Good Night Oppy è il film documentario che Prime Video propone dal 23 novembre. Diretto da Ryan White, Good Night Oppy racconta la straordinaria storia di Opportunity, il rover mandato su Marte per una missione di 90 giorni ma che ha finito invece per trascorrervi ben 15 anni. Ma non solo: oltre a documentare il viaggio sul pianeta rosso, il film rimarca il forte legame che si è creato tra il robot e gli umani che lo seguivano a milioni di chilometri di distanza.
La trama di Good Night Oppy
Il 24 gennaio 2004, un team di scienziati e ingegneri del Jet Propulsion Laboratory della NASA osservava seguiva con palpitazione l’atterraggio di Oppurtunity su Marte per una missione di 90 giorni, definita incredibile sin dalla vigilia. Soprannominato Oppy, il rover era il frutto di anni di ingegno, lavoro di squadra e curiosità.
Passati i tre mesi previsti, è accaduto però qualcosa di strano sulla superficie del pianeta rosso: Oppy ha superato ogni aspettativa e ha continuato a sopravvivere, trasmettendo molto più di ciò che era nelle più rosee aspettative.
Con effetti visivi fotorealistici e animazioni curate dalla Industrial Light & Magic, il film Prime Video Good Night Oppy traccia sia il viaggio del rover ma anche il legame indescrivibile che si è creato tra il rover su Marte e gli umani che lo seguivano sulla Terra. Narrato nella versione originale da Angela Bassett, il documentario è prodotto tra gli altri dalla Amblin, la stessa società che ci ha regalato la magia di ET – L’Extraterrestre.
L’amore per la scienza e la scoperta
Opportunity, rover di un metro e mezzo a sei ruote, è atterrato su Marte dopo sei mesi di viaggio attraverso lo spazio. Il suo compito era quello di raccogliere campioni geologici e atmosferici i cui dati dovevano essere trasmessi a un team di scienziati della Nasa. Opportunity era stato lanciato insieme a Spirit, rover gemello che però si è rivelato meno efficace seppur anch’esso sia andato oltre i 90 giorni di sopravvivenza.
L’incredibile resistenza di Opportunity e il fascino che la sua storia ha suscitato, soprattutto nei bambini, è ora al centro del film Prime Video Good Night Oppy, fortemente voluto dalla Amblin. La società produttrice ha subito incontrato la collaborazione della NASA, che ha messo a disposizione molti dei materiali raccolti, tra cui immagini e dati. A questi, il regista Ryan White ha voluto aggiungere ricostruzioni con effetti speciali visivi e sonori rivoluzionari, filmati d’archivio e interviste.
“Sono da sempre ossessionato dallo spazio”, ha commentato White. “Volevo fare un documentario sullo spazio: la maggior parte di quelli che abbiamo è educativa ma non è mai basata sui personaggi. La storia di Oppy aveva dunque qualcosa di unico perché contiene le immagini che, provenienti dall’archivio della NASA, nessuno ha mai avuto modo di vedere”. Ed è da quelle immagini che è emerso ciò che sarebbe diventato il fulcro di Good Night Oppy, il film targato Prime Video.
“La cosa che più ci ha colpiti è stato il forte legame che si è creato tra Oppy e il team che da lontano lo seguiva”, ha aggiunto la produttrice Jessica Hargrave. “Tutti avevano avuto un profondo impatto personale, tanto che Oppy è entrato nelle loro vite, mischiando privato e lavoro. Ma non solo ha aiutato molti di loro a crescere, come ad esempio Abigail Fraeman, che quando Oppurtunity è partito per Marte era solo una liceale e ora è capo di un gruppo di scienziati della Nasa. Oppy ha riacceso l’interesse per le scienze e la scoperta”.
Le fotografie che Opportunity scattava su Marte, centinaia di migliaia, finivano all’epoca direttamente su Internet. “Non c’era alcun controllo su di esse”, ha ricordato White. “Tanto che ognuno di noi si era trasformato in scienziato, osservandole ancora prima degli scienziati stessi! Tutti cercavano di scoprire qualcosa, a cominciare dalla risposta alla più fondamentale delle domande: c’è vita su Marte?”.