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Ida Di Filippo: “Se vuoi, puoi… ma devi volerlo tu” – Intervista esclusiva

ida di filippo casa a prima vista
Ida Di Filippo irrompe tra le pagine di The Wom, con la sua inconfondibile ironia. Tra le agenti più amate di Casa a prima vista, si racconta con schiettezza rivelando come l’essere senza sovrastrutture nella vita l’abbia spinta a cercare sempre il meglio per sé.
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Con il suo stile schietto e la sua travolgente simpatia, Ida Di Filippo è diventata una figura amata dal pubblico di Casa a prima vista, il programma di Real Time prodotto da Blu Yazmine che segue le avventure di sei agenti immobiliari tra Roma e Milano. Con il suo sorriso e la battuta pronta, Ida Di Filippo ha conquistato il cuore degli spettatori, diventando una delle protagoniste più apprezzate del format.

Quando le chiediamo se si aspettasse il successo del programma, Ida Di Filippo risponde con la sua consueta sincerità: "Sinceramente, no. Quando abbiamo iniziato, io e gli altri agenti, Gianluca e Mariana, non sapevamo cosa aspettarci. Pensavamo: chi guarderà mai questo programma?" Le aspettative erano basse, ma la realtà ha superato ogni previsione. "Prima di andare in onda, per sollevare gli umori agli altri, dicevo sempre: 'Ragazzi, tranquilli, al massimo ci vedrà solo la mia grande famiglia giù al Sud!' Non avremmo mai pensato che avremmo avuto una seconda e una terza stagione."

Il successo di Casa a prima vista è stato travolgente e Ida Di Filippo ne è stata una delle protagoniste indiscusse. "Continuo a prendere la metro per andare al lavoro e la notorietà comincia a farsi sentire: le persone mi riconoscono e mi fermano per strada... Ma cerco di affrontare tutto con un sorriso perché è incredibile quanto affetto riceviamo dal pubblico."

Ma qual è il segreto del successo del programma? Secondo Ida Di Filippo, la chiave è l'autenticità. "Non abbiamo un copione e siamo semplicemente noi stessi. Questo, unito alla nostra chimica naturale e al tema delle case, da sempre molto amato dagli italiani, ha fatto sì che il programma piacesse così tanto." La dinamicità e la spontaneità del gruppo di agenti immobiliari hanno conquistato il pubblico, rendendo il programma un vero fenomeno mediatico.

Ida Di Filippo ha iniziato la sua carriera nel settore immobiliare nel 2018, dopo un'esperienza lavorativa al Comune di Milano. "Ero alla ricerca di nuove sfide e opportunità che mi permettessero di crescere professionalmente e personalmente. Il lavoro di ufficio non faceva per me: non amo far sempre le stesse cose e cullarmi nella routine. Io invece amo le sfide e il settore immobiliare mi ha dato l'opportunità giusta di mettermi alla prova e di crescere professionalmente."

Originaria di Siano, un piccolo paese del Sud Italia, Ida Di Filippo ha sempre avuto il desiderio di esplorare nuove strade. "Quand’ero piccola, di fronte alla mia esuberanza, mia madre mi ripeteva sempre che Siano non mi sarebbe bastata. E aveva ragione: ho cominciato a muovermi presto e ad affrontare i lavori più diversi consapevole del desiderio di vivermi a pieno la vita."

Il trasferimento a Milano, inizialmente per seguire il compagno, è stato il punto di svolta nella sua vita. "Sono arrivata al nord senza conoscere nessuno, ma non mi sono abbattuta. Per i primi sei mesi ho lavorato come commessa in un negozio di cinesi. Mi sono adattata e ho portato lì la mia irruenza e il mio modo di fare caloroso."

La capacità di adattarsi e di affrontare nuove sfide ha permesso a Ida Di Filippo di emergere come agente immobiliare e di diventare una delle protagoniste di Casa a prima vista. Il programma, che unisce la ricerca della casa dei sogni a una competizione tra agenti immobiliari, ha saputo valorizzare il suo talento e la sua personalità travolgente.

Come emerge dalla nostra intervista in esclusiva, Ida Di Filippo rappresenta un esempio di come l'autenticità e la passione possano portare al successo. Con il suo modo di fare genuino e il suo sorriso contagioso, Ida ha saputo conquistare il pubblico e diventare una delle figure più amate della televisione italiana.

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Ida Di Filippo (Foto: Alex Alberton; Press: MnComm / Realize Networks).
Ida Di Filippo (Foto: Alex Alberton; Press: MnComm / Realize Networks).

