosa.
Oltre 3 milioni di followers solo su TikTok. Avverti il peso della responsabilità nei confronti del tuo pubblico?
Assolutamente sì. Sono molto attenta ai messaggi che mando. Sono consapevole di come ogni video e ogni post possono avere un grande impatto e quindi cerco di trasmettere sempre contenuti positivi e di essere molto precisa con le parole e le immagini che uso (non a caso il videoclip di Cubalibre è accompagnato dalla scritta “Bevi sempre responsabilmente”, ndr). La responsabilità è tanta, soprattutto perché qualcuno potrebbe imitare ciò che faccio.
È una responsabilità che è ovviamente cresciuta nel tempo. Ricordo come invece in passato mi è capitato, ad esempio, di pubblicare in una storia la foto mia patente a 18 anni senza oscurare i dati personali. In quel momento, mi hanno scritto persone a me vicine per farmi notare che per la mia stessa sicurezza non avrei più potuto farlo: dall’altro lato non c’era solo la cerchia ristretta degli amici di sempre. Mi ha colpito molto quell’episodio, spingendomi a riflettere su quanto fondamente sia essere cauti.
Dai tuoi video, emerge la tua passione per gli animali. Hai due cani, due oche e… una capra. Com’è nata l’idea di accogliere Bruno in casa?
È nata per caso. Ho visto un video con protagonista una capretta e me ne sono innamorata. Ho cercato subito nei dintorni qualcuno che ne avesse una e l'ho trovata in un paio di giorni. È stata una decisione spontanea di cui non mi sono mai pentita perché ha portato tanta gioia nella mia vita. La mia famiglia è abituata alle mie trovate, quindi non sono rimasti troppo sorpresi. Bruno mi dà molta felicità, come tutti i miei animali. Li amo molto e ogni volta che vedo un animale per strada devo fermarmi per accarezzarlo!
Bruno non vive ovviamente dentro casa, ha i suoi spazi e il suo benessere non è a rischio. Certo, il cancello di casa quasi non funziona più per via delle sue cornate o è difficile rientrare con qualcosa in mano senza che non tenti di portarsela via: per lui, è tutto un gioco!
Tu e tuo fratello Tommaso avete un legame molto forte. Sebbene sia più piccolo di te, si comporta quasi da fratello maggiore proteggendoti e trasmettendoti sicurezza.
È qualcosa che facciamo a vicenda. Il nostro è un rapporto che è diventato strettissimo col tempo: da piccoli, ognuno di noi aveva le sue amicizie e il suo mondo ma, crescendo, ci siamo ritrovati più uniti che mai. Non è scontato che accada ma nel nostro caso condividiamo qualsiasi cosa, dalle passioni alle vacanze o alle uscite con gli amici. Non capita a tutti di vivere qualcosa di simile, per cui mi reputo anche molto fortunata: a me basta parlare di lui per emozionarmi… non so descrivere a parole quali emozioni o sensazioni mi susciti: mi auguro che anche altri possano viverle perché per me mio fratello è fondamentale.
Con lui e con il giovane pasticciere Federico Campisi avete deciso di aprire insieme una pasticceria a Terni. L’avete chiamata Fabula..
È la prova concreta che condividiamo realmente tutto. Si chiama Fabula perché, avendo studiato latino, per noi tre rappresenta una fiaba, il coronamento di un sogno che nutrivamo e di un traguardo che volevamo tagliare insieme. Lo considero un traguardo perché siamo comunque dei ragazzi giovanissimi ma è stato anche un bel mettersi in gioco: amo farlo e condividerlo con la mia famiglia e un amico è ancora più bello.
Ma l’idea di aprire una pasticceria non è anche un modo per cercare maggiore stabilità rispetto alla precarietà del lavoro sui social?
I miei genitori mi hanno insegnato sempre ad avere tante opzioni nella vita e a rimanere con i piedi per terra. Il lavoro sui social è qualcosa di instabile che non offre sicurezze, il mio percorso musicale è solo agli inizi e, quindi, di fronte a sfide non semplici, mi piaceva l’idea di investire in qualcosa di più concreto e solido.
La pasticceria rappresenta forse qualcosa di classico, una base solida, a cui stiamo però cercando di unire anche un po’ di modernità grazie all’uso dei social, che ci aiutano a raggiungere un pubblico più ampio. Non capita tutti i giorni di vedere una pasticceria con un proprio seguitissimo profilo social (ride, ndr). Da persona molto ansiosa, cerco sempre di avere una base solida ma, grazie alla mia esperienza, provo a integrare tradizione e modernità.
Ansia? Come la combatti?
Sono una persona ansiosa di natura e cerco di gestire questa ansia respirando profondamente e ripetendomi che tutto è risolvibile se c’è una motivazione. È un lavoro continuo, ma cerco di trovare un equilibrio tornando con i piedi per terra e a capire dove sono. dovrei imparare a gestirla meglio ma so che fa parte di me, sono anche questo.
In Cubalibre, canti “meglio un colpo di tosse che un altro amore tossico”. Quali sono le red flags che ti portano a capire la tossicità di un sentimento?
I limiti che l’altra persona prova a importi. Alla base di un rapporto sincero, dovrebbe esserci la libertà di scegliere chi si è, cosa fare, dove andare o come vestirsi. Se ti ritrovi a dover chiedere il permesso per qualcosa, quel legame non è sano: non ci sono permessi da richiedere al partner, dobbiamo ricordarci sempre di essere liberi di scegliere.
A me è capitato anche agli inizi di una relazione, quando tutto dovrebbe essere felice e sereno, di cogliere quelle sfumature che già lasciavano intravedere come sarebbe andata successivamente. Spesso è proprio quello il momento in cui sottovalutiamo i segnali ma, fortunatamente, sono riuscita a captare gli indizi che si nascondevano anche sotto le piccole cose.
Ambizione, determinazione e voglia di fare ti caratterizzano. Ma se ne dovessi scegliere solo una quale sarebbe?
L'ambizione. Avere un obiettivo ti dà una motivazione continua e rende la vita interessante. Senza una scopo tutto sarebbe noioso e a me piace avere una vita movimentata, ricercare sempre nuovi traguardi da raggiungere e pormi più di un obiettivo.