I Leoni di Sicilia, la serie tv originale italiana Disney+ diretta da Paolo Genovese e tratta dall’omonimo bestseller di Stefania Auci, arriva su Rai 1 a partire dal 10 settembre.
Dal regista Paolo Genovese, che ne è anche produttore creativo, la serie tv in otto episodi I Leoni di Sicilia, attesa ora dal grande pubblico di Rai 1, è prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica e da Raffaella Leone e Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group.La sceneggiatura è firmata da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.
La serie è interpretata da Michele Riondino nel ruolo di Vincenzo Florio, Miriam Leone in quello di Giulia Portalupi, Donatella Finocchiaro in quello di Giuseppina, Vinicio Marchioni nei panni di Paolo Florio, Eduardo Scarpetta nel ruolo di Ignazio Florio (figlio di Vincenzo), Paolo Briguglia in quello di Ignazio Florio, Ester Pantano nel ruolo di Giuseppina giovane e Adele Cammarata in quello di Giovanna D’Ondes.
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Durare, il nuovo singolo di Laura Pausini è la end credit song di tutti gli otto episodi della serie. Il brano sarà inoltre disponibile anche nella sua versione spagnola, intitolata Durar, selezionando l'audio degli episodi in spagnolo.
La trama della serie tv
La serie tv I Leoni di Sicilia, con il suo approdo su Rai 1, ci porta nell’Ottocento. I fratelli Paolo e Ignazio Florio lasciano la miseria di Bagnara Calabra per cercare fortuna a Palermo, dove aprono un’aromateria e in poco tempo diventano ricchi. Ma sarà il figlio di Paolo, Vincenzo, a trasformare Casa Florio in un vero impero commerciale – spezie, tonno, zolfo e navi – negli anni dell’Unità d’Italia.
Alimentata da un bruciante desiderio di riscatto, la sua ambizione è di essere trattato da pari dai veri potenti di Palermo: i nobili. Per questo cerca per sé una moglie titolata, ma s’innamora follemente di una borghese, Giulia Portalupi, che lo distoglie dalle sue ossessioni. Queste ricadranno come una maledizione sull’unico figlio maschio, Ignazio, cui spetterà il compito di tenere alto il nome dei Florio.
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“I Leoni di Sicilia è una serie che attraversa l'Ottocento, una grande saga famigliare di tenacia, orgoglio, potere e ambizione, ambientata in una Sicilia dell’aristocrazia, ma scossa da un grande fermento rivoluzionario. Isola della tradizione e allo stesso tempo avanguardia operosa, fiorente, centro vibrante del Mediterraneo. Una terra lontana dagli stereotipi e i pregiudizi che l’hanno marcata per decenni”, ha raccontato il regista Paolo Genovese.
“Più di ogni altro progetto, questa serie ha dato vita a una collaborazione inestricabile tra la scenografia, la fotografia e i costumi, per ottenere uno stile unico e definito, con assonanze e sfumature di toni, colori e sensazioni fra i personaggi e lo sfondo in cui si muovono”.
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“Per questo abbiamo voluto valorizzare le splendide bellezze dell’isola, tali da diventare vere e proprie protagoniste del racconto, punti di riferimento imprescindibili per entrare nel mondo narrativo: dalle magnifiche piazze storiche di Palermo agli unici palazzi nobiliari e istituzionali della città, espressione del vecchio potere aristocratico prima e del neonato governo nazionale poi; al porto di Cefalù che, con l’ausilio degli interventi scenografici e degli effetti speciali, trasporterà il pubblico nel mondo marinaro dell’Ottocento; ai vigneti e le cantine di Marsala, da far conoscere di nuovo nel mondo; alla tonnara dell’isola di Favignana, simbolo del dominio imprenditoriale dei Florio e del legame della famiglia con i lavoratori, con la dignità del sudore e della fatica. Ogni luogo rappresentato permetterà allo spettatore di immedesimarsi nello spirito del tempo e nella storia della Sicilia”.
I personaggi principali
Ecco quali sono i personaggi che il pubblico di Rai 1 potrà ritrovare nella serie tv I Leoni di Sicilia e i loro interpreti.
- Paolo Florio (Vinicio Marchioni)
Quando l’ennesimo terremoto si abbatte su Bagnara, Paolo capisce che il paese che ha visto la sua nascita non vedrà la sua morte. Non finirà sepolto sotto le macerie come anni prima toccò ai suoi genitori. Paolo ha lo sguardo aperto su orizzonti più ampi. Per questo prende moglie e figlio neonato, e con suo fratello Ignazio parte per Palermo. Lì, da un’umida e malmessa bottega di spezie, con una dedizione che sconfina nell’accanimento, Paolo si getta a testa bassa nel lavoro e costruisce le fondamenta dell’impero.
Vuol far scordare le sue umili origini, cancellare le offese con cui la Palermo bene apostrofa lui e il fratello, vuol dimostrare a sua moglie Giuseppina – che per tutta la vita rimpiangerà Bagnara e il passato – che è sempre al futuro che bisogna guardare. Vuole dimostrargli di valere qualcosa, a dispetto dell’indifferenza ostile di lei. Morirà giovane, ad appena 35 anni, consumato di fatica, lasciando una moglie che non lo ha mai amato e un figlio che lo ha sempre temuto, e che erediterà la sua ossessione.
- Giuseppina Florio (Ester Pantano e Donatella Finocchiaro)
Giuseppina è l’unica della famiglia con la testa rivolta all’indietro. Alla mitologia di un passato che è esistito solo nei suoi ricordi, alle radici, a Bagnara. A Palermo non è felice, rimpiange tutto: Giuseppina è nata per rimpiangere. La sua infelicità nasce da un matrimonio sbagliato con un uomo di cui ama una sola cosa: il fratello. Se al momento della scelta, suo padre avesse optato per l’altro Florio, Ignazio, ora tutto sarebbe diverso. Ma Giuseppina è una donna che non lotta per quello che vuole, si arrende all’andamento del destino; al massimo recrimina.
Solo dopo la morte di Paolo, sperimenta una breve parentesi di felicità, quando lei e Ignazio si lasciano andare al sentimento che hanno covato per anni. Ma le convenzioni, la solidità della famiglia, il benessere di Vincenzo, mettono presto fine alla loro relazione. Da quel momento, il cuore di Giuseppina diviene sempre più arido e rancoroso, fino al punto di boicottare la felicità del figlio, che cerca di ostacolare con una guerra tenace e furiosa.
- Ignazio Florio (Paolo Briguglia)
Ignazioè il fratello mite di Paolo, con cui condivide il cognome e poco altro. È un’anima buona, dotata di valori, buon senso, arte della misura: è lui a frenare le intemperanze di Paolo, a tentare di farlo ragionare, a cercare compromessi quando l’altro opterebbe per scorciatoie o prove di forza. È abile nel lavoro ma non ha lo spirito corsaro del fratello, la sua foga. Un fondo di malinconia gli ristagna dentro, una specie di rassegnazione fatalista, acuita dalla vicinanza continua di Giuseppina, che è per lui fonte continua di pena e gioia insieme. Quando finalmente può vivere la sua tanto sospirata storia d’amore, Ignazio è talmente abituato alla forma, all’equilibrio, alla rinuncia, che si costringe a fare un passo indietro, l’ennesimo di una vita.
- Vincenzo Florio (Michele Riondino)
Vincenzoè il protagonista di questa storia. Fin da piccolo ha imparato dal padre la dedizione cieca al lavoro, da anteporre a qualsiasi altra cosa. Da adolescente, due eventi imprimono una svolta alla sua vita: l’infatuazione per una nobildonna, spenta sul nascere dall’umiliazione pubblica cui lo condanna la madre di lei, che malvede la relazione della figlia con un facchino arricchito; e il viaggio nell’Inghilterra industrializzata verso la quale Vincenzo si imbarca per dimenticare le pene d’amore. Da allora, la fame di riscatto sociale e la capacità di visione imprenditoriale si saldano insieme, formando il nucleo pulsante di Vincenzo. Ossessionato dal lavoro, divorato dall’ambizione, spregiudicato, ma anche coraggioso e visionario, Vincenzo diventa in pochi decenni l’uomo più ricco di Sicilia. Le sue idee rivoluzionarie fanno fruttare ogni diramazione di casa Florio, imprimendo svolte epocali nell’industria siciliana e italiana.