Intervista esclusiva a Ida Di Filippo

Ti chiami come il mio fidanzato: siamo già amici, vero?”, irrompe Ida Di Filippo dall’altro lato del telefono, rivelandosi sin dal saluto quel fiume in piena che abbiamo imparato a conoscere in giro per Milano come agente immobiliare nella trasmissione di Real Time Casa a prima vista. Per la gioia dei suoi due colleghi di avventura, Gianluca e, soprattutto, Mariana, che tornerà spesso nella nostra conversazione. Sì, perché Ida Di Filippo è bravissima nell’imitarla “ma solo perché in fondo le voglio bene”.

Ti aspettavi il successo di Casa a prima vista?

Sinceramente, no. Quando abbiamo iniziato, io e gli altri agenti immobiliari, Gianluca e Mariana, con cui nemmeno ci si conosceva, non sapevamo cosa aspettarci. Pensavamo: chi guarderà mai questo programma? In realtà, non eravamo consapevoli dell'impatto che la televisione poteva avere sulla nostra vita e sulla percezione del pubblico. Ce lo chiedevamo anche perché sarebbe stato qualcosa di inedito con tre sconosciuti che si trovavano a fare un programma mai visto prima.

Prima di andare in onda, per sollevare gli umori agli altri, la mia risposta era sempre la stessa: "Ragazzi, tranquilli, al massimo ci vedrà solo la mia grande famiglia giù al Sud e la gente del mio paese: sono pur sempre diecimila persone, almeno più della metà ci guarderà!" proprio perché ero convinta che il nostro pubblico sarebbe stato molto limitato. Non avremmo mai allora pensato che avrebbe avuto anche una seconda e una terza stagione: contavamo tutti di tornare a fare il nostro primo lavoro e la vivevamo come qualcosa in più, un secondo lavoro ad alta intensità. Nella mia ottica, sarebbe stata una di quelle esperienze che poi da anziana avrei raccontato

Ma poi, con nostro grande stupore, il programma è diventato un fenomeno mediatico.

È vero e me ne rendo conto. Continuo a prendere la metro per andare al mattino al lavoro e la notorietà comincia a farsi sentire: le persone mi riconoscono e mi fermano per strada… ma cerco di affrontare tutto con un sorriso perché è incredibile quanto affetto riceviamo dal pubblico. La gente mi ferma per complimentarsi, per chiedere consigli, o semplicemente per fare due chiacchiere. Questo mi riempie di gioia, anche se a volte può essere un po' travolgente. Però, mi fa indubbiamente piacere sapere che il nostro lavoro ha un impatto positivo sulle persone e che riesco a strappare un sorriso o a offrire un consiglio utile.

Come ti spieghi il successo?

Penso che derivi dalla nostra autenticità. Non abbiamo un copione e siamo semplicemente noi stessi. Questo, unito alla nostra chimica naturale e al tema delle case da sempre molto amato dagli italiani, ha fatto sì che il programma piacesse così tanto. Inoltre, il settore immobiliare ha un fascino intrinseco: le case raccontano storie, rappresentano sogni e aspirazioni. Noi cerchiamo di valorizzare questi aspetti, di entrare in sintonia con i desideri e le esigenze dei nostri clienti.

E poi, c'è la nostra dinamica di gruppo: ci divertiamo davvero tanto insieme, e credo che questo si percepisca sullo schermo. Il pubblico apprezza la nostra spontaneità e il nostro modo di interagire, che è sempre genuino e sincero. Ci vogliamo bene: certo, Mariana lo negherebbe ma anche lei ha un cuore tenero in fondo, molto in fondo (ride, ndr).

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Facendo un salto indietro nel tempo, quando hai iniziato a lavorare come agente immobiliare?

Ho iniziato a lavorare in agenzia nel 2018, dopo aver lavorato al Comune di Milano. Ero alla ricerca di nuove sfide e opportunità che mi permettessero di crescere professionalmente e personalmente: il lavoro di ufficio non faceva per me proprio perché non amo far sempre le stesse cose e cullarmi nella routine. In pratica, non ero portata per il "posto fisso", nonostante fossi originaria del sud, dove invece continua a essere l’aspirazione massima per tutti. Io invece amo le sfide e il settore immobiliare mi ha dato l'opportunità giusta di mettermi alla prova e di crescere professionalmente. È stato un cambiamento radicale ma, per me, necessario.

Tra l’altro, ho sempre avuto il desiderio di esplorare nuove strade: quand’ero piccola, di fronte alla mia esuberanza, mia madre mi ripeteva sempre che era consapevole di come molto probabilmente Siano non mi sarebbe bastata. E aveva ragione: ho cominciato a muovermi presto e ad affrontare i lavori più diversi consapevole del desiderio di vivermi a pieno la vita. Per quanto ne sappiamo, ce n’è concessa solo una e io voglio affrontarlo come un viaggio, con le sue tante cose da fare, da vedere o da provare. Non andrò mai nello spazio ma, nel mio piccolo, arriverò fin dove posso.

