Hawa è il nuovo film dell’apprezzata regista Maimouna Doucouré che Prime Video propone in esclusiva dal 9 dicembre. Al centro del racconto c’è un’adolescente parigina che, sapendo che l’unica persona che si prende cura di lei presto morirà, vorrebbe parlare con Michelle Obama, in visita nella capitale francese. La ragione? Farsi adottare da lei, che è la donna che ammira più di ogni altra al mondo.
La trama del film Hawa
Hawa, il film original francese che Prime Video propone dal 9 dicembre, è una favola moderna à la Frank Capra che abbatte ogni confine sociale e celebra il potere dell’autodeterminazione e del senso di appartenenza di una giovanissima donna.
Hawa (Sania Halifa) non è la tipica adolescente parigina. Con i suoi biondi capelli afro, gli occhiali con le lenti spesse come fondi di bottiglia e un innato disprezzo per i convenevoli, Hawa vive con l’amata nonna Maminata (Oumou Sangaré). Suo unico affetto e appiglio, Maminata è però gravemente malata e non vivrà a lungo, motivo per cui vorrebbe lasciare la nipote in mani sicure.
Temendo di finire in un’altra casa dei servizi sociali, Hawa elabora un piano tutto suo per risolvere ogni problema. Michelle Obama, la donna che più ammira al mondo, è in visita a Parigi e ha appena dichiarato pubblicamente che le mancano le sue figlie, oramai adulte e andate via di casa. Motivo per cui gli Obama potrebbero adottarla: il ragionamento di Hawa non fa una piega. C’è solo un “piccolo” ostacolo: Michelle non la conosce.
Nulla spaventa Hawa. Nel corso della storia, l’impavida eroina tenderà imboscate all’entourage dell’ex First Lady e ai membri della sicurezza in una sala da concerto, in un’ambasciata, in un ospedale e persino all’aeroporto. Lungo la strada, Hawa ha così modo di fare amicizia con celebrità inaspettate, tra cui la cantautrice Yseult, che apprezzano il suo spirito irremovibile da stalker in scooter.
I sogni di madre
Dopo il successo del suo primo film Donne ai primi passi, la regista franco-senegalese Maimouna Doucuré propone ora Hawa, sua opera seconda disponibile su Prime Video, con al centro un’adolescente nera albina che vive a Parigi e sogna di conoscere Michelle Obama per divenire sua figlia.
“Volevo prima di tutto realizzare un film sui sogni e su come essi possano realizzarsi”, ha spiegato la regista. “Oggi mi definiscono una regista affermata ma c’è stato un tempo in cui il mondo del cinema non si sarebbe mai aperto a persone come me. Ma non mi sono arresa. Non ho mollato davanti alle difficoltà e pian piano le porte hanno cominciato ad aprirsi”.
Ma il desiderio di fare un film come Hawa che parlasse di famiglia e casa, oltre che di autodeterminazione”, è anche frutto di un evento personale che ha cambiato la vita della regista. “La ragione principale per cui ho realizzato Hawa risiede nella nascita di mia figlia. Da quando è venuta al mondo, ho stabilito con lei un legame unico e ho cominciato a pensare al trattamento che la vita le riserverà. Da madre, proverò a darle tutto ciò di cui ha bisogno. E qualora mi accada qualcosa lei dovrà avere la forza per migliorarsi sempre e non mollare”.
Un’attrice trovata per la strada
Hawa, il film proposto da Prime Video, ha una peculiare caratteristica. Sania Halifa, la giovane protagonista, non è un’attrice professionista. “Fare il casting non è stato semplice”, ha ricordato la regista Maimouna Doucore. “Nelle agenzie di attori francesi, non c’era nessun talento che facesse al caso mio. Avrei dovuto adattarmi ai nomi che mi proponevano ma non ne ero convinta. Ho cominciato allora a cercare tra le strade e in qualsiasi altro luogo chi facesse al caso mio”.
Tuttavia, trovare Sania Halifa non è stato semplice. La regista era alla ricerca di un’adolescente nera albina. “Di neri albini in Francia non è che ce ne siano tanti”, ha sottolineato. “E quei pochi che ci sono tendono a non fidarsi facilmente: non credono che le persone possano interessarsi a loro. Le mie ricerche sono andate avanti per oltre cinque mesi e non si sono fermate alla sola Francia. Ho cercato ovunque: in Svizzera, in Belgio e persino in Africa. Alla fine, Sania era a Parigi!”.
“Non ho dovuto far grandi sforzi per trasformarla in un’attrice. Sania ha una forte personalità, proprio come il suo personaggio. Insieme abbiamo discusso del suo personaggio e del suo modo di parlare, camminare o mangiare”, ha concluso.