Entertainment

How to Have Sex: Violenza, consenso e consapevolezza di sé nel film che apre Alice nella Città

how to have sex film
Dopo aver vinto al Festival di Cannes, il film How to Have Sex apre la sezione parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata ai giovani. E lo fa raccontando la storia attualissima di una ragazza che, complice qualche drink di troppo, è vittima di un’aggressione sessuale.

How to Have Sex è il film che apre l’edizione 2023 di Alice nella Città, la sezione parallela della Festa del Cinema di Roma da sempre dedicata alle storie di giovani e adolescenti. Vincitore della sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes, How to Have Sex è il film che segna l’esordio alla regia di Molly Manning Walker e sarà distribuito in Italia al cinema da Teodora all’inizio del 2024 per arrivare successivamente in esclusiva streaming su MUBI.

Interpretato da Mia McKenna-Bruce, Shaun Thomas, Samuel Bottomley, Lara Peake, Enva Lewis e Laura Ambler, How to Have Sex racconta la storia di tre adolescenti britanniche che vanno in vacanza a Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti, tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. In quella che dovrebbe essere la più bella estate della loro vita scopriranno che sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più complessi di quanto immaginavano. Incredibilmente curato a livello visivo e con una colonna sonora d'eccezione, esplora senza filtri il mondo dei giovanissimi, raccontando come le prime esperienze sessuali dovrebbero (o non dovrebbero) essere affrontate.

La trama del film

Ogni anno, orde di giovani di giovani turisti britannici arrivano a Malia, un piccolo paradiso sull’isola greca di Creta fatto di motel baciati dal sole e discoteche affollatissime, per un fine settimana di bagordi senza alcuna supervisione degli adulti. Fresco di esami, il trio di migliori amiche composto da Taz (Mia McKenna-Bruce), dalla matura Skye (Lara Peake) e dalla studentessa modello Em (Enva Lewis), arriva sul posto con un obiettivo più che chiaro: festeggiare e, soprattutto, far sesso.

Pronte all’avventura, le sedicenni non perdono tempo già la prima sera. Il giorno dopo, Taz, l’unica vergine del gruppo, si sveglia con i postumi di una sbornia e i miagolii dei gatti che provengono dal balcone del vicino Badger (Shaun Thomas). “Fa molto Romeo e Giulietta”, commenta Skye, e presto anche Badger e i suoi amici Paddy (Samuel Bottomley) e Paige (Laura Ambler) si uniscono al trio, pronto a vivere la seconda notte sull’isola.

Qualche bicchiere di troppo porta Taz e Paddy verso la spiaggia. Al mattino, però, Taz è confusa e piena di domande su quanto accaduto proprio ancor prima che arrivino i risultati degli esami che porteranno presto le ragazze su strade diverse.

How to Have Sex, il primo film di Molly Manning Walker, procede in modo irruento, evitando ogni cliché sulle storie di formazione e, cosa più importante, qualsiasi vergogna, e parla di accettazione di sé, amicizia e sopravvivenza in un mondo in cui anche un cocktail di troppo può rendere più che vulnerabili.

How to Have Sex: Le foto del film

1 / 7
1/7
2/7
3/7
4/7
5/7
6/7
7/7
PREV
NEXT

Basta al “Se l’è cercata”

Molly Manning Walker per How to Have Sex, il suo primo film finanziato da Film4, ha trovato l’ispirazione mentre si trovava a un matrimonio, circondata da compagni di scuola che le hanno fatto tornare in mente una vacanza in un resort del Mediterraneo. Si trattava di una di quelle vacanze di rito che ogni liceale sogna, una sorta di spring break volutamente più movimentato e, se possibile, sessualmente disinibito.

“Stavo raccontando di una fellatio praticata in un club”, ha spiegato Molly Manning Walker. “Ero convinta di aver immaginato tutti ma anche gli altri ricordavano lo stesso episodio. Fino a quel momento non avevo capito come quanto era avvenuto aveva finito con l’influenzare non solo la mia sfera sessuale ma anche quella di tutti coloro a cui ne ho parlato”.

Ha deciso allora di scrivere un primo soggetto di 58 pagine che, apparentemente semplice e spensierato, tocca questioni enormi e molto complesse di cui può anche essere difficile parlare. Ma per completare la sua storia ha poi fatto qualcosa di inedito e sorprendente, facendone leggere estratti a dei gruppi di giovani, concentrandosi su città chiave come Manchester, Nottingham e Londra per capire in che modo percepiscono il sesso.

I giovani scelti sono stati divisi in maschi e femmine e le loro reazioni sono state diverse. C’era chi non giudicava una violenza ciò che avviene a Taz e chi asseriva che non avrebbe dovuto bere così troppo e che, di conseguenza, era la sola responsabile di ciò che era avvenuto. “Questo ci ha fatto capire che dovevamo realizzare il film: era importante farlo”, ha commentato la regista.

“Ma la cosa che più mi ha sorpreso è come poi un certo numero di ragazzi e ragazze ha cominciato a parlare delle aggressioni sessuali che avevano subito. Per la prima volta, si sono sentiti sicuri nel farlo perché hanno capito che si trattava di un’esperienza condivisa. Per me, girare il film ha significato prima di tutto catturare la sottigliezza delle pressioni sociali legate al sesso e aprire una strada da seguire affinché la prossima generazione si senta meno sola”.

La regista Molly Manning Walker.
La regista Molly Manning Walker.
Riproduzione riservata