Il muoversi così tanto ha riscritto il tuo concetto di ‘casa’?

No, perché chiunque di noi trova il coraggio di affrontare la vita e tutto quello che comporta solo quando ha radici forti: so di avere sempre un posto dove poter tornare. È quello che ti dà anche a spinta a metterti in gioco un po’ ovunque, tranne in Australia che, per via delle ore di volo, è il terrore di mia madre (ride, ndr).

Sono cresciuta a Siano, un piccolo paese del Sud Italia. La mia famiglia è sempre stata un pilastro per me, anche se all'inizio erano scettici sulle mie scelte di carriera. Ma mi hanno sempre spronata ad andare oltre i miei limiti, laddove ce ne fossero, e a esplorare il mondo: sono loro che mi hanno infuso le certezze che mi permettono di non avere paura delle sfide e di credere in me stessa. Mio papà, da grande sognatore come me, mi ha insegnato che, se ognuno di noi ci mette del bene in ciò che fa, non importa quante cose brutte accadranno: il bene vincerà sempre alla fine, occorre avere fede.

La mia fortuna è stata quella di crescere in una famiglia in cui ognuno ha potuto alimentare ciò che sentiva dentro di sé. Mia madre mi ha sempre detto: "Se tu vuoi, puoi. Ma devi volerlo tu". È chiaro poi che non è sempre stato tutto rose e fiori: le difficoltà esistono per tutti ma le ho sempre affrontate con un approccio da bicchiere mezzo pieno perché, anche quando è vuoto, lo riempio.

Ida Di Filippo con i colleghi Mariana D'Amico e Gianluca Torre, agenti immobiliari a Milano di Casa
Ida Di Filippo con i colleghi Mariana D'Amico e Gianluca Torre, agenti immobiliari a Milano di Casa a prima vista.

Chi era quella bambina che veniva spronata da mamma e papà a sognare?

Già a due anni e mezzo mi svegliavo al mattino dicendo a mia madre di avere tante cose da raccontarle proprio perché di notte sognavo molto. Crescendo, sono stata il suo incubo: ‘Ma quando te ne vai da questa casa? Con te è un casino, non ce la faccio più’, una di quelle frasi che si dicono che un giorno, dopo esser poi partita, è diventata ‘Questa casa senza di te è diventata silenziosa’.

All’asilo o a scuola, ero sempre quella che presentava, ballava, cantava. Ricordo che, abitando proprio vicino a un asilo privato, a tre anni non vedevo l’ora che arrivassero subito i cinque anni per giocare tra quei bambini che guardavo da lontano ma che per me erano i miei amici…

Ma quegli amici li hai poi lasciati per andare via…

Sono partita dal sud per amore: il mio compagno aveva trovato lavoro a Milano e io volevo stargli accanto. Sono arrivata al nord senza conoscere nessuno ma non mi sono abbattuta, nonostante non fosse così semplice, anche a livello lavorativo. Il lavoro dei miei sogni non stava di certo aspettando me e per i primi sei mesi ho lavorato come commessa per un negozio di cinesi. Ho portato lì la mia irruenza e il mio modo di fare caloroso tanto che, nonostante la loro poca propensione agli abbracci o alle chiacchiere, quando sono andata via, commossi, mi han detto che sarei loro mancata.

Che ha significato per te salutare il sud?

Per me significava misurarsi con un altro mondo ma non ho avuto paura di farlo. Mi sono però ripromessa che non mi sarei fatta snaturare e che avrei dovuto continuare a essere la solita Ida di sempre. Anche perché avevo già sperimentato la partenza: avevo vissuto un anno all’estero, tra Madrid e le Canarie. Tu hablas español, Pedro? (ride, ndr). Il partire per Milano è stato il mio personale tentativo di trovare finalmente una mia dimensione.

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Come ti hanno accolta i milanesi?

Ma i milanesi doc non esistono: siamo tutti meridionali. Ecco, se ci fosse stata Mariana, avrebbe replicato ‘ma io sono milanese al cento per cento? (ne imita la voce, ndr). A dispetto di ciò che si dice, Milano è una città che accoglie e abbraccia tutti, oltre che a regalare la possibilità di lavorare a chi come me viene da una realtà differente in cui i limiti sono invece tanti.

