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I Tre Allegri Ragazzi Morti, tra la Via di Casa a Halloween e Pasolini – Intervista esclusiva a Davide Toffolo

I Tre Allegri Ragazzi Morti festeggiano Halloween a Trieste con la terza edizione del loro festival, La Via di Casa, e si preparano a portare in scena Pasolini, concerto disegnato, un’esperienza unica per omaggiare e ricordare il poeta friulano nel centenario della sua nascita. Ne abbiamo parlato con il leader del gruppo, il fumettista Davide Toffolo.

I Tre Allegri Ragazzi Morti sono pronti a festeggiare la sera del 31 ottobre con La Via di Casa 3, la terza edizione del festival da loro organizzato, a Trieste. Dopo due edizioni realizzate con dei concerti esclusivi in luoghi meravigliosi del Friuli-Venezia Giulia, i Tre Allegri Ragazzi Morti riportano la loro musica in città presso il Teatro Miela, la sera di Halloween.

Il festival sarà caratterizzato da una serata unica che è una vera e propria festa per ballare, con gli interventi hip-hop/rap di Squarta dei Cor Veleno, la cumbia psichedelica dei Cacao Mental, il rock ’n’ roll dei Tre Allegri Ragazzi Morti e per finire l’irresistibile elettronica di Populous.

Ma non è l’unico evento che vedrà coinvolti i Tre Allegri Ragazzi Morti nei prossimi giorni. L’11 novembre parte, infatti, dal Teatro Comunale di Carpi (MO) il loro tour Pasolini, concerto disegnato (qui, tutte le altre pappe e info). Davide Toffolo, fumettista e guida del gruppo, è accompagnato da un emozionante ambiente sonoro live e dalle parole pronunciate dalla voce di Pier Paolo Pasolini mentre disegna dal vivo con pennelli e colori proiettati su schermo. La musica nasce dai temi delle canzoni dei Tre Allegri Ragazzi Morti e viene spinta in loop psichedelici mentre le registrazioni audio della vera voce di Pasolini e alcune immagini tratte dalle sue migliori opere irrompono nel tappeto sonoro.

Dei due eventi, abbiamo parlato in esclusiva con Davide Toffolo. Lo abbiamo raggiunto mentre era impegnato al Lucca Comics & Games 2022. Ed è proprio la location in cui si trovava che si ha spinto a una delle domande per cui tutti sperano una risposta diversa: tornerai a disegnare?

I Tre Allegri Ragazzi Morti.
I Tre Allegri Ragazzi Morti.

Intervista esclusiva a Davide Toffolo

Cos’è La Via di Casa?

La Via di Casa è un festival che con i Tre Allegri Ragazzi Morti si concentra in Friuli: si chiama così proprio perché l’abbiamo immaginato come un ritorno a casa per noi che siamo un po’ dei nomadi. È alla sua terza edizione. Le prime due hanno coinciso con il CoVid e le abbiamo tenute in piena estate in luoghi all’aperto mentre questa è la prima che facciamo in un teatro di Trieste, una delle città che non abbiamo ancora toccato con le nostre danze. Si esibiranno per lo più artisti della nostra etichetta. Ci saranno i Cacao Mental, che sono un po’ la nostra perla della cumbia, un nostro concerto e in conclusione Populous, un producer di musica elettronica e latina con cui collaboriamo da tempo.

La scelta della serata di Halloween ovviamente non è casuale.

Più che ad Halloween pensavamo al Dia de los Muertos, la festa dei morti messicani che da sempre è all’origine del nostro immaginario. Personalmente, preferisco la festa dei morti ad Halloween… anzi, la festa dei Tre Allegri Ragazzi Morti, quella che portiamo in giro praticamente tutto l’anno.

Ad accompagnare la serata c’è anche Dj Squarta, segno che il Meme K Ultra, il tour che avete portato avanti con i Cor Veleno, è stata abbastanza forte come esperienza.

Mi sarebbe piaciuto portare anche i Cor Veleno: l’ultimo concerto che abbiamo tenuto a Roma la scorsa settimana è stato incredibile. Ma Giorgio in questo periodo è in Sudamerica e, quindi, quello di Trieste sarà un concerto dei Tre Allegri Ragazzi Morti “tradizionale”, anche se unico perché non è all’interno del tour. Io direi che sarà un’occasione unica per vedere i Tre Allegri Ragazzi Morti in purezza.