È un uomo perennemente in lotta, Vincenzo: contro il potere che lo ostacola, contro la nobiltà che lo rifiuta, contro se stesso. La sua foga di scalare il mondo lo condanna alla solitudine, al rifiuto dei sentimenti. Solo una donna riesce ad accendere il suo cuore, ma al tempo stesso Vincenzo fa di tutto per non cedere, perché lei è troppo poco per lui, una borghese qualunque, mentre lui è avido di avere sempre di più: una moglie nobile, che gli apra i palazzi del potere, che gli dia eredi di sangue blu. Alla fine, dopo anni, abdica alla sua ossessione, cedendo finalmente all’amore di Giulia, che si rivela la donna perfetta per stare al suo fianco. Ma anche allora Vincenzo non ha pace, e condanna suo figlio a ottenere quello che a lui è stato negato.
- Giulia Portalupi (Miriam Leone)
Se Vincenzo è il Leone, lei è la leonessa di questa storia. Milanese, figlia di un commerciante di zolfo, Giulia è molto diversa dalle ragazze siciliane: non arrossisce, non abbassa lo sguardo quando un uomo le parla, si interessa dei discorsi di affari che a una femmina sarebbero preclusi. È una donna che lotta per il suo posto nel mondo e per essere padrona della propria vita. Pur sapendo che Vincenzo non la sposerà mai, si imbarca con lui in una relazione clandestina e scandalosa, dalla quale nascono due figlie che il padre si rifiuta di riconoscere. Giulia accetta la morte sociale in virtù dell’ostinato amore per Vincenzo, che la sposa solo quando lei gli dà il suo primo, unico, prediletto figlio maschio. Giulia e Vincenzo sono simili: più moderni dell’epoca in cui vivono, incuranti delle convenzioni, coraggiosi e affamati. Per questo resteranno accanto fino alla fine.
- Ignazio Florio (Eduardo Scarpetta)
Ignazio è l’erede. L’unico figlio maschio di Vincenzo. Quello su cui ricadono tutte le aspettative e le responsabilità. Con un peso così sulle spalle, Ignazio impara presto l’arte della dissimulazione. È un ragazzo freddo e indecifrabile: nessuno può leggere i suoi sentimenti, nessuno può scalfire quel muro che oppone al mondo. Deve essere quello che il padre ha deciso che sia: portare avanti l’impero di Casa Florio, sposare una moglie nobile, chinare la testa e assecondare la strada già tracciata per lui. Non c’è spazio per sentimenti e desideri altri, autentici e inesprimibili, che però ristagnano nel cuore di Ignazio, con il rischio di farlo imputridire.
- Giovanna D'Ondes (Adele Cammarata)
Alta, magra, timidissima. Giovanna è imparentata con i Trigona, una famiglia nobile palermitana che consentirebbe ai Florio il tanto agognato accesso all'aristocrazia cittadina. Quello tra lei e Ignazio è un incontro pacato, quasi in sordina. Tutto il contrario della passione bruciante tra Giulia e Vincenzo. D'altronde per Ignazio l'interesse famigliare e il senso del dovere vengono prima di tutto. Ha deciso: quella ragazza sarà la sua sposa. Ma sotto l'apparente fragilità, Giovanna è una donna animata da una volontà di ferro e da una grande lealtà verso il nome dei Florio, la dinastia che proprio grazie al loro matrimonio vedrà l'avvenire di una nuova generazione.
- Ben Ingham (Guy Oliver-Watts)
Di quindici anni più grande di Vincenzo, Ben Ingham è un abile commerciante inglese da anni residente a Palermo. Stupito dall'intraprendenza di quel giovane irruento e visionario, lo prende sotto la sua ala, diventa il suo mentore. Lo porta in Inghilterra, dove Vincenzo, ancora giovanissimo, rimane meravigliato dalla rivoluzione industriale in atto nel paese, dai nuovi macchinari che possono cambiare per sempre la produzione. Quella tra Vincenzo e Ingham è un’amicizia che dura tutta la vita, movimentata da una rivalità goliardica (chi produce, fra i due, il marsala migliore?) ma sempre all'insegna della lealtà e del rispetto reciproco.
- Principe Filangeri (Antonio Gerardi)
Principe di Satriano. Quando diventa luogotenente del Regno di Sicilia, concede molti favori ai Florio, memore dei generosi prestiti che la famiglia gli ha accordato. Sarà lui a nominare Vincenzo Governatore del Banco Regio.
- Duchessa Spadafora (Claudia Pandolfi)
Vedova, caduta in miseria, diventa l'amante di Ben Ingham, al quale ha impegnato i suoi gioielli. Ma la Spadafora è anche una donna ironica, intelligente, moderna; proprio per questa sua natura diventa una delle migliori amiche di Giulia, che da lei si è sempre sentita ascoltata e accolta senza riserve.
- Peppe Messina (Emmanuele Aita)
Amico d'infanzia di Vincenzo, uno dei bagnaroti con cui giocava al porto, viene assunto, ancora giovanissimo, all'aromateria dei Florio, diventandone poi il segretario ufficiale, nonché fedelissimo alleato di Vincenzo.
I Leoni di Sicilia: Le foto della serie tv
1 / 63I luoghi
I Leoni di Sicilia, in arrivo su Rai 1, non poteva che essere una serie tv ambientata nei luoghi emblematici della Sicilia dell’Ottocento, dei Florio e degli eventi storico sociali che hanno accompagnato la loro ascesa.
Cefalù ha ospitato la ricostruzione del porto di Palermo, attraverso un equilibrio tra ricostruzione storica, effetti speciali e una grande attenzione nel restituire la vita e il fermento di un luogo che ha accolto e accresciuto le fortune dei Florio.
Le Saline: con la loro potenza visiva, rudi e sublimi, il bianco abbacinante del sale seccato al sole.
Trapani e il villino Nasi, gioiello del primo Novecento, incuneato in un mare di un blu preponderante, che per la serie è stata la Capitaneria di Porto.
La Tonnara di Favignana appartenuta ai Florio con la sua imponenza, dove non è stato difficile restituire l’atmosfera del duro lavoro tra i fumi e il sangue del tonno.
Ma è Palermo che ha dato alla serie I Leoni di Sicilia la possibilità di essere girata in luoghi di grande potenza visiva ed evocativa: Piazza Pretoria, con il Palazzo delle Aquile e la grande Fontana Salotto dell’aristocrazia e del potere. Piazza Bellini, luogo emblematico della stratificazione culturale con le cupole rosse di San Cataldo. I 4 Canti con le simmetrie délabré, ottima cornice per inquadrare una nobiltà in declino.
La dimensione privata dei Florio con Palazzo Mirto che ha ospitato gli interni della casa dei Florio al loro apice, con arazzi, affreschi, intarsi marmorei e arredi originali. Palazzo Ganci con il suo splendido chiostro e la sua piazza che ha ospitato gli esterni, le scene di splendore della Palermo dell’epoca e le scene di forte tensione causate dalla peste e dall’arrivo di Garibaldi.
Palazzo Alliata di Villa Franca, un gioiello nascosto da una facciata segnata dal tempo, esplode con l’oro delle finiture dove si è scelto di ambientare il circolo della Palermo bene.
L’obiettivo era quello di cogliere il Genius loci di una città che al tempo dei Florio era ricca e florida alla pari delle grandi città europee, governata da una nobiltà al tramonto spodestata da una borghesia rampante della quale i Florio sono stati un brillante esempio.