Quando sono arrivata, come dicevo prima, non conoscevo nessuno ma in dieci giorni avevo già trovato un lavoro: sì, facevo la commessa ma mi ha dato dignità. Già che mi pagassero rappresentava per me quasi una novità per chi è cresciuto in un posto dove un lavoro lo puoi sì trovare ma poi non è detto che ti diano un compenso.

Ma non solo: Milano ti dà anche l’opportunità di crescere sempre. È la città in cui ti può succedere anche da un giorno all’altro di fare televisione, come mi è poi successo.

Inaspettatamente in televisione: che hanno pensato i tuoi?

A mia madre l’ho detto una settimana prima della messa in onda della primissima puntata di Casa a prima vista. Ho esordito con un ‘Mamma, devo dirti una cosa’ e con lei che pensava che avessi cambiato ancora una volta lavoro: era incredula di fronte alla verità. Mio padre, invece, molto più serafico mi ha risposto che la televisione, se ce l’avessi fatta, sarebbe diventata la mia strada.

Il tuo racconto è sempre molto sincero…

Perché è la mia natura: potrei fingere di essere chi non sono per uno o due giorni, dopo non ce la farei più. Mi scorderei persino le bugie raccontate, anche se quand’ero più ragazzina qualcuna a mia madre l’ho raccontata, come quella volta in cui uscii alle 11 di sera per andare a cena con un tipo (perché al sud si cena tardi, diciamolo ai milanesi) e rientrai alle 7 del mattino, con tutta la famiglia preoccupata perché non avevo risposto alle continue chiamate e con mia madre incazzata nera.

‘Non riuscivo a dormire e sono scesa a prendere i cornetti’ e, all’evidente assenza dei croissant, aggiunsi un ‘ma poi, non sapendo se li avreste voluti o no, ho cambiato idea’. Per una settimana mio padre continuò a prendermi in giro: ‘Chissà se domani mattina Ida si sveglierà presto per andare a prendere le brioches’!

L’arte dell’improvvisazione: oggi ti ritorna utile anche per Casa a prima vista, no?

In certi casi, è un’arma a mio favore: mi permette di cavarmela di fronte alle domande degli acquirenti o a una situazione particolare. Anche se spesso sono i clienti, soprattutto in questa terza edizione, a spiazzare noi e a lasciarci senza parole: a differenza di me, Gianluca e un po’ anche Mariana hanno un tempo di reazione più lungo rispetto al mio (ride, ndr).

Ma senti la competizione con loro due?

Ma certo: siamo tutti lì per vincere. Anche se rispetto a Mariana la sento meno…

Ammettilo che le vuoi bene.

Io le voglio bene. Voglio bene a entrambi: come farei senza la mia ‘bambolina’ e il mio ‘biscottino’? Scherziamo molto tra di noi ma non c’è mai mancanza di rispetto perché di base ci stimiamo. E molto, sin dalla puntata zero.

Casa a prima vista: Ida Di Filippo

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Essere una donna avvantaggia o svantaggia il lavoro di un agente immobiliare?

Qui si aprirebbe un’enorme parentesi. Riassumendo, diciamo che, come tutti in contesti lavorativi, ha i suoi pro e i suoi contro. L’importante però è come ti percepisce il cliente: se ti mostri per come sei realmente e senza sovrastrutture, hai fatto centro. E ancora oggi ci sono tantissimi clienti che, a distanza dell’acquisto, mi scrivono o mandano i loro amici da me: credo che non esista soddisfazione più grande.

Di sicuro, però, chi nasce donna deve faticare di più in qualsiasi contesto: è il nostro destino. Sarà che forse dall’aldilà, sono cattolica e credente, ci hanno temprate e rese più forti: non è un caso se con 40 di febbre stiamo in piedi, lavoriamo, cuciniamo, ci concediamo due chiacchiere le amiche e non ci lamentiamo, mentre un uomo con 37.2 chiede di tutti al suo capezzale (ride, ndr).

Casa a prima vista è candidato ai Diversity Media Awards come programma dell’anno.

Perché è un programma che abbatte ogni stereotipo. Prendi me ad esempio: chi doveva dirmelo che dopo i quarant’anni avrei esordito in televisione con il mio corpo non certo filiforme? Cerchiamo di normalizzare la vita reale perché, non occorrerebbe ribadirlo, siamo tutti normali. Chiaramente, Mariana un po’ meno (ride, ndr).

In una recente intervista su una rivista hai scherzato sulla possibilità di presentare il Festival di Sanremo.

La verità è un’altra: andrei lì per vendere l’Ariston a qualcuno… avrei già un acquirente! (ride, ndr).

Ida Di Filippo (Foto: Alex Alberton).
Ida Di Filippo (Foto: Alex Alberton).
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