Davide Toffolo.
Davide Toffolo.

Il due novembre, invece, partirà Pasolini, concerto disegnato, nell’anno del centenario della nascita di uno dei più grandi intellettuali della storia italiana del Novecento. Quanto si differenzia da Intervista con Pasolini, portato in scena nel 2011?

Più o meno, lo spettacolo è quello lì, con l’integrazione però di ciò che permette ora la tecnologia. Sono passati dieci anni da allora e la tecnologia ha fatto dei passi enormi, diventando molto più forte. Ciò ha fatto sì che lo spettacolo che andrà in scena sarà molto più ricco di quello del passato.

Arriva in un anno particolare in cui sono ancora in corso i festeggiamenti per il centenario della nascita di Pasolini: un’occasione incredibile per incontrare e ricordare la sua voce. Penso che anche per i più giovani sia importante recuperare un rapporto così forte con un poeta che, come diceva Moravia, si sarebbe capito solo dopo la sua morte.

La mostra legata al mio libro, su cui poi è costruito lo spettacolo, ha avuto una grande circolazione, non solo in Italia ma anche a livello europeo e americano: a dicembre, ce ne sarà una anche a Città del Messico. Sentire le parole di un poeta così potente direttamente dalla sua voce durante un nostro concerto dal vivo sarà un’esperienza importante non solo per la gente che viene a vederci ma anche per me stesso.

Immagino. Anche perché anche tu sei friulano come Pasolini. È curioso come molto spesso lo si associ più alla romanità e non si ricordino le sue origini.

Sua madre era friulana e Pasolini stesso è sepolto a Casarsa. Aveva anche un legame molto forte con la lingua friulana: è stato il primo poeta a dare una dignità poetica alta alla lingua friulana. Il suo rapporto con la terra di origine è anche uno dei motivi per cui ho deciso di fare tutto quel lavoro dedicato a lui.

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I Tre Allegri Ragazzi Morti si stanno avvicinando al trentennale della loro carriera. È già tempo di bilanci?

No. Proverò casomai a fare un bilancio fra due anni. Posso però comunque dire che sono passati trent’anni durante i quali i Tre Allegri Ragazzi Morti hanno mantenuto lo spirito di sempre, una dimensione molto giocosa che li ha spinti e li spinge a fare musica insieme. Non abbiamo mai smesso e il fatto che non siamo mai diventati ricchissimi ci ha tenuto lontani da problematiche di altro tipo. Abbiamo in questi anni continuato a vivere una dimensione affettiva molto forte che ci ha dato e ci dà la possibilità di stare insieme senza sforzo alcuno. Abbiamo tenuto in questi anni oltre mille concerti, che sono una vita intera. I concerti hanno però un problema di fondo: te li dimentichi. E, quindi, ogni volta si rinnovano sempre!

Avete fondato anche un’etichetta discografica, La Tempesta, che vi ha permesso di scoprire anche nuovi artisti che esulano dal circuito mainstream.

La Tempesta è stata ed è tuttora un’esperienza pazzesca di incontro con il resto della provincia italiana. Noi per tanto tempo siamo stati una parte di una rete, la più visibile, sul territorio musicale che andava da Palermo fino a Trieste. Siamo riusciti a dar voce a tantissimi artisti, arricchendo culturalmente noi e dando la possibilità ad alcuni di loro di capire anche la forza dell’autoproduzione e dell’autoderminazione.

Hai nel marzo di quest’anno dichiarato di avere smesso con il fumetto. Ma sei in questo momento al Lucca Comics and Games.

Per ora non farò fumetti per i prossimi anni, è sicuro. Sono a Lucca per stare vicino ai miei libri. Mi sono detto che continuerò sempre a raccontare i miei libri, tutti quelli che ho fatto in questi trent’anni, perché sono storie comunque importanti.

Dopo l’esperienza all’Ariston con gli Extraliscio, torneresti sul palco di Sanremo?

Se ci tornerò, sarà questa volta con i Tre Allegri Ragazzi Morti!

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