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Gli anni belli, quelli che non ci sono più, in un film


Gli anni belli è il titolo del primo film di Lorenzo D’Amico de Carvalho ma sono anche quelli che non ritorneranno mai più, quelli che segnano il confine tra l’adolescenza e l’età adulta. Ma di cosa racconta l’opera? Quali temi tratta? Chi sono i protagonisti?
Nell'articolo:

Gli anni belli è il primo film firmato da Lorenzo D’Amico de Carvalho. Prodotto da Bendico, uscirà al cinema il prossimo 7 febbraio e può contare su un cast di attori affermati come Maria Grazia Cucinotta, Ninni Bruschetta, Bebo Storti, Paola Lavini e Rosalia Porcaro. Accanto a loro recitano un manipolo di giovanissimi attori, guidati dalla protagonista Romana Maggiora Vergano. Ma di cosa parla il film?

Cosa racconta Gli anni belli?

Lorenzo D’Amico Carvalho con il film Gli anni belli ci riporta indietro nel tempo. Siamo nell’estate del 1994 e l’Italia sta politicamente e socialmente cambiato. Tangentopoli ha appena spazzato via quella classe politica contrassegnata da tangenti e malaffare. Un nuovo vento soffia all’orizzonte: porta l’idea di un futuro migliore, fatto di pace, libertà e prosperità economica.

I giovani si ritrovano davanti a un mondo che non comprendono e non accettano. Sono mossi dalla ribellione e dal desiderio di uguaglianza, inclusione e accettazione di ogni diversità. Elena ha solo sedici anni, frequenta il liceo e ha lo spirito della pasionaria. Le manifestazioni, le occupazioni e i cortei sono nel suo dna, tanto da essere rimandata in greco. Un’onta, quasi, per il padre Eugenio, burbero insegnante “lievemente egocentrico, molto rigido e per niente romantico”.

Ancorata a una consuetudine che si trascina da tempo immemore, Elena, il padre Eugenio e la madre Adele partono per le vacanze estive con destinazione un campeggio in Calabria. Lasciandosi alle spalle Roma, Elena porta con sé lo scontento di un’adolescente che si ritroverà a dover studiare ma anche a destreggiarsi tra serate in spiaggia, nuovi amici e gente con cui non ha nulla a che spartire. Ma sarà proprio l’estate a portare nella sua vita una tromba d’aria che tutto stravolgerà, letteralmente.

I temi trattati

Gli anni belli, primo film di finzione diretto da D’Amico de Carvalho e da lui sceneggiato con Anne-Riitta Ciccone, usa i toni leggeri della commedia per salutare un’epoca che è stata e che mai più ritornerà. Le atmosfere divertenti della storia, i siparietti creati ad hoc e le citazioni di Rambo, Happy Days e Easy Rider, alleggeriscono gli argomenti trattati, che tuttavia hanno un peso ponderante e decisivo.

  • Né donna né bambina

Elena, come gli adolescenti della sua età, è segnata dal desiderio di sentirsi più grande. Non esita per tale ragione a fingersi maggiorenne con il gruppo di nuovi amici che trova nel campeggio calabro. Si tratta di quattro ventenni ognuno con un proprio futuro ancora da scrivere. Mostrandosi più adulta, non ha ancora gli strumenti adatti per comprendere le mille sfaccettature dell’universo che la circonda. Ha bisogno, ad esempio, di sottolineature per comprendere la natura del rapporto saffico tra Laura e Carla. Così come necessita di andare oltre le apparenze per comprendere il perché dell’apparente antipatia per Claudio, il barista con l’animo da musicista classico.

  • Ancora figlia

Ma, soprattutto, Elena è ancora una figlia e, come tale, deve convivere con due genitori, che non capisce fino in fondo. Eugenio e Adele sono una coppia, a prima vista, mal assortita. Lui, professore di greco, che ha dimenticato gli anni della sua meglio gioventù. Lei, casalinga di straordinaria bellezza, che è stanca della routine di una vita matrimoniale che avrebbe voluto diversa. Non mancano i motivi di scontro tra Elena e il padre, che vorrebbe riportare la figlia con i piedi per terra pur sposandone gli ideali.

Ninni Bruschetta, Maria Grazia Cucinotta e Romana Maggiora Vergano in Gli anni belli. (foto di Valer
Ninni Bruschetta, Maria Grazia Cucinotta e Romana Maggiora Vergano in Gli anni belli. (foto di Valerio Lintozzi).
  • Il gruppo dei pari

Ed è con il gruppo dei pari che Elena trova se stessa, avvicinandosi alla sua generazione o prendendone le distanze. Nel campeggio calabro, cambiato dall’idea “progressista” di Forza Italia, Elena trova chi condivide il suo modus operandi solo perché fa tendenza e chi invece ha sposato l’idea di un futuro in cui l’imperativo è far soldi. Tra i colori sgargianti dei costumi, le giornate soleggiate e le atmosfere mainstream che prendono il sopravvento, Elena sa da che parte schierarsi e capisce cosa sarà da grande. Tutto ciò mentre si riappropria del suo essere adolescente, tra guerre con fucili ad acqua e la sua prima volta.

  • Un mondo che cambia

Così come in Gli anni belli, primo film di Lorenzo D’Amico de Carvalho, una tromba d’aria spazza via il villaggio, anche l’Italia nel 1994 è spazzata via da un nuovo vento. Il vento delle libertà, soffiato dall’ascesa dei partiti di centro destra, porta con sé spaccature e divisioni. Non solo tra gli adolescenti ma anche tra gli adulti, spaccati tra nordisti e sudisti. Con la finale dei Mondiali del 1994 con il rigore sbagliato dal santino Baggio, si saluta per sempre quello che è stato. Nuove discrepanze segnano il sociale nel nome dell’appartenenza territoriale, con magliette verdi che pongono limiti e supremazie economiche, geografiche e razziali.

Maria Grazia Cucinotta e Lorenzo D'Amico de Carvalho sul set di Gli anni belli. (Foto di Valerio Lin
Maria Grazia Cucinotta e Lorenzo D'Amico de Carvalho sul set di Gli anni belli. (Foto di Valerio Lintozzi)

Chi sono i protagonisti?

Gli anni belli, il film di Lorenzo D’Amico de Carvalho, ha nella giovanissima Romana Maggiora Vergano la sua forza principale. Perfetta nella pelle di Elena, incarna quel modello di adolescente in cui chi ha vissuto gli anni Novanta può riconoscersi. Elena potrebbe essere la sorella maggiore dei giovani della generazione z, colei che ha aperto la strada a una nuova visione del mondo. In futuro, come ci dicono le immagini sui titoli di coda, farà la giornalista e sarà alla ricerca dei “famosi 49 milioni di euro”. Coerente con se stessa, fino alla fine.

Accanto a Romana Maggiora Vergano, in Gli anni belli troviamo un manipolo di giovani e interessanti attori, a cominciare da Gianvincenzo Pugliese, che interpreta Claudio. Ma il bello del film sta anche su quanto si mettano in gioco gli attori più navigati. Vale la pena segnalare almeno tre prove. La prima è quella di Maria Grazia Cucinotta, attrice che il nostro cinema ha ben presto sottoutilizzato. Dal fascino immutato, Cucinotta non esita a prendersi amorevolmente in giro giocando in una scena con il ruolo della (tragi)comica femme fatale che tenta di riprendersi il marito Ninni Bruschetta. La seconda prova è quella di Rosalia Porcaro, splendida nei panni di Concetta, moglie tutta d’un pezzo, cartomante, fattucchiera e dispensatrice di consigli d’amore sui generis. E, infine, Bebo Storti, che nei panni del leghista oltrepassa ogni suo credo politico per amore di un cane.

Maria Grazia Cucinotta, Ninni Bruschetta, Rosalia Porcaro, Costantino Comito, Bebo Storti e Paola La
Maria Grazia Cucinotta, Ninni Bruschetta, Rosalia Porcaro, Costantino Comito, Bebo Storti e Paola Lavini in Gli anni belli.

Perché vederlo?

Gli anni belli, il film di Lorenzo D’Amico de Carvalho, è il Sapore di mare del XXI secolo. Laddove il film dei fratelli Vanzina rendeva omaggio ai favolosi anni Sessanta, Gli anni belli è un tributo agli anni Novanta. In un clima segnato dalle ragazze di Non è la Rai, dagli slogan facili, delle prime droghe, dai maglioni sulle spalle e dall’assenza dei social, in prossimità del mare il regista fa del ricordo la chiave vincente.

Non solo politica e società, dunque, diventano oggetto del suo sguardo ma anche la vita di tutti i giorni, un cammino che un’adolescente deve far proprio, modulare e reinterpretare. La nuova adolescenza che vive è accompagnata dalle immagini di una videocamera amatoriale, che diventa il riflesso del suo sguardo e del nostro sguardo su un mondo che sognavamo diverso.

Il tocco della sceneggiatrice Anne-Riitta Ciccone fa il resto. Lontana dal cinema da quando ha presentato a Venezia lo splendido ma incompreso I’m – Infinita come lo spazio, Ciccone si dimostra ancora una volta ottima osservatrice di una generazione di giovani che ai propri sogni non vuole e non può rinunciare.

Gli anni belli: Le foto

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Ninni Bruschetta, Maria Grazia Cucinotta e Romana Maggiora Vergano.
Valerio Lintozzi
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Ninni Bruschetta, Maria Grazia Cucinotta e Romana Maggiora Vergano (foto di Valerio Lintozzi).
Valerio Lintozzi
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Ninni Bruschetta, Maria Grazia Cucinotta e Romana Maggiora Vergano (foto di Valerio Lintozzi).
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Maria Grazia Cucinotta, Ninni Bruschetta, Rosalia Porcaro, Costantino Comito, Bebo Storti e Paola Lavini.
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Rosalia Porcaro, Maria Grazia Cucinotta e Paola Lavini.
Francesco Talarico
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Lorenzo D'Amico de Carvalho e Maria Grazia Cucinotta (foto di Francesco Talarico).
Valerio Lintozzi
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Maria Grazia Cucinotta (foto di Valerio Lintozzi).
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Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta (foto di Valerio Lintozzi).
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Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta (foto di Valerio Lintozzi).
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Maria Grazia Cucinotta e Rosalia Porcaro (foto di Valerio Lintozzi).
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Maria Grazia Cucinotta e Lorenzo D'Amico de Carvalho (foto di Valerio Lintozzi).
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Romana Maggiora Vergano, Ludovico Succio e Ninni Bruschetta.
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Romana Maggiora Vergano.
Francesco Talarico
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Romana Maggiora Vergano (foto di Francesco Talarico).
Francesco Talarico
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Lorenzo D'Amico de Carvalho (foto di Francesco Talarico).
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Lorenzo D'Amico de Carvalho (foto di Francesco Talarico).
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Romana Maggiora Vergano (foto di Francesco Talarico).
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Romana Maggiora Vergano (foto di Francesco Talarico).
Francesco Talarico
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Il set di Gli anni belli (foto di Francesco Talarico